Il film racconta una leggenda classica ma ancora inedita, se vogliamo, confezionandola con gli schemi standard del genere. L'entità, i bambini, la mamma single, il prete: non manca nulla insomma, a parte quella scintilla che possa mantenere vivo l'interesse dello spettatore. Gli amanti del genere ovviamente non stanno a cercare col lumino l'innovazione a tutti i costi, ma non bastano una buona confezione e una buona fotografia, tanto che anche i jump scare sono sì ben fatti ma troppo prevedibili. Non bruttissimo ma si dimentica velocemente.
Bambini, occhio a La Llorona: potrebbe venire a farvi "Boo" mentre meno ve l’aspettate! Scherzi a parte, si tratta del solito, mediocre horror che per instillare paura fa ampio ricorso ai jumpscare, con una computer grafica invasiva e una tensione che cede quasi immediatamente il passo al tedio. Di brividi nemmeno a parlarne. In compenso, complici alcune sequenze particolarmente deliranti, riesce a strappare moderati sorrisi. Discreta la Cardellini. I ragazzini sono alquanto antipatici, mentre Cruz completamente inadatto nel ruolo di santone.
Piuttosto schematico, quasi fatto con lo stampino ricalcando cliché ormai usurati. Una donna creduta pazza, bambini che muoiono in circostanze misteriose, la maledizione che passa a chi prima era scettico, l'ex prete che arriva in aiuto. Certo, è tutto girato con professionalità ma gli spaventi sono calcolati, con apparizioni improvvise che si ripetono con poche variazioni. La Cardellini comunque ci crede e dà forza al suo ruolo, così come Cruz. Finale leggermente in crescendo, con un twist decente.
Film di desolante mediocrità che non riesce non solo a impaurire, ma nemmeno a non annoiare; e questa è una colpa grave. Peccato perché ci sono tutti i cliché più classici del genere: la madre morta che ritorna sotto forma di fantasma (anche se dotata solo di alcuni poteri dei fantasmi, non di tutti!), le porte che sbattono all'improvviso, luci che si spengono, lo sciamano-esorcista... Qualcosa da salvare c'é: la durata minima. Sconsigliato anche agli amanti del genere.
Questa Llorona è il fantasma di una donna che, avendo annegato i suoi figli per punire il marito fedifrago, ora cerca di acchiapparne di altrui. Per difendere i suoi, una vedova ricorre ad un santone con la faccia di Tuco Salamanca... Horrorino impaginato con una certa pulizia ma irrimediabilmente a corto di idee: nella prima parte condita dai soliti jump scare, tutto sa di stravisto e rimasticato, mentre quando poi si entra in modalità esorcismo ispano-esoterico a base di uova e polverine magiche, allora la routine tracima nell'umorismo involontario.
Che brutta fine per questa Llorona, affascinante entità della demonologia sudamericana (vagamente affine alle rusalki slavo orientali o alle anguane venete) trasformata in uno spettro vendicativo da horror blockbuster americano. Svolgimento piatto e pedestre senza una singola idea da ricordare: costruzione della tensione deficitaria, pochi jumpscare (forse la sola scena dei bimbi nella macchina...) e una scrittura dei personaggi a tratti ridicola (tremendo Cruz). La brava Cardellini investe emotivamente nel ruolo, ma è troppo poco.
Dopo bambole e suore, ora il male indossa un abito da sposa e cerca dei bambini da annegare ricalcando un'antica tragedia familiare messicana. Svogliato e fatto con lo stampino, questo ennesimo capitolo della saga di The conjuring (anche se Annabelle compare solo in una brevissima scena) non presenta alcuna novità e anche gli spaventi risultano prevedibili. La Cardellini è l'unica a impegnarsi, tanto che il suo dramma da giovane madre vedova è molto più interessante dei risvolti soprannaturali.
Banale, utilizza una struttura molto abusata negli horror che stufa un po', senza una degna regia che regali qualcosa di nuovo. Buoni il soggetto e l'ispirazione dalla leggenda urbana messicana, ma il film manca di credibilità: perché la llorona non uccide mai quando ne avrebbe la possibilità? Perché spaventare piuttosto che colpire subito, se è quello il suo scopo? Carismatico Raymond Cruz, già conosciuto in Breaking bad, in un ruolo molto accattivante.
