In teatro, in scena, c'erano due soli attori; nel film è quasi lo stesso. Di grande importanza quindi i dialoghi e le espressioni. Dialoghi all'altezza e mai scontati, anzi, visto che si parla di crisi coniugali prossime al divorzio e di amori a prima vista e voglia di ricominciare. In certi momenti si ha l'impressione che si spinga troppo sullo scavare nelle parole e nei gesti. Le espressioni non mancano, Shirley MacLaine è bravissima e Mitchum, più ingessato, è comunque una maschera adatta alla situazione. Grande fotografia, specie gli esterni.
Maturo avvocato in crisi per il fallimento del suo matrimonio si trasferisce a New York ed inizia una relazione con una giovane donna scombinata ma vitale e generosa. Il legame con la moglie è però difficile da troncare... La commedia originale prevedeva due soli attori in un unico ambiente. Wise movimenta la situazione ma l'impianto teatrale si avverte nella predominanza dei dialoghi che punteggiano il tiramolla sentimentale, reso estenuante dalla durata di quasi due ore. Se il risultato è comunque gradevole lo si deve a MacLaine, mentre Mitchum appare meno a suo agio nel personaggio.
L'ossatura di "Two for the seesaw" di William Gibson è la splendida occasione che Mitchum e la MacLaine hanno per fornire una prestazione attoriale assoluta, lontana dai loro soliti ruoli e ricca di sfumature che solo i grandi attori riescono a creare. La regia di Wise ha la mano leggera, attenta a evitare situazioni "claustrofobiche" che le location limitate e il testo impegnativo potevano provocare. Un grande lavoro tecnico alle spalle (fotografia, montaggio) completa un momento di cinema che gli appassionati del genere non dovrebbero lasciarsi sfuggire, ma forse non solo loro.
MEMORABILE: La mimica facciale della MacLaine; Il dialogo iniziale alla festa quando i due si conoscono.
La freschezza mimica della MacLaine sbatte contro la maschera legnosa di Mitchum. La nuova Hollywood che strizza l'occhio al beat si frantuma contro la Monument Valley di un vecchio western. Questa coppia amorosa totalmente improbabile è sicuramente voluta e costituisce il nodo focale della vicenda nella quale s'incontrano due mondi, ma lascia freddi proprio perché rimane sempre in un limbo di non-amore dove ci si aggrappa l'uno all'altro per infelicità. Sembra più un rapporto pseudo-incestuoso tra padre e figlia che non appassiona mai, proprio perché non vedi loro coinvolti.
Da un lavoro teatrale un film tutto centrato su due personaggi che si incontrano per caso a New York City e provano una relazione: lui che esce da un matrimonio fallito, lei che avrebbe bisogno di uno psicoanalista tanto è insicura di se stessa. È tutto qui, con infiniti tira e molla che si prolungano fino all’ambiguo epilogo della storia, estenuantemente. Ha valore solo per le interpretazioni di due grandi, Mitchum e Mclaine, quest’ultima nel solito, fastidioso ruolo di gattina-brava ragazza tutto pepe.
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* Il dramma originale di Gibson fu interpretato a teatro a Broadway nel 1958 da Henry Fonda e Ann Bancroft riscuotendo un enorme successo. La Bancroft vinse anche un Tony Award come migliore attrice in un ruolo drammatico.
* Inizialmente i protagonisti del film dovevano essere Elizabeth Taylor e Paul Newman. Ma dopo il forfait "obbligato" della Taylor che era stata scelta per interpretare Cleopatra, Newman decise di rinunciare alla parte per interpretare Lo spaccone.
Il tema del film, Second chance, che ebbe una nomination agli Oscar, nel tempo è diventato un celebre standard del jazz e del pop interpretato da grandi cantanti fra cui Ella Fitzgerald.