Diciotto minuti per sessanta: sì perché Tsukamoto ci mostra la vicenda - nostro malgrado- a fastforward. E se la trama lascia a desiderare, pur anticipando in toto le tematiche ibridazione uomo-macchina propria cifra stilistica del regista (Tetsuo), la messa in scena è regale, pur toccando picchi di inattesa ironia per contenuti adatti ad una mente in stato alterato. Il membro-trapano fa già qui la sua comparsa e, in barba ad ogni senso, il film è un piccolo gioiello di astrazione: un sogno (o incubo) a occhi spalancati, tutto da gustare, senza chiedersi il perché...
Chiamiamolo pure "prove generali di Tetsuo", perché questo corto esplora temi e linguaggio che avranno la loro consacrazione nel capolavoro cyberpunk di Tsukamoto: l'uomo che diventa mostro metallico postindustriale, le periferie (ma anche gli interni borghesi) come spazio di alienazione e conflitto, le relazioni come cruenti incubi macabro-erotici, e riprese frenetiche e accelerate che rispecchiano l'ansia moderna. Un delirio allucinato e inquietante, che pecca di rigore ma che mostra ruvidamente la tempra visionaria del regista nipponico.
Questo cortometraggio condensa "l'esperienza Tetsuo" in 18 minuti intensissimi. Tutto girato in perfetto stile cyber-punk, con accelerazioni violentissime e improvvisi stop. La commistione uomo-macchina, la fusione sangue-metallo visto come un contagio senza fine. Nessun uomo si potrà salvere dal contagio con la tecnologia. Il breve minutaggio (rispetto a Tetsuo), fa sì che sia di più facile fruizione anche per un pubblico occasionale. Essenziale.
MEMORABILE: "È venuto il momento di bruciare il mondo con il nostro amore".
Cortometraggio tanto bizzarro quanto disturbante (oltre che tipicamente "jap"), contorto e morboso eppure semplice e comprensibile. Bisogna tenere conto della brillantezza dell'idea di base (tanto assurda in apparenza quanto coraggiosa e funzionale), visto anche che tre anni dopo lo stesso Tsukamoto, mantenendo pure il medesimo cast, l'avrebbe estesa e migliorata sotto ogni aspetto (musiche ed effetti specialmente) traendone il proprio capolavoro. Certe sequenze lasciano realmente basiti e/o di sasso. Interessante.
Shin'ya Tsukamoto HA DIRETTO ANCHE...
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Inserito come extra nella edizione NoShame di Haze.
Il cortometraggio (18 minuti) è in lingua originale (ma il parlato è minimo) con sottotitoli in italiano.
E' stato riversato su DVD da un master in VHS, con evidenti conseguenze sulla qualità del filmato, che resta ad ogni modo sempre più interessante di Haze.