La Llorona fa parte di quella categoria di horror fatti con lo stampino, in cui le idee latitano e la mediocrità regna sovrana. Protagonista è una signora fantasma che rapisce e uccide bambini e che un giorno si fisserà con quelli della mamma sbagliata; che la guerra tra le due abbia inizio. Solita storia di fantasmi vendicativi, con il solito prete (o ex prete) e soliti insopportabili e urlanti mocciosi. Lento, noioso e banale, privo anche di quei jumpscare che tanto vanno di modo in questo genere di horror. Un'agonia lunga 90 minuti.
Lo spunto di partenza è molto buono e ci porta nel mondo delle leggende sudamericane, ponendo al centro del film una figura molto interessante. Però tutto finisce lì. Jumpscares, gente trascinata per il pavimento, esorcismi (in questo film onestamente sono anche semi-demenziali). Niente di nuovo insomma, niente che lascia a bocca aperta e niente che spaventi. Bravi invece gli attori, compresi i due bambini e molto brava la protagonista.
Una furiosa lotta intestina tra anonimato e routine, interrotta solo dal prete spretato e da quelle uova che ci mettono definitivamente sedere a terra ma almeno regalano qualche risata e qualche momento matto. Nella sua teorica capacità di incutere terrore, però, la “piagnona” è davvero un pianto (e come poteva essere altrimenti) e i dindi della major stavolta sono quell’aggravante che non ti aspetti. Entra nella galassia di The conjuring come un errante detrito senza meta. Pasticcio.
Plastificato horror che si può fregiare di una costosa confezione per celare (brevemente) la totale vacuità di cui è costituito. Noia, scrittura piatta, jump-scare in quantità industriale per cercare di svegliare ogni tanto l'assopito spettatore. Personaggi tagliati con l'accetta che irritano fin dal primo minuto chi guarda, tra i quali spicca l'inguardabile ex prete esorcista. Parodia di se stesso.
Più che un horror pare una commedia trash. Esilarante la parte finale in cui ci mancano solo i chiodi di garofano per arrestare il fantasma (decisamente atipico e poco dotato, francamente) a detta del santone che pare uscito da qualche filmetto anni 70 in cui tante ingenuità si perdonavano volentieri. Peccato siano passati cinquant'anni. Una figura affascinante quella della Llorona. Purtroppo, però, tante aspettative si polverizzano di minuto in minuto (nemmeno troppi, per fortuna, data la durata contenuta). Scelta apprezzabile, quest’ultima, e unica cosa salvabile.
La leggenda messicana della madre che uccide i propri figli e poi si suicida per poi tornare sotto forma di fantasma a caccia di bambini era uno spunto che poteva e doveva essere sviluppato meglio. Invece tutto il film si riduce al classico campionario di rumoracci, porte che sbattono e silenzi che fanno ridere. L'ennesimo tentativo mal riuscito di dare linfa vitale a un genere che sembra avere ormai detto tutto ciò che si poteva dire.
Non si era mai vista una Llorona così tardiva nel rapire i bambini, preferendo prima giocare ad aprire e chiudere porte e finestre un centinaio di volte; ma soprattutto non si era mai vista una Llorona che dal Messico sconfinava negli Stati Uniti, territorio dove risulta inesorabilmente un pesce fuor d'acqua. Ma si sa che Wan per espandere il suo universo condiviso è disposto pure a toccare altre culture, finendo spesso per ridicolizzarle: jumpscares inefficaci, regia anonima, cast non in parte, tranne i bambini. Al confronto i vecchi film messicani sul personaggio brillano.
MEMORABILE: La madre nel vedere l'albume nero: "E' un trucco, l'ho visto in TV". Poi tre uova roteano e scoppiano e la figlia fa: "Hai visto anche questo in TV?".
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneDaniela • 7/02/21 14:50 Gran Burattinaio - 5941 interventi
Incredibilmente candidato nella categoria miglior film in lingua straniera per il Golden Globe 2021. De gustibus ect, ma che anche in un anno forzatamente misero di nuove uscite come è stato il 2020 non ci fossero pellicole migliori da proporre, beh, è dura da digerire.