Girato in pellicola, poi trasferito in video per effettuare le varie "trasformazioni". Un plauso all'iniziativa (soprattutto in relazione all'anno d'uscita), ma si tratta comunque di un esperimento poco riuscito, squilibrato dal punto di vista formale (gli effetti video inghiottono tutto il resto e le scene appaiono indigeste e artificiose) e completamente ermetico dal punto di vista dei contenuti. Funzionali le musiche dello stesso Cahen. Curioso, ma l'autore in seguito farà di molto meglio.
L’intento è comprensibile e forse interessante: un flusso sensoriale mnemonico sul viaggio. La realizzazione è piena di lacune. L’immagine solarizzata o cromatizzata, magari al ralenti, dopo poco fa tanto sperimentalismo fighetto e inutile. La musica elettronica che dovrebbe essere evocativa fa venire il latte alle ginocchia. Il testo che disquisisce a proposito di ricordi e di spostamenti è piuttosto piatto, ma soprattutto è recitato come se fosse la voce off di un documentario scientifico. Insomma, meglio lasciar perdere.
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Nel film non è accreditato nessun attore, si intravede qualche comparsa e compare una bambina in foto (forse la stessa del successivo film di Cahen Karine, quindi Karine Sacco, ma non ci giurerei), ma senza che vengano citati. Ho messo quindi, temporaneamente, "nessun attore accreditato" alla voce "cast".