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MMJ Davinotti jr
Durata: 2 stagioni
Anno: 2022
Genere: fiction (colore)
Regia: Salvatore Ficarra, Valentino Picone
Note: Aka "Framed! A Sicilian Murder Mystery".
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Per la loro prima serie televisiva (sei puntate da una mezz'oretta ciascuna) Ficarra e Picone decidono di fondere gli abituali spunti da commedia farsesca con una trama "gialla" centrata sull'omicidio di un ex mafioso, tale Gambino, che aveva deciso di collaborare con i giudici. Giunti nel suo appartamento per riparare un televisore (è il loro mestiere), Salvo (Ficarra) e Valentino (Picone) trovano accoccolato sulla vasca il cadavere dell'uomo, spaventandosi a morte. Salvo, appassionatissimo della serie tv "The touch of the killer", suggerisce subito cosa fare a un Valentino al contrario totalmente nel panico: si occupano di cancellare tutte le impronte digitali...Leggi tutto e si chiudono in casa in attesa che chi sta lavorando sul pianerottolo lasci il campo libero. Riusciti nell'intento seguiranno in tv il procedere delle indagini, organizzato inizialmente soprattutto dal vice procuratore (Di Martino), una vecchia fiamma di Valentino che tornata al paese non può non riattrarre le attenzioni di questi, single abituato a vivere con la madre (Cipolla). Salvo invece, sposato con la sorella (Favella) di Valentino, ha problemi matrimoniali seri: la donna era l'amante segreta del defunto Gambino! Nell'intreccio di situazioni si fa però ben presto strada anche la mafia, rappresentata sulle prime quasi esclusivamente dal "feroce" picciotto chiamato "Cosa inutile" (Sperandeo). Come la criminalità organizzata entri nella storia prepotentemente cambiandole direzione lo si scoprirà in un secondo tempo, ma di certo la cosa porterà a un relativo abbandono della matrice più thriller in favore di intrallazzi mafiosi tipici che favoriscono un tipo di umorismo più dozzinale e risaputo. Peccato perché la partenza faceva sperare in una traccia diversa dal solito che, lungo l'arco di sei puntate (anche se in fondo il totale non raggiunge le tre ore di durata), avrebbe potuto riagganciarsi a una tradizione (la contaminazione tra commedia e thriller) che in Italia ha radici molto solide. Invece ci si perde un po' troppo in scenette palesemente diluite oltremisura (con una sceneggiatura che tende a lasciare troppo spazio ai siparietti della Cipolla, madre apprensiva che da sempre non sopporta Salvo né vede di buon occhio l'attrazione di Valentino per la viceprocuratrice). Con la solita rappresentazione di una Cosa Nostra da operetta non si va molto meglio, ma quel che più conta è che le battute dei due protagonisti risentono di una certa stanchezza, come faticassero a trovare i giusti appigli nella trama per esprimersi al meglio. La fissazione di Salvo per la serie tv "The touch of the killer" lo porta a ripetere gag che ormai imperversano da anni e anni in tutti i film che affrontano il tema, mentre si notano frequenti riempitivi (gli intervalli musicali al convento, ad esempio) che evidenziano la scarsa consistenza del soggetto in relazione alla durata complessiva. L'entrata in scena di Leo Gullotta nel ruolo del procuratore nelle ultime puntate garantisce più "serietà" nell'approccio e una maggiore consistenza interpretativa, ma è anche il segno di un inaridimento della vena umoristica che si appiattisce su schemi da poliziesco anonimo nell'ultimo vano tentativo di restituire consistenza alla serie. Di buono c'è comunque la solida performance di Ficarra e Picone, che dall'alto di un affiatamento ormai ultraventennale confermano un approccio personale alla comicità che permette di sorridere anche in presenza di una regia (opera lotro pure quella, come accade ormai da qualche tempo) ancora zoppicante. Un paio di puntate in meno avrebbero permesso di guadagnare una maggiore stringatezza che avrebbe sicuramente giovato. Palermo fa da sfondo, valorizzata dalla solare fotografia di Ciprì.
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Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/01/22 DAL BENEMERITO SAMUEL1979 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/02/22
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- Davvero notevole!:
Geppo - Quello che si dice un buon film:
Rambo90, Galbo, Ultimo, Voloerrand - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., Gabrius79, Daniela, Markus, Redeyes - Mediocre, ma con un suo perché:
Fabbiu - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Samuel1979, Jandileida
Divertente serie che gioca con gli schemi della serialità americana facendosene parodia e imitazione al tempo stesso. La sceneggiatura è ben scritta e sa unire comicità con colpi di scena abbastanza riusciti, mentre l'innata simpatia del duo siculo garantisce continui sorrisi. Molto buono il cast di contorno, dalla Di Martino a Gullotta passando per un appesantito ma efficace Sperandeo. Peccato per la regia che deve ancora troppo ai modelli italiani.
Serie composta in 6 puntate, ma in realtà si lascia vedere tutta d'un fiato. La trama scorre molto bene, trasmette divertimento e tante risate. C'è anche un Valentino Picone molto più comico del solito. Ben girato e tecnicamente e ben costruito. Attori e caratteristi scelti con gusto fanno da ottimo contorno alla storia. Una comicità per adulti e per bambini. Ottima l'interpretazione di Anna Favella, molto brava. Ficarra e Picone continuano in parte a ricordare Franco e Ciccio e questa serie ne è l'ennesima conferma.
MEMORABILE: "The touch of the killer"; Il pranzo con i mafiosi.
