Le spectre rouge - Corto (1907)

In questo corto diretto da Zecca con De Chomon come assistente abbiamo di nuovo protagonista il diavolo (magistrale l'apertura con lucifero che esce da una bara!). Lo spettatore segue con piacere le avventure del diavolo, che apprezza molto le donzelle (e questo gli darà anche problemi) e il corto si conclude con un buon finale. Ottima colorazione sul rosso. Da vedere.

Ha ben poco di spettrale questo cortometraggio, a parte il protagonista che però è l'ennesima variazione sul tema del prestigiatore. Stavolta i giochi sono ambientati dentro un antro rosso fuoco, ma sono sempre gli stessi. Anzi, per strafare, vengono accumulati parecchi giochi del tipo scomparsa-apparizione, ma l'effetto è più di caos che di meraviglia. Tuttavia l'impegno è tanto e tutto sommato qua e là spuntano cose carine (come la ricostruzione in rewind del muro di cubi che mostra un'immagine).

Piuttosto noioso questo cortometraggio di quasi dieci minuti. Ambientazione infernale farebbe sperare in qualcosa di diabolico, invece, alla fine dei conti, abbiamo meccanismi che sono più che noti. La noia ha un certo punto regna sovrana, nonostante qualche trovata ci sia. **

In un'atmosfera sulfurea di impianto teatrale e dai colori accesi e cupi virati su tonalità (ovviamente) calde assistiamo alle azioni di un figuro mascherato da demonio che si comporta da illusionista. Alcune trovate visive e di messa in scena (coi relativi effetti speciali d'antan) non sono male, altre sono banali e malriuscite. Probabilmente gli spettatori dell'epoca trovavano divertente questo ambaradan che oggi, però, mostra vari limiti. Tanto di cappello, comunque, al pionierismo degli artefici. Finale a sorpresa (diciamo).

Questo corto ultra-centenario e teatrale si difende bene con le illusioni ottiche e gli effetti speciali convincenti nonostante la veneranda età. Le figure femminili eleganti ed evanescenti sono rappresentate col simbolismo dell'acqua-purezza, il fantasma-scheletro con quello del fuoco. La dicotomia, seppur scontata e ovvia, crea un colpo di scena che rovescia le sorti di questo ladro di anime sulfureo e sfortunato, dipinto con la leggerezza di un sorriso, usando un tocco di ironia.