La ragazza ha volato - Film (2021)

Nadia è un'adolescente con problemi di socialità: le stanno tutti "antipatici" come lei stesso ammette. Un giorno accade qualcosa che la spingerà ad aprirsi un po' di più al mondo. Alla sceneggiatura, dei fratelli d'Innocenzo, bastano poche righe per rappresentare la situazione ed i caratteri psicologici dei vari personaggi: ciò è sicuramente un merito. Così come apprezzabili risultano la sobrietà con cui il tutto viene affrontato e la buona direzione degli attori. Niente di che, sia chiaro, ma almeno si evita la patina fictionara, spesso buonista, di tanto cinema italiano.

Lo stupro (angosciante) e la scoperta di essere incinta: ma il mondo non crolla per l’adolescente che scivola nelle pieghe di una vita ordinaria come tante, con voragini di fragilità e picchi di resistenza, in una normalità che ci dice molto sulla normalità. Affondo senza sconti ma anche senza retorica o colpi bassi, in un film duro, tutto girato in sottrazione, in elusione dai picchi narrativi, a vantaggio dei primi piani dell’intensa protagonista e della sua sconfinata solitudine, nella terra di mezzo di un’età che deve imparare a superare.

Trama che si condensa in poche righe ma questo non significa che la Abate non lasci la sua impronta su un racconto doloroso, sia per la (potente) scena di stupro sia per la solitudine sconfortante che accompagna la protagonista a 360 gradi. A tratti sembra che ci si marci troppo, ma è coraggioso rinunciare a qualsiasi oncia dl revenge preferendo un versante intimista che esalta l'espressività della Noce. Tutto concorre a delineare un'ambientazione grigia ma ci sarà spazio anche per una speranza che lo spettatore è chiamato ad accettare senza porsi troppe domande.