Le remords - Corto (1906)

Sorprendente e riuscito cortometraggio di Ferdinand Zecca, che anche stavolta riesce a realizzare un film ricco di pathos, che sa trasmettere in maniera efficace le emozioni provate dai personaggi. Qui le visioni dell'assassino (che è stato tale per avidità di denaro), che lo tormentano dopo l'omicidio, hanno un risalto notevole, in una sorta di percorso di vita nel quale il rimorso si fa pena ineludibile.

Davvero notevole questo corto, nel quale in meno di 2' il regista riesce a mostrarci sia il delitto operato per avidità, sia le sue conseguenze nella psiche dell'omicida. Molto efficaci le "visioni" che tormentano il protagonista e che rendono davvero riuscita questa brevissima pellicola. Da rimarcare come il regista riesca a raccontare una storia, che vanta una certa complessità, in poche ma sapienti scene. Da conoscere.

Uccide un vecchio ricco, ma è assalito dai fantasmi del rimorso. La storia è compatta, ma – davvero straordinario – riesce a contenere nei due minuti della pellicola una complessità narrativa ed emotiva che fa attraversare allo spettatore tutte le tappe con intensità, sia pure nella sintesi. La cura dei due ambienti si riflette nell’equilibrio dei movimenti e delle interpretazioni, così come degli effetti speciali, mai esagerati. Insomma, un dramma ben costruito e ben raccontato, che sa arrivare all’obiettivo.

Un uomo spinto dall'avidità e dalla cupidigia uccide un ricco signore per impossessarsi del suo malloppo. Nel momento in cui sta per prendere il denaro verrà assalito dalle immagini del fantasma del defunto e il rimorso per quello che ha fatto comprometterà per sempre la sua mente. Zecca ha il dono di condensare in pochissimi secondi (meno di due minuti in questo caso) storie complesse e articolate e lo fa con dovizia di particolari senza tralasciare nessun elemento importante. Il momento dell'omicidio lascia di stucco per l'efferatezza del gesto e la parte finale è perfetta.