Christine - Film (2016)

L'ultimo periodo della problematica vita della giornalista televisiva Christine Chubbuck che si trova ad affrontare un misto di difficoltà pregresse, tra depressione e delusioni affettive, nonché di aspirazioni professionali frustrate che la condurranno ad un estremo gesto "spettacolare". Un dramma in bilico tra psicologia e miraggi di affermazione sociale, all'interno di un network in difficoltà, ottimamente reso non solo nell'ambientazione ma nel clima rovente degli anni '70, con una grande Rebecca Hall che fa suoi i turbamenti di una personalità contraddittoria. Colpisce e turba.

Alla soglia dei trentanni, Christine si trova al palo: è una giornalista di talento ma al direttore dell'emittente tv per cui lavora non interessa l'approfondimento delle notizie ma solo che siano "succose". Alle difficoltà professionali si aggiungono poi il difficile rapporto con la madre e l'assenza di relazioni sentimentali: un mix che la condurrà ad un gesto eclatante. Nel raccontare una storia che ha ispirato anche Lumet, il regista si concentra soprattutto sulla protagonista e Hall ripaga la scelta con una prova vibrante in grado di far percepirne il disagio e la sofferenza. 

La parabola discendente della giovane reporter Christine Chubbuck (una mimetica Hall) lascia sgomenti, prima ancora che per la sua fatale prevedibilità, per la stridente insensatezza del suo exitus, sulla cui effettiva volontarietà può capitare di interrogarsi. Intrappolata in un'impenetrabile gabbia di profondi complessi psicologici, resi con efficacia alterna dalla discreta messa in scena di Campos, la figura di Christine scompare sullo sfondo di una periferia umana popolata di piccole ambizioni e meschini traguardi: un quadretto deprimente che amplifica il disagio della vicenda.