Le strade del male - Film (2020)

Le strade del male
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Titolo originale: The Devil All the Time
Anno: 2020
Genere: drammatico (colore)
Note: Soggetto dal romanzo omonimo scritto da Donald Ray Pollock e pubblicato nel 2011.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/09/20 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 18/09/20 03:10 - 8052 commenti

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Produzione Netflix di ottima fattura in cui si racconta una storia a cavallo di molti anni (dalla fine della II Guerra Mondiale fino ai '70) con protagonista un eccellente Holland; intorno al suo personaggio si muove un'umanità variegata tra Ohio e West Virginia, tra fanatismo religioso e perversioni, in una struttura a incastro dove le varie vicende vanno a confluire. Lo script è ben scritto, il cast offre le proprie caratterizzazioni hillbilly al meglio possibile (bello il lavoro sugli accenti), la storia ha momenti drammatici ideali e si fa seguire d'un fiato nonostante la durata.

Kinodrop 21/09/20 19:26 - 2908 commenti

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Da un romanzo di Pollock l'ambiziosa saga di una famiglia e di una comunità rurale, dagli anni '50 ai '70, segnata da pregiudizi religiosi e da bigottismo che sfiora la superstizione e che non miete altro che prevaricazioni e lutti. Una trama costruita in modo tale che le varie vicende si incastrino con improbabile facilità a distanza di tempo e di luogo, che diluisce la forza e l'urgenza delle concatenazioni e delle reazioni col risultato che lo spettatore partecipa più intellettualmente che emotivamente. Il tono didascalico della voce off infastidisce e non apporta nulla.
MEMORABILE: Il cane sacrificato; Roy prima ammazza la moglie e seduta stante vuole resuscitarla; I fegatini di pollo per il predicatore; Leonora e Arvin.

Thedude94 23/09/20 01:47 - 1084 commenti

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Elementi positivi e negativi si alternano in questo film diretto discretamente da Campos e che ha dalla sua un cast di attori eccellente che eleva l'opera più di quanto valga effettivamente. Dal punto di vista della sceneggiatura, infatti, oltre a soffrire per alcune parti ripetitive e risultare lunga, ci sono molte cose che appesantiscono le vicende, a tratti molto forzate. D'altro canto il solo Pattinson vale la visione del film, con poche scene ma degne di nota; bravo anche il protagonista Holland. Inutile e troppo didascalica la presenza della voce fuori campo che spiega tutto.

Nicola81 23/09/20 23:12 - 2827 commenti

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Coinvolgente racconto di formazione con innesti thriller. Figlio di un reduce della II Guerra Mondiale, il protagonista incontrerà predicatori fanatici, una coppia di serial killer e uno sceriffo corrotto, ma anche l'ipocrisia dell'America rurale e l'ineluttabilità del destino. Qualche momento disturbante ma la storia, potenzialmente macchinosa, si interseca perfettamente e, nonostante una durata superiore alle due ore, la visione scorre liscia come l'olio. Ottima la prova del cast, il finale aperto ci può stare, mentre una voce narrante così invasiva non la si sentiva da tempo.
MEMORABILE: La punizione ai tre bulli; La doppia resa dei conti conclusiva.

Daniela 27/09/20 21:38 - 12606 commenti

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La strada del male è circolare, di padre in figlio, dagli orrori della seconda guerra mondiale a quelli solo allusi del Vietnam, nel pozzo nero di una provincia popolata da predicatori pazzi o ipocriti, coppie di killer in viaggio, sceriffi corrotti ed assassini. Un affresco desolante che trae forza dalla messa nitida e senza fronzoli, dalla buona prova corale del cast e dalla sceneggiatura di ferro che riesce ad incastrare gli uni agli altri un gran numero di personaggi e situazioni senza disperdersi in episodi inutili, giustificando così la lunga durata.
MEMORABILE: Il marine crocifisso; Il sacrificio del cane; "Risuscita! Risuscita!"; L'offerta dei fegatini di pollo e come viene accolta dal predicatore.

Lebannen9_ 30/09/20 10:07 - 40 commenti

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Le piccole realtà americane, immerse in paesaggi sconfinati, possono nascondere pazzi e/o assassini. Il film è ben confezionato e il cast corale aiuta (senza eccellere) l'immersione nell'atmosfera cupa e bigotta dell'America del secondo dopoguerra. Eppure, dopo due ore di film ci si rende conto di aver assistito a uno sceneggiato banale e vuoto in cui la presunta qualità di quest'ultimo, il determinismo laplaciano che guida i protagonisti, svela rapidamente il prosieguo, oramai scontato, degli eventi. Una voce narrante non necessaria e Il finale contribuiscono ad abbassare il voto.
MEMORABILE: I fegatini di pollo; La morte di Lenora.

Galbo 12/10/20 15:12 - 12372 commenti

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Tra le strade di Ohio e West Virginia si sviluppa una vicenda che copre più generazioni e racconta di un’America oscura e violenza in cui poco spazio è lasciato alla redenzione. Una vicenda sulla carta complessa che viene tradotta sullo schermo grazie ad una sceneggiatura lineare e “compatta” che rende godibile il film per tutta la sua non indifferente durata. Di ottimo livello ambientazione e prova del cast. Da vedere. 

Redeyes 24/11/20 07:34 - 2442 commenti

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Buona pellicola corale che ci accompagna nella provincia americana post conflitto bellico evidenziando una società nettamente avanti alla nostra Italia che fu, ma anche molto condizionata fra fanatismo e bigottismo. Le strade che percorre il nostro giovane protagonista vengono ben anticipate dallo stesso Pollock, accompagnandolo in un'infanzia e poi adolescenza assolutamente non fortunata. Il cast di contorno funziona molto bene, anche se Pattinson non convince del tutto (ma è un buon personaggio). Ci ricorda certi romanzi di Lansdale.

Rufus68 20/01/24 20:31 - 3818 commenti

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Poco da eccepire sulla confezione formale e anche sul contegno di quasi tutto il cast, che include anche uno dei volti più interessanti degli ultimi anni (Melling). Ciò che assolutamente non convince è la gratuità di tutti gli eventi fra loro concatenati, come se una porzione degli USA, nel tempo, fosse stata preda di una strutturale e delirante resa al bigottismo più violento e alla serialità omicida. Un'esagerazione pulp che colpisce superficialmente lo spettatore ma tradisce una pochezza introspettiva e psicologica che, alla lunga, rende il film operazione grossolana e di parte.

Schramm 2/03/24 20:08 - 3490 commenti

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All the time-machine. Un kunderiano valzer degli addii come comunione senza liberazione, concepito nel nome del padre e del figlio (figure cui tutti, chi più chi meno, provano a sostituirsi non sopportando il silenzio di dio o incarnano inconsapevolmente mosse dalla sindrome di Abramo) mentre lo spirito santo altro non è che il caso o la condestinazione, in mccarthyana barba a ogni volontà e a ogni metafisica. Ancor meno zuccherato e più inacidito e sottratto a un lirismo talora troppo indulgente non sarebbe stato uno sproposito epigrafare col lemma capolavoro. Come che sia, respect.

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  • Discussione Daniela • 2/10/20 02:49
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Disponibile su Netflix.
    Ultima modifica: 2/10/20 07:34 da Zender