Nonostante una discreta idea di partenza, la serie delude molto le aspettative sin dalle prime battute. La comicità della coppia palermitana sembra oramai non incidere più come un tempo e, nello specifico, il prodotto è caratterizzato da una lentezza esasperante in cui si ride veramente col contagocce. Buon cast, in cui spicca Tony Sperandeo nelle vesti di un simpatico killer.
Salvo e Valentino, due tecnici siciliani, si ritrovano casualmente sulla scena di un omicidio. La prima serie scritta, diretta e interpretata da Ficarra e Picone si colloca nel solco della comicità dei due artisti (tanto da essere strutturata come un vero film in sei parti), a tratti surreale ma ben ancorata alla realtà isolana. Gag divertenti e riferimenti incisivi alla mafia, alla corruzione e in generale al malcostume italico, con momenti assai godibili (i tentativi di farsi togliere una multa). Buone la scelta dei caratteristi e l'ambientazione "fotografata" da Daniele Ciprì.
Una serie tv davvero buona grazie alla solita bravura di Ficarra e Picone, qui nella parte di due tecnici un po' sempliciotti che si trovano loro malgrado coinvolti in un caso di omicidio. Gli episodi scorrono che è un piacere e alternano momenti comici alla componente investigativa. Nel finale abbiamo anche discrete scene d'azione e qualche colpo di scena che non guasta. Buono anche il cast di contorno. Consigliato ai fan dei duo e non.
MEMORABILE: Ficarra che continua a citare la sua serie preferita "The touch of the killer".
Molto brevemente Ficcarra e Picone sanno sempre divertire senza mai scadere come molti nella comicità smargiassa e grossolana, senza ammiccare al pecoreccio italico. Invece tanto sarcasmo anti mafia davvero godibile, frecciate pertinenti al malcostume nostrano, intreccio leggero e scorrevole ma davvero saporito. Promossi ancora una volta, anche se ovviamente sono sempre loro stessi e ormai modello di se stessi; ma se funziona e brilla perché cambiarsi forzatamente?
MEMORABILE: Autorionia e fissazioni diffuse e ossessive sulle serie streaming all'interno di una serie streaming.
Serie in sei episodi che diverte senza grossi colpi d’ala ma che comunque evita di cadere nel grossolano grazie alla comicità semplice e mai sboccata del duo Ficarra e Picone. Le gag non mancano e Ficarra come di consueto la fa da padrone con Picone che lo asseconda (come oramai accade sempre nei loro lavori). Ci sono momenti un po' ripetitivi, ma il relax è assicurato. Sperandeo e Gullotta ottimi comprimari.
Intervenuti in un appartamento per riparare la tv, Salvo e Valentino vi trovano il cadavere di uno sconosciuto che risulta essere l'amante della moglie del primo... Il duo siciliano dirige una serie tv in cui ripropone la sua tipica comicità confermandone il principale pregio, ossia il garbo esente da volgarità, ma anche i difetti, come una certa ripetitività delle gag, qui aggravata da una sceneggiatura carente sotto il profilo giallo, oltre che molto blanda rispetto alla mafia, mentre risulta buona la confezione. Vedibile ma poco incisiva.
Un delitto fa da perno sul quale si sviluppa un lungo film di tre ore, modernamente diviso in sei puntate. Il noto duo siculo, che si autodirige, è la base comica di una serie da vedere tutta d'un fiato, senza troppi intoppi ma... nemmeno sussulti di gioia. La questione è fin troppo tirata per le lunghe per riempire sei puntate; certo è che gli spunti comici qua e là non mancano e le evidenti lungaggini, in definitiva, risultano con l'essere rilassanti anziché, come spesso capita, volte al tedio. Un prodotto per famiglia.
Comicità garbata, quella di Ficarra e Picone, ma anche molto blanda. Eh sì perché, detto che è un prodotto capace di coinvolgere probabilmente tutta la famiglia, il duo siciliano ha un impatto abbastanza camomilloso che finisce per far un po' sbadigliare. Qualche spunto divertente lo si trova, ma l'aria generale è quella di una recita di fine anno scolastico, con una confezione anch'essa onorevole ma senza picchi. Si girovaga così un po' nell'assolata Sicilia tra ripetizioni che filtrano con l'imbarazzo (la serie TV richiamata ogni due per tre) e una storiella esile esile. Minimo.
Valentino Picone HA DIRETTO ANCHE...
Prima per il duo siculo e quale migliore location se non la loro bellissima regione? Va al solito riconosciuto loro il garbo e la non volgarità, e anche, perché no, più di un sorriso, ma nell'aria aleggia un senso d'incompiuto, come se si potesse osare di più. Il cast è bene in parte, su tutti uno Sperandeo "cosa inutile". Spiace un po' per il precoce cambio di registro da thriller sui generis a farsa sulla mafia: il primo dei due poteva dare probabilmente maggior soddisfazione. Al netto di quanto sopra è comunque una serie che si lascia guardare con piacere.
MEMORABILE: "Cosa inutile".
Una commedia in stile poliziesco, con un tocco di estetica noir, finalmente diversa dalle produzioni televisive italiane anche se non lesina in momenti stucchevoli (negli intrecci amorosi, nei rapporti madre figlio, per non parlare di tutto il finale della seconda stagione). Il duo Ficarra e Picone non sempre garantisce la scena, i loro personaggi sembrano troppo sopra le righe (o sin troppo passivi, nel caso di Valentino-Picone) e anche le gag basate sui soliti equivoci lasciano a desiderare; hanno la meglio i personaggi di contorno, alcuni dei quali molto riusciti.
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- Uscita la seconda stagione, anno 2023
