L'artista - Film (2008)

L'artista

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Tutti i commenti e le recensioni di L'artista

TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/06/19 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 13/06/19 19:20 - 13271 commenti

I gusti di Daniela

A chi appartiene l'opera d'arte? All'autore o al fruitore che la riveste di senso? Nel caso delle arti figurative moderne, la domanda è meno peregrina di quel che appare. L'infermiere depresso si appropria delle opere dell'anziano paziente quasi catatonico, ricavandone soldi e successo ma non una propria identità, mentre i quadri, che lo spettatore non vede, suscitano un turbinio di commenti interscambiabili e sovrapponibili. Divertissement rarefatto, ironia amara: "l'autore non ha importanza", come dice uno dei personaggi del film.
MEMORABILE: La guida illustra i pregi della tela dipinta interamente di nero.

Kinodrop 10/11/21 19:19 - 3374 commenti

I gusti di Kinodrop

Infermiere frustrato e anaffettivo si appropria dei disegni di un paziente in stato quasi vegetativo spacciandoli per suoi; un imprevedibile e rapido successo cambierà la sua vita fino a trovarsi impossibilitato a gestire la cosa. Opera prima del duo Duprat-Cohn in cui, più che la storia e i personaggi, conta lo sguardo sulle distonie tipiche dell'arte contemporanea, dove la parola "artista" è suddivisa tra autore, gallerista, critico, pubblico, fino a perdere di senso. Tra amarezza e ironia, un'opera ancora schematica e un po' a tesi; meglio il successivo Il cittadino illustre.
MEMORABILE: "L'autore" e le scene mute ad ogni intervista; L'idea di non mostrare mai i disegni; Il trasferimento a Roma nonostante tutto.

Anthonyvm 22/01/23 00:33 - 6495 commenti

I gusti di Anthonyvm

Di storie dissacranti sull'arte - chi la crea, chi la vende, chi la giudica e chi la interpreta - il cinema ne ha raccontate numerose e in disparati linguaggi. Quella di Cohn e Duprat non è una satira diversa dal solito, punta a ipocrisie e paradossi noti senza percorrere strade inesplorate, ma lascia il segno grazie al peculiare senso dell'umorismo del duo creativo, che va ricercato nella forma stessa della rappresentazione (fissità delle inquadrature, rumori di fondo sdrammatizzanti, laconicità alienante). Opera a tratti più furbetta che intelligente, ma meritevole di una visione.
MEMORABILE: Le soggettive "a finestra" dei disegni appesi, con gli spettatori che osservano e criticano; I silenzi del protagonista; La confessione incompresa.

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