Il sangue di Cristo - Film (2014)

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Il sangue di Cristo
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MMJ Davinotti jr

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per il suo primo “horror” Spike Lee sceglie una via non troppo dissimile da quella percorsa da Abel Ferrara in THE ADDICTION. Non a livello visivo, dal momento che qui la resa è nettamente inferiore, con una fotografia anonima imparagonabile al raffinato bianco e nero di Ferrara, ma per la stessa “appropriazione indebita” del mito vampirico, riletto in modo tale da strapparlo alle sue origini per rivestirlo di metafore e simbolismi, sottraendogli il fascino ancestrale per carpirne in questo caso solo la quintessenza, l'inesausta sete di sangue. Ma l'approccio del film, se si esclude qualche improvvisa deriva splatter con conseguente...Leggi tutto reazione di rigetto per chi "beve", non è certo quella dell'horror tradizionale. A Spike Lee sembra interessare ad esempio di più la scelta delle musiche, destinate a irrompere in scena da protagoniste arrivando a coprire talvolta i dialoghi, a riempire i vuoti, a ritrovarsi come unico vero commento per ciò che accade (o non accade) sul set; alternando hip-hop a struggenti composizioni per pianoforte che alzano subito la caratura del film e spiazzano già durante i titoli di testa, dove in assoluta controtendenza commentano i contorsionismi da breakdance di bravissimi urban dancer aprendo come meglio non si potrebbe. Protagonista è il professor Hess Greene (Williams), antropologo che nella lussuosa villa in cui abita racconta a un suo seguace di un pugnale che veniva usato dai chirurghi Ashanti per trasfondere sangue sano nel corpo della loro regina malata. Una discussione che conduce presto al significato del sangue nella cultura americana e che la mattina dopo porterà l'ospite a piantare il pugnale nel corpo di Greene. Morto? Solo a prima vista: il professore verrà poco dopo risvegliato da una forza misteriosa destinata a farne un killer assetato di sangue. E quando in villa arriverà Ganja (Abrahams), la moglie della vittima, si farà sua complice, pur dopo aver scoperto il cadavere dell'ex marito nel congelatore (!). L'avventura diventa un gioco a due, a cercare la vittima successiva accompagnando l'azione con radi botta e risposta che il più delle volte si fanno monologhi il cui senso sfugge. Considerazioni sul poco o sul nulla, con grandi aperture sul mare di Martha's Vineyard (in quelle acque bazzicava il primo Squalo di Spielberg, per la cronaca), viste suggestive della villa, interni freddi e naturalmente sesso (in questi casi non manca mai), anche omo. Dell'audace vivacità di Spike Lee qui si ritrova poco (il ritmo è blando), né sembra ci sia molto da ammirare in un film ove lo slancio autoriale s'infrange contro una pletora di luoghi comuni e una messa in scena che non sembra proporre alcunché di personale al di là del singolare uso della colonna sonora. Oltre due ore per individuare nel mucchio qualche scena efficace e sorbirci aperture new age fuse a primi piani enigmatici, concetti parafilosofici di dubbia caratura e un finale con interminabile cantata di gruppo in chiesa. Poi una ritornante nuda dal bianco occhio che turba (Bova) corre sulla spiaggia e osserva l'orizzonte in compagnia. Dissolvenza.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/03/18 DAL BENEMERITO PESTEN POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/03/18
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Pesten 28/03/18 09:48 - 791 commenti

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Da ammiratore di Spike Lee, pur senza approciarlo in modo forzatamente filosofico come molti fanno, il film mi incuriosiva, anche perché veniva definito come il primo horror del regista statunitense. Remake di Ganja & Jess, un classico della blaxploitation, fallisce dove molte delle precedenti pellicole del regista centravano il punto. Il tema del "vampirismo" passa in secondo piano ed è proprio tutto lo svolgimento a essere troppo slegato e sovente insensato. Forse per... gente colta?

Daniela 30/03/18 01:18 - 12670 commenti

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Archeologo nero ricco e raffinato entra in possesso di un antico pugnale che dona l'immortalità ed una gran voglia di bere sangue umano.. Bellissimi i titoli di testa che si vanno a sovrapporre alle mosse eleganti di street dancer. Poi purtroppo inizia il film, un horror d'"autore" non tanto nel senso che usa il vampirismo per parlare d'altro - cosa comunissima nel genere - quanto per la supponenza di Lee nell'approcciarsi al soggetto. Il risultato è noioso, indisponente come la colonna sonora che procede per conto proprio, con un effetto che vorrebbe essere spiazzante e invece irrita.

