L'isola - Film (2006)

L'isola

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/06/08 DAL BENEMERITO AMMIRAGLIO
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Ammiraglio 30/06/08 14:22 - 150 commenti

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Una bellissima recente produzione russa. Tutto in questo film è di ottimo livello. La storia di padre Anatoli, della sua "venuta all'esistenza", i suoi demoni e incubi, il suo comportamento da matto, i suoi consigli, la sua visione del mondo. Fino alla conclusione, forse prevedibile ma non per questo poco efficace o melodiosa. Però, nonostante le tante cose ottime, per tutto il film si ha come la sensazione che qualcosa manchi, per renderlo un grande capolavoro.

Taglietti 20/10/13 16:02 - 51 commenti

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Nel nord, su di una remota isola-eremo, un monaco in cerca di espiazione vive miseramente nella caldaia della quale si occupa, tormentandosi con i suoi demoni e cavando carbone dal terreno gelato. Belle le ambientazioni, la musica e molto la recitazione. Per chi ha la pazienza: passionalità russa e ascetismo ortodosso, tra follia e misticismo. Austero, estremo e drammatico.

Kinodrop 15/12/20 18:16 - 2962 commenti

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Tormentato dai sensi di colpa per un drammatico episodio di cui si sente responsabile, un marinaio russo si ritira in romitaggio su un'isola deserta assumendo il nome di padre Anatolij, acquistando fama di santo monaco. Girato nelle gelide lande del Mar Bianco, un film in cui l'ambientazione fa da contrappeso ad un'esistenza di sopravvivenza, costellata di ritualità quotidiane a volte vicine alla superstizione e alla follia. Molto lento e faticoso da sostenere, avvolto da un alone mistico d'altri tempi e contrappuntato da musiche che oscillano tra il minimale e l'esagerato.
MEMORABILE: Stivali nel fuoco, coperta nell'acqua; La figlia dell'ammiraglio; La bara prenotata.

Daniela 26/07/22 15:44 - 12673 commenti

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1942, Mar Baltico: i tedeschi catturano un rimorchiatore sovietico e costringono un pavido marinaio ad uccidere il proprio comandante. Oltre trent'anni dopo, quel marinaio, diventato nel frattempo un monaco eremita in fama di operare miracolose guarigioni, continua a chiedere perdono per il proprio peccato... Film d'impronta tarkovskiana, visivamente pregevole ma faticoso da seguire: dopo il bellissimo il prologo, la narrazione procede in modo ridondante con un misticismo troppo palesato, mentre i comportamenti del protagonista sembrano soesso più bizzarri che santamente folli.
MEMORABILE: Il prologo sul rimorchiatore; Il fango cosparso sulla maniglia; La bara troppo bella e pulita.

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