I tre lupetti - Corto (1936)

Seguito ideale del classico Tre piccoli porcellini (di cui riecheggia anche la mitica musichetta), questo cartone vede schierati i protagonisti del precedente a cui si aggiungono, per simmetria, tre piccoli lupacchiotti che col padre attirano nella tana, travestiti da pecore, i due maialini più creduloni. La continuità col precedente cortometraggio è data anche da una buona animazione e da un bel piglio dinamico e arguto della storiella. Grazioso.