Hackett 18/04/18 07:40 - 1867 commenti

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Lento, pomposo e assolutamente stonato. Questo salto di Spike Lee nell'horror vampiristico fa acqua da tutte le parti. Un ritmo soporifero corredato da un ossessivo utilizzo della pur interessante colonna sonora non aiutano a decollare un'opera scialba, pretestuosa e vuota. A tratti il regista sembra voler evocare le suggestioni del celebre Miriam si sveglia a mezzanotte ma i risultati sono disastrosi.

Taxius 18/10/18 20:41 - 1656 commenti

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Lunghissimo, lentissimo e noiosissimo film che ha come protagonista un riccone che miete vittime per poi berne il sangue. Pessimo horror girato da un gran regista che ci fa capire di non trovarsi assolutamente a suo agio in questo genere cinematografico. Il film purtroppo non funziona e lo si intuisce già dai titoli di testa, privi di alcun senso. Un horror intellettuale dai risultati disastrosi. Lode a chi riesce ad arrivare a metà film senza addormentarsi.

Pumpkh75 9/07/18 14:12 - 1750 commenti

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Intelettualoide, borioso e indisponente. La tentazione di interromperne la visione è irrefrenabile già dopo i primi minuti: il “qualcosina da salvare” ci sarebbe anche (il lesbo e Malek, in generale c’è qualche sussulto dopo l’ingresso in scena di Ganja perché prima è una tabula rasa), ma è sommerso da dialoghi filosofeggianti senza capo né coda, sequenze di marmorea staticità e simbolismi confusi che fan invocare pietà. Colonna sonora bizzarra e accattivante, ma ho comprato un Blu Ray e non un CD. Indigeribile e, ahilui, indimenticabile.

Cotola 25/07/18 01:42 - 9052 commenti

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Il punto più basso nella carriera di Lee: cosa gli è saltato in mente? Il regista, già altrove poco ispirato e supponente, qui supera ogni limite e gira un film barboso, borioso e gratuitamente e inutilmente intellettualoide. La lunga durata (due ore piene) non aiuta e peggiora le cose un presunto autorialismo fine a se stesso ed arrogante tipico di chi non vuole sporcarsi le mani col genere: sarebbe stato meglio una pellicola più trucida. E invece non ci sono motivi di interesse e bisogna sorbirsi un oceano di noia inquinato da dialoghi banali e qualche volgarità da barzelletta. Alla larga!

Minitina80 27/09/18 08:27 - 2984 commenti

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Difficile dargli un’identità precisa e la colpa è dello stesso Lee, che non permette di capire la direzione intrapresa. Ricorre al vampirismo non si sa per quale scopo, ma è difficile ipotizzare cosa volesse dirci in generale, talmente è dispersivo e vago. Come se non bastasse, è compromesso da una lentezza esasperante e dialoghi pretenziosi a cui è difficile stare dietro. Ci si mette pure una colonna sonora pedante e spesso incomprensibile a rendere insopportabile lo scorrere dei minuti. Non va, malgrado quel finale alla Jean Rollin.

Enzus79 4/01/21 22:32 - 2900 commenti

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Spike Lee dirige un horror che risulta difficile da apprezzare come altri film da lui diretti, ma che per dirla tutta non è poi così terribile. Al netto dei moltissimi difetti che la storia ha, sicuramente non annoia: non si può dire che non sia intelligente e abbastanza cinico nell'affrontare certe tematiche care al regista. Mediocre, ma con un suo perché. Detestabile la colonna sonora.

Anthonyvm 19/11/22 01:26 - 5700 commenti

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Probabilmente chi conosce l'opera originale di Bill Gunn avrà qualche ragione in più per apprezzare lo sforzo omaggistico-rimodernante di Spike Lee, che spesso - ma non sempre - opta per notevoli soluzioni visive che rispettano le radici arty dell'opera, soprattutto a livello di montaggio, pur sacrificando gli ipnotici climi mistici del prototipo. Se la prima parte convince praticamente appieno, è da metà in poi che l'interesse inizia a scemare, fra un uso smodato della colonna sonora e passaggi di script che appesantiscono la narrazione senza estetizzarla a sufficienza. Imperfetto.
MEMORABILE: Leccando il sangue dal pavimento; Abbordando una prostituta con bambina piccola; Rapporto saffico con delitto; Numero gospel; All'ombra della croce.

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