Lodevole tentativo, non del tutto riuscito - anche per colpa dei pesanti interventi dei preoccupati dirigenti dell'Universal - di distaccarsi dai logori canoni hollywoodiani (La leggenda di Robin Hood, "I cavalieri della tavola rotonda", "Ivanhoe") che rappresentavano un Medioevo oleografico ed edulcorato e tentarne invece un ritratto cupo e realistico. A mio avviso, uno dei migliori film sull'Evo di Mezzo, prima dell'Excalibur di Boorman. Ingiustamente dimenticato, indubbiamente da riscoprire.
MEMORABILE: Quando Boone cauterizza la ferita a Heston e per far sì che sopporti il dolore con virile dignità, fa tenere le sue braccia dalla Forsyth.
Dal regista Franklin J. Schaffner (autore del notevole Il pianeta delle scimmie), una storia dalla tipica ambientazione medioevale ambientato in Francia. Proprio la riuscita caratterizzazione ambientale si rivela uno degli elementi più pregevoli del film, insieme all'ottima prova di Charlton Heston. Per il resto, sulla carta interessante, il film paga una prova non esaltante della regia che sembra alquanto "statica" ed incapace di conferire il giusto ritmo al film.
Nel XI sec. un cavaliere normanno, preso possesso di una nuova terra per conto del suo signore, adotta gli usi del luogo reclamando lo jus primae noctis, ma poi, innamorato, si pone in urto con i popolani tenendo presso di sè la donna... Detta così, sembrerebbe poca cosa, ma il film, nonostante una certa pesantezza e qualche didascalismo di troppo, costituisce una rappresentanza medievale originale, a tratti vigorosa e appassionante, insolitamente cupa e realistica per l'epoca in cui è stato girato. Opera senza troppi guizzi, ma robusta e ben piantata come il suo protagonista.
MEMORABILE: Le sequenze dell'attacco alla torre, con tutte le varie tecniche militari di assedio
In un Medioevo cupo e ostile (come poi è stato nella realtà) Charlton Heston, nobile normanno, arriva in un feudo in qualità di reggente nell'attesa che il duca titolare ne prenda possesso. L'amore per una ragazza barbara e la rivalità innescata dal fratello geloso muteranno radicalmente la situazione. Il film è curato nell'esposizione, senza lasciare alcuna concessione al sentimentalismo, anzi ricoducendolo a una forma virile. Migliore in campo Boone, silenzioso guardiano onnipresente. Non male le musiche.
Si parte bene con un Heston feudatario ambizioso, bigotto ma con un filo di inquietudine e interessante la questione dello ius primae noctis nonché dei riti pagani delle popolazioni locali. Poi però nella seconda parte si passa a lunghi combattimenti abbastanza convenzionali e a una improbabilissima love story stile Harmony che col Medioevo c'entra come i cavoli a merenda. Tirato per le lunghe, il film si sfilaccia e perde mordente. Sempre bene Heston, la Forsyth sempre a occhi sgranati, convenzionali gli altri. Schaffner ha fatto di meglio.
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CuriositàDaniela • 20/03/14 15:42 Gran Burattinaio - 5945 interventi
I bei costumi del film sono di Vittorio Nino Novarese, romano classe 1907, vincitore di due Oscar per aver curato di costumi di Cleopatra (1963) diretto da Joseph Mankiewicz e di Cromwell (1970), regia di Ken Hughes. Accanto a quella principale di costumista, esercitò altre attività in ambito cinematografico: fu scenografo, sceneggiatore, produttore, all'occasione anche regista di seconde unità. Per un certo periodo si trasferì in California, dove lavorò soprattutto per la 20th Century-Fox, spesso in qualità di consulente storico. In questa veste, partecipò alla produzione di Spartacus (1960) di Kubrick.