L'arcigno proprietario di una catena di gran magazzini si finge commesso per scoprire chi sobilla i dipendenti contro di lui... Lo spunto è piuttosto convenzionale, come pure la trama, con il capitalista che scopre le gioie della vita semplice, sia pure a prezzo di un bagno di umiltà ed equivoci imbarazzanti. Tuttavia la professionalità della regia e il brio della sceneggiatura garantiscono una visione piacevole, mentre Coburn è perfetto per il ruolo del burbero che si scopre benefico. Finale improbabile alla "e tutti vissero felici e contenti", ma edificante ed adatto ad una favola.
MEMORABILE: La giornata in spiaggia, con un fitto di gente come sul 22 nell'opera di punta; La "contrattazione sindacale" in cui ai parla di uccellini
Simpatico. Una commedia dei sotterfugi come nel più classico degli schemi, con tanto di rivalutazione delle proprie priorità e scoperta di un modo di vivere più buono e gentile. A sorreggere il tutto la grande bravura degli interpreti, con Coburn e la Arthur che offrono un buon connubbio, calzando perfettamente i panni dei rispettivi personaggi. La sceneggiatura sa creare situazioni, e soprattutto nella seconda parte offre alcuni momenti davvero esilaranti. Buono.
Gradevole commedia all'acqua di rose nella quale un capo si spaccia per commesso finendo poi con l'esaltarsi per le lotte sindacali organizzate proprio contro di lui! Nonostante una trama non troppo originale e comunque abbastanza prevedibile (il protagonista rimedia infatti ai propri errori e, siccome l'elemento sentimentale non può mancare, si trova anche una bella fanciulla da maritare), si segue con piacere per quel suo umorismo di fondo, un ritmo dinamico e un'interpretazione sobria da parte dell'intero cast (buona l'accoppiata Coburn/Arthur). Ideale per staccare la spina..
Commedia prevedibile che si sviluppa però compatta e lineare in ogni sua componente. Meno scontato invece per l’epoca il parteggiare per sindacati, scioperi e un'umanizzazione dell'arido capitalismo stanato dalla sua gabbia dorata, fertilizzato con cibi casalinghi, spiagge affollate ed emozioni; usando ogni volta garbo, equilibrio e leggerezza, senza strafare. Il rischio di sconfinare nel puerile o nello stucchevole era infatti sempre dietro l’angolo. Curioso come il regista Wood si affilierà poi alla MPA, organizzazione reazionaria e anticomunista dell’industria cinematografica.
MEMORABILE: Il preziosissimo Romanée-Conti tagliato con la Coca-Cola... orrore!
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DiscussioneZender • 23/02/17 15:48 Capo scrivano - 49061 interventi
C'è un motivo che mi sfugge per il quale non avevi messo Jean Arthur nel cast, Daniela, che mi pare dovrebbe anzi essere la prima? Io non ho visto il film per cui...
DiscussioneDaniela • 23/02/17 16:58 Gran Burattinaio - 5940 interventi
Certo, Jean Arthur è uno dei personaggi principali, è infatti lei la Miss Jones del titolo originale, mentre Charles Coburn, il "diavolo" del titolo, è il protagonista, quasi sempre al centro della scena.
Mi pareva di averla inserita ma, se l'ho invece omessa, è stato un errore di copia incolla da IMDB.
Però adesso la vedo indicata due volte nel cast, sia prima che dopo Coburn.