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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/03/13 DAL BENEMERITO TOMASTICH
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Tomastich 19/03/13 11:16 - 1258 commenti

I gusti di Tomastich

Misconosciuto post-atomico italiano che ha dalla sua alcune interessanti cartucce da sparare, tipo l'addestramento del protagonista (William Mang) insieme a Sam (un durissimo Woody Stroode) o l'abbigliamento barocco dell'antagonista (Harrison Muller Jr., una faccia già vista in altri post-atomici italiani). Meglio tante altre pellicole ben più famose. Curiosa la presenza del calciatore Speroni (Stefano Davanzati) di Canà-iana memoria.

Herrkinski 10/09/14 04:34 - 8366 commenti

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Misteriosamente distribuito negli Usa dalla Cannon, trattasi di un post-atomico all'italiana poverissimo: scenografie squallide, tra campagna e caseggiati abbandonati, attori improponibili (a parte Strode, settantenne ma ancora in gran forma), effetti speciali pressochè inesistenti, sceneggiatura senza idee, ritmo non pervenuto... Si salva poco o nulla, forse solo l'addestramento tra Strode e Mang, ma è troppo poco per recuperare dall'oblio questo esemplare di film di genere, specialmente se paragonato a epigoni ben più riusciti del periodo.

Disorder 18/09/14 16:51 - 1416 commenti

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Negli Usa si è guadagnato una certa fama come cult del trash e guardandolo in effetti se ne comprendono i motivi. Poverissimo ai limiti dell'amatoriale, si limita praticamente a sciorinare in sequenza un po' tutti gli stereotipi del genere post-apocalittico. Brutto già l'incipit, con le solite riprese d'archivio di vulcani e città bombardate spacciate per rovine atomiche; il resto prosegue come già detto sui binari della prevedibilità, condannando la pellicola alla noia. Nessuno degli attori è degno di nota. Perdibile.
MEMORABILE: La scena di stupro, scopiazzata da Arancia meccanica; L'addestramento del protagonista.

Buiomega71 8/08/24 00:27 - 2991 commenti

I gusti di Buiomega71

Guerrieri trasforma il post atomico in terreno di cacciagione, con una ghenga di giovinastri cinici, crudeli, armati e pericolosi, non lesina su brutali stupri, morboso voyeurismo (l'ossessione per la violenza carnale di un viscido e smidollato Karl Zinny proiettata su un teleschermo) e lambisce l'horror scavoliniano nella spietata resa dei conti nella decadente villa dai vaghi sentori bianchiani. Eliminate le scoppiazzature madmaxiane e (in parte) le truzzate action, dal dopobomba si muta in un revenge movie, sicuramente tra i più originali e riusciti all'interno del (de)genere.
MEMORABILE: Margie Newton che spia, con lo schermo della telecamera, la coppia mentre fa all'amore; Il cupo intro nella metro che anticipa l'inizio di Dèmoni.

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  • Homevideo Buiomega71 • 15/04/13 17:32
    Consigliere - 26460 interventi
    Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Golden Video

    Edizione: 1985
    Durata effettiva: 1h, 30m e 16s

    Ultima modifica: 8/08/24 00:03 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 8/08/24 10:11
    Consigliere - 26460 interventi
    Rassegna estiva:
    Postatomica-L'estate italiana del dopobomba
     

    Guerrieri trasforma il post-atomico in terreno di cacciagione, sfronda le scoppiazzature madmaxiane, riduce al minimo le truzzate action tipiche del (de)genere (le corse in moto, la solita cava con laghetto annesso, qualche scazzotata), apre il film nei sotterranei, cupi e desolati, della metropolitana (in un intro che sembra anticipare quello di Dèmoni)  e muta il classico topoi del dopobomba (gli stock footage iniziali sulla deflagrazione atomica e sui resti di Hiroshima) in un puro revenge movie.

    Una ghenga di giovinastri sadici, violenti, armati e pericolosi (tra cui spicca Davanzati e lo smidollato e viscido Karl Zinny), brutali stupri selvaggi (ai danni di Cinzia Bonfantini) , morboso voyeurismo (l'ossessione per la violenza carnale di uno psicotico e malato Zinny , proiettata su un teleschermo e virata in rosso che ha tutti i crismi ristagnanti di uno snuff movie), Marina Costa una sottospecie di Dea della caccia, fredda e spietata, Harrison Muller in mise zaroffiana, sciarpa bianca, katana e raffinata crudeltà, un meccanismo thriller nella svolta vendicativa (notevole l'omicidio argentiano ai danni della Newton, impiccata fuori dalla finestra con i seni nudi che sbattono contro i vetri), dove Guerrieri ammanta di riverberi horror la parte ambientata nella decadente dimora dai sentori alla Zombi horror, con derive fac-simili a Un bianco vestito per Marialè (con cani annessi nel parco), vuoi per il body count e per la spregevole fauna umana (gli eletti che sterminano i reietti) che gravita attorno.

    Grande senso della tensione gestito da un'ottimo Guerrieri, che lascia da parte le pagliaccesche macchine bardate a circo equestre per concentrarsi sul braccaggio della selvaggina umana (il tiro al bersaglio sulla massa di "contaminati" che cercano di scappare ovunque), sugli interni squallidi e disadorni della casa sperduta nel parco (con qualche reliquia che rimanda all'antica Roma, come statue e stanze "caligoliane", letti a baldacchino e telecamere a circuito chiuso), non lesinando sul sesso (i seni della Newton tastati, la stessa Newton che spia, curiosa, tramite i sistemi di sicurezza, la coppia fare all'amore a letto) che probabilmente hanno fatto lievitare il divieto ai 18, e sulla vigliaccheria di questo manipolo della casta privilegiata, che (soprav)vive con subdola concomitanza.

    Gran finale di rese dei conti simil western nell'immenso giardino, tra fucili ad alta precisione, lanciafiamme, agguati, pugnali rudimentali ficcati nello stomaco, moto che esplodono e giochi d'astuzia.

    Sicuramente tra i migliori del (de)genere "apocalypse italy", il più originale e che viene meno alle tipiche copie carbone dei vari 1997 e delle poveracciate alla Mad Max.

    Il regista di Un detective da il suo pregevole contributo, con lo script di Roberto Leoni che tenta qualcosa di diverso, risultando tanto vincente quanto colpevolmente sottostimato e dimenticato.
    Ultima modifica: 8/08/24 18:37 da Buiomega71