K-Shop - Film (2016)

Esordio col botto per Pringle, che confeziona un lavoro difficilmente catalogabile ma d'indubbio valore. Partendo da uno spunto simile a The untold story, lo script rimane costantemente in bilico tra splatter (con notevoli SPFX), umorismo grottesco, crime-movie/noir e dramma a sfondo sociale; i vari elementi s'amalgamano con sorprendente facilità sullo sfondo di una Bournemouth notturna e degradata. Un plauso sia al cast tecnico che artistico e adatta anche la ost; due ore di durata sono forse un po' eccessive, ma l'interesse si mantiene alto.

Dal kebabtraume al trauma del kebab. Caos e delirio possono offrire grosse oppurtunità di integrazione a un todesengel con una storia mai raccontata. Che non s'accontenta di sistemare e riciclare-ricciare gli effetti, mira alla causa prima del male civile e umano, da netturbino antropologico geopolitico e spirituale che usa trattati di diplomazia come fermatavolo. Pringle scandisce per titoli di capitoli di una tesi di laurea in sociologia un'opera ingiustamente trascurata, audace nel mandare all'altare forme e contenuti estremi, assolutamente meritevole di dissepoltura e viralità.