Prima di attraccare definitivamente, una nave da crociera compie il suo ultimo, tragico, viaggio: un incendio rischia di essere fatale per tutte le persone che vi sono a bordo. Giusto il tempo di palesarsi il leone della MGM che il film entra nel vivo della vicenda, facendo montare una considerevole tensione. La regia di Stone è modernissima, il ritmo frenetico e non vi è mai un momento di stanca. Attori tutti in parte, a cominciare da un Sanders indefesso capitano della nave e una Malone in pericolo. Tra i migliori catastrofici di sempre.
Precursore di quel cinema catastrofico che spopolerà a partire dal decennio successivo, rispetto ai suoi epigoni si distingue per una maggior concisione: Stone non si dilunga in preamboli o nella presentazione dei personaggi, ma ci fa entrare subito nel vivo della tragedia, facendo registrare alcuni notevoli impennate di tensione, ma senza deragliare dai binari della credibilità. Ben scritto e ben recitato, a volte cerca la facile commozione (la Malone che vorrebbe uccidersi per indurre il marito a mettersi in salvo), ma si può perdonare.
MEMORABILE: L'ostinazione di Sanders nel minimizzare la gravità della tragedia; La determinazione di O'Brien e Strode; Stack che recupera la figlia; Il finale.
Un piroscafo destinato al disarmo sta portando a termine la sua ultima crociera quando un incendio scatenerà una serie di infiniti problemi alla struttura, minimizzati in un primo momento dal fiero comandante, ma che si rivelereranno presto catastrofici. Il regista entra subito nel vivo del disastro, senza perdersi in psicologismi e puntando tutto sulla frenetica attività del personale per salvare il salvabile, mentre il capitano (un inappuntabile Sanders) comincia a prendere atto dell'inevitabile. Ottimo ritmo, ansiogeno in vari momenti e credibile nonostante qualche sentimentalismo.
Durante una tranquilla traversata, un guasto inizialmemte sottovalutato dal comandante produce danni irreparabili in una nave da crociera prossima alla dimismissione... Pre-catastrofico vagamente ispirato all'affondamento dell'Andrea Doria avvenuto pochi anni prima, efficace nel condurre la narrazione su un doppio binario mostrando sia gli sforzi dell'equipaggio per evitare il disastro che i tentativi di un uomo prima per salvare la figlioletta e poi per liberare la moglie intrappolata tra le lamiere. Valida la messa in scena, convincenti le interpretazioni. Un film da recuperare.
MEMORABILE: Il lancio della bambina; La testa tenuta fuori dall'acqua.
Dieci anni prima del definitivo boom del genere catastrofico ad alto dispendio effettistico, si fa notare questo disaster movie marittimo che, a differenza dei successori settantiani, non si perde in ciarle e melodrammi privati, presentando i preamboli della tragedia sin dai titoli di testa. Verbosità e stucchevolezze non mancano (il ritrattino da famigliola amorevole coi sirkiani Stack e Malone alzano i livelli di glicemia), ma una volta entrati nel vivo dell'azione, le sequenze adrenaliniche si susseguono con buona frequenza. L'erculeo ed eroico Woody Strode ruba la scena a tutti.
MEMORABILE: L'ottusità del capitano George Sanders; L'esplosione; La bambina in bilico sul bordo della voragine; La tesa corsa contro il tempo durante il finale.
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