Rourke è un killer professionista con una regola d'oro: far fuori chiunque lo veda in azione. Per questo lui e un altro fuorilegge (Gordon-Levitt nel ruolo di un giovane schizzato) danno la caccia ad una coppia, tra l'altro in crisi. Particina poco significativa per la Dawson. Buoni Rourke (ormai consacrato nel suo nuovo look) e la musica, il resto è costruito senza troppo affanno e logica: vira sul cattivo grottesco in stile Tarantino/Coen ma senza dimostrare particolare abilità.
La saga della convenzionalità e del prevedibile, un'occasione mancata, si regge fino in fondo solo per una buona prova del vecchio Mickey, finalmente tornato a ruoli di peso. Peccato che il film prenda una direzione (quella della caccia killer-preda) e non la lasci più, perché i personaggi della strana coppia Rourke-Gordon-Levitt in altre direzioni potevano portare ad altri interessanti risultati.
Ordinario thriller che parla di piccola malavita locale, sfiorando l'argomento del programma protezione testimoni. Impreziosito da un cast di tutto rispetto, che vede la sempre in forma Diane Lane e l'inossidabile Mickey Rourke, il film non mantiene certo le aspettative rivelandosi fiacco e con aspirazioni circoscritte al mercato dell'home video. Peccato perché vedere Mickey, nello stesso anno dell'ottimo The wrestler, è sempre un piacere.
A me è piaciuto molto, non ho trovato nulla di particolarmente originale ma le interpretazioni (da un Rourke ispirato e bravissimo a un Levitt schizzato e fino a Thomas Jane che risulta più simpatico dei vari Nicolas Cage & company), la regia impeccabile e un paio di scene d'azione non esagerate ma godibili me lo hanno fatto stimare parecchio, rispetto a tante altre produzioni americane degli ultimi anni. Secondo me è un ottimo film e ripeto che Rourke killer indiano fa faville.
Il regista, me lo figuro al lavoro: "imprevedibilità? e chi la conosce? Vado sul sicuro. Prendo 3 o 4 buoni attori, li calo in ruoli tagliati con l'accetta, ma che gli cadono a pennello. Prendo il meccanismo collaudato del gioco cacciatore-preda, però inserisco anche una bella storia sentimentale, se no il film mi dura mezz'ora. E tutto fila liscio che è una meraviglia." Ok, concordiamo. Visto oggi, dimenticato domani.
Crime movie tratto da Leonard, imperniato su una coppia di assassini. La storia è abbastanza interessante e il cast di buon livello. Certamente ne sarebbe uscito qualcoaa di meglio si si fosse impegnato un regista con maggiore personalità rispetto a Madden che svolge il compitino senza interventi degni di nota. Nel cast la Dawson appare francamente sprecata.
Non ci siamo: storia fiacca, attori con la modalità "devo pagare la rata del muto" inserita e regia deprimente. Come in milioni di thriller americani di questo tipo manca una qualsivoglia parvenza di personalità dietro la mdp o di approfondimento psicologico dei personaggi: Rourke fa il killer indiano filosofo (ma forse è che non riesce più a muovere un muscolo), Gordon-Levitt salta senza classe sopra e fuori le righe, la Dawson è cascata nel film per caso e Jane è un bambolotto. E la Lane? L'unica cosa che si salva del film (ma ho un debole storico).
Banale, banale, banale. Un crime-movie del tutto indistinguibile nel gregge di co[nv]enevoli tarantinate pascolanti in sala da oltre 10 anni, per di più screditato da una brutta definizione del rapporto tra i due balordi antagonisti. Rourke, gonfio più di un sacco da boxe, ha come sempre quella taurinità di fabbrica e quel dannatismo tumefatto che lo rendono sopportabile, ma la forzatura pulp-seriosa del suo mortale figuro gioca irregolarmente a suo sfavore. Per nulla provvidenziale poi l'apporto di Gordon-Levitt, pulcinellesco rinfianco alternativamente sopra e sotto le righe. Altro mandolino per il capitano Madden...
MEMORABILE: Il lungo codino intrecciato di Rourke...
I colpi di scena a ripetizione non sono indispensabili in un thriller, ma qui oltre a non esserci alcuna sorpresa, manca un seppur minimo briciolo di tensione. Tutto fila dal primo all'ultimo minuto in maniera del tutto prevedibile: non un sussulto, non una
scossa. Si arriva alla fine su una strada che più piatta non si può: e come spesso accade in questi casi, il colpo di sonno è dietro l'angolo. Ho trovato abbastanza "terribili" anche gli attori. Non trovo un solo motivo per consigliarlo.
Non siamo di fronte a un action/thriller di serie e convenzionale abbinato al nome da cassetta (in questo caso un deturpato e funzionale Rourke) ma a una scheggia pulp d'ispirazione tarantinian/coeniana (in alcuni frangenti Fargo è proprio ad un passo). Ovviamente manca la continuità dei modelli originali con la quale saremmo nella categoria filmoni. Per il resto lo humor nero, gli scatti di violenza improvvisa e i dialoghi sopra il livello da cinema medio ne fanno un'opera degna di nota. Bella sorpresa il tarantolato e logorroico Gordon-Levitt.
Coniugi prossimi alla separazione devono ricompattarsi di fronte alla minaccia costituita da una coppia di criminali male assortita: un indiano di poche parole, killer per conto della mafia, ed un delinquentello logorroico dal grilletto facile e dall'intelligenza scarsa... Nonostante sia tratto da Leonard, un thrilleruccio che non riserva sorprese e rischia anzi di annoiare, anche per il troppo spazio riservato alle ambasce matrimoniali. Resta invece impressa la faccia tumefatta di Rourke, una maschera botulinica tragica a cui, per fortuna, sarebbero capitate occasioni migliori per esprimersi
Leonard è un geniaccio della penna, però anche i fuoriclasse a volte non vengono sfruttati appieno. Il cast sulla carta è perfetto: molto in parte il glaciale Rourke e l'insopportabile Lewitt, un po' inutile un'attrice del calibro della Dawson. La pecca del film è un'eccessiva pacatezza nel giungere al termine, senza scossoni e con le sole sfuriate del folle ragazzino a tenere alta la tensione. La sottotrama d'amore annacqua ulteriormente il tutto. A cornice una regia piatta come più non si può. Tv movie e poco più.
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Se tutti quelli che l'hanno visto sono d'accordo, cambierei il genere in thriller perchè qui di action non c'è proprio niente (se non l'action di addormentarsi sul divano cullati dalla previdibilità)
DiscussioneZender • 27/08/12 09:54 Capo scrivano - 47907 interventi
Chiediamo a colui che si rese responsabile della scelta :)
DiscussioneRambo90 • 27/08/12 14:21 Pianificazione e progetti - 437 interventi
DiscussioneZender • 27/08/12 14:52 Capo scrivano - 47907 interventi
Ok, andata per thriller!
DiscussioneGreymouser • 27/08/12 15:04 Call center Davinotti - 561 interventi
Posso anche essere d'accordo sull'azione latitante, ma anche di thrilling ne vedo pochino... comunque, va bene così. D'altra parte le etichette di genere non mi appassionano granchè :)
DiscussioneZender • 27/08/12 15:33 Capo scrivano - 47907 interventi
Sto con Grey. Ho sempre detto che non c'è troppo da lambiccarsi sul "genere" assegnato a un film, soprattutto in casi in cui il film mescoli più generi diversi, in dosi diverse sempre da verificare con criteri che vanno spesso dal soggettivo al molto soggettivo :)
D'accordo che certe volte attribuire un genere ad un film è difficile e magari non è nemmeno essenziale ma le categorizzazioni esistono per un motivo: non fare addormentare gli altri davinottici che leggono action e ci credono...vero Capa? :)))
Comunque, con le dovute cautele, le categorizzazioni dei film a volte sono utili: se vai a vedere un film di Tony Scott sai che non ti devi aspettare un dramma esistenziale, cosa che magari può influenzare anche il tenore della recensione.
Come segnalato anche su bloopers.it, nelle ultime scene che si svolgono nella vecchia casa dei coniugi sotto protezione c'è un errore: dopo una telefonata parte la segreteria... peccato sia la stessa della casa del Missouri e sia registrata usando i nomi sotto copertura!
Ho controllato: si tratta di un errore inventato dal nostro doppiaggio, visto che in originale tutto procede invece correttamente...