Il prigioniero coreano - Film (2016)

Il prigioniero coreano
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/04/18 DAL BENEMERITO XAMINI
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Xamini 16/04/18 23:53 - 1247 commenti

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Abbastanza asciutto, poco "estetico", probabilmente a causa del tema trattato, reso sgraziato dal doppiaggio (cinema orientale d'essai, figuriamoci), questo lavoro di Kim Ki-Duk racconta della frattura insanabile tra le visioni rispettive di Nord e Sud Corea e le relative, drammatiche, simmetrie. Casus belli un incauto pescatore operante sul territorio di confine, cui si guasta il motore della barca. Un cinema di denuncia, la cui efficacia a queste longitudini si perde un po', anche a causa del carattere grottesco acquisito tramite il suddetto doppiaggio.

Loureed 21/04/18 20:10 - 2 commenti

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Se per rivoluzionario intendiamo film che parlano di spy story, Urss e Usa, KGB e CIA o il nuovo Red sparrow, beh, allora ciao! Kim Ki-Duk ti toglie la saliva di bocca. Questo film potrebbe essere un documentario, uno di quelli da far vedere ai bambini quando parliamo di democrazia. Questo film è verità. Accade in Corea, ma accade ovunque. La distanza tra ricchezza e povertà, tra gli ideali che ci contraddistinguono e la brutalità. Quello che siamo disposti a fare per vivere con dignità, o morire.

Daniela 3/10/18 09:43 - 12626 commenti

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Finito con la sua barca oltre al confine con la Corea del Sud, un povero pescatore nordcoreano viene trattato come una spia, mentre i suoi compatrioti sospettano il tradimento... Parabola di un umiliato ed offeso, destinato a restare tale ad ogni latitudine, con cui il regista, senza indulgere in quei vezzi stilistici che talvolta ne hanno decretato il successo festivaliero ai danni della profondità del racconto, ritrova la grinta degli esordi. Qualche sottolineatura didascalica di troppo non inficia l'impatto di un'opera onesta, problematica, splendidamente interpretata dal protagonista.
MEMORABILE: Fra le vie di Seul, con gli occhi chiusi; La spogliazione al ritorno; La bimba con i due orsacchiotti

Galbo 10/10/18 07:22 - 12380 commenti

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Kim Ki-Duk fornisce la sua particolare versione del genere spionistico calandosi nella realtà dei regimi ossessivi e paranoici e mettendo in mezzo la figura di un “ultimo”, un povero pescatore umiliato e offeso a tutte le latitudini. Film intenso e realistico, ottimamente interpretato che rappresenta una dolorosa parabola della paranoia umana che non lascia scampo alla speranza. Il regista ritorna alla brillantezza delle sue opere migliori. Da vedere.

Paulaster 10/12/18 09:59 - 4391 commenti

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Pescatore nordcoreano finisce nella acque della Sud Corea. Critiche al Sud che invece di garantire principi liberali tortura i prigionieri e al sistema capitalista sprecone. Anche il regime del Nord è descritto in maniera ostile, così da avere entrambi in comune la mancanza di basi per una riunificazione politica. Ki-Duk propone una violenza spuntata e sottolinea che la famiglia è più importante dello Stato: anche registicamente manca di colpi a effetto.
MEMORABILE: Il suicidio mordendosi la lingua; La prostituta gentile; I vestiti buttati dalla barca.

Cotola 30/12/18 12:33 - 9013 commenti

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Tra gli ultimi film del regista sicuramente il migliore e quello di più facile fruizione sia dal punto di vista narrativo che da quello del contenuto. E pure molto equilibrato poiché pur "sposando" maggiormente un punto di vista, non lo abbraccia in modo totalitario e fanatico. Anzi mostra anche dei lati patrii più che discutibili. Forse manca un pelino di coinvolgimento emotivo, ma non è detto che sia un difetto ed è comunque un qualcosa di molto soggettivo. Ottima la prova del protagonista. Un buon film che può anche meritare una seconda visione.

Kinodrop 10/06/19 17:17 - 2922 commenti

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Dopo la felice produzione dei primi anni 2000, attraverso fasi alterne il regista coreano ripropone un tema molto forte e sentito, con una storia esemplare - ma trattata un po' a tesi - sul dissidio tra libertà individuale e condizionamenti sociali, sia dittatoriali che "democratici". Nonostante la drammaticità dei fatti che travolgono il povero protagonista, siamo di fronte a qualcosa di freddo, distaccato, tra il costruito e il forzatamente ciclico, con una punta di grottesco che non coinvolge quanto potrebbe. Non gli giova la lunghezza, doppiaggio sciatto.

Thedude94 27/04/22 23:47 - 1089 commenti

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Kim Ki-Duk, con il suo stile unico e il suo fare riconoscibilissimo, mette in scena una storia drammaticissima di amore familiare e conflitto territoriale in una zona poco sperimentata al cinema e che ha da dire molto dal punto di vista umano e sociale. Il regista non si schiera apertamente, piuttosto manda un messaggio generale pacifico e di speranza di riunificazione, puntando su personaggi istintivi nei loro modi di agire e amorevoli nelle loro passioni, indipendentemente se si tratti di amore per la propria famiglia o per la propria patria. Fotografia incredibile.

Il ferrini 7/11/22 23:02 - 2345 commenti

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Ki-Duk confeziona una delle sue opere più emozionanti, partendo da un pretesto tanto semplice quanto imprevedibile negli sviluppi. Un pescatore nordcoreano per un guasto al motore si trova in acque del sud ed entrambi i governi lo trattano da spia, usando metodi ben poco ortodossi. In realtà, come già il nostro Sordi, il suo unico fine è porre fine a quello che è un gigantesco equivoco e tornare dalla propria famiglia. La storia tuttavia sarà travagliata e la sua vita alla mercé di due società tanto differenti quanto alienanti. Gioiello con un protagonista memorabile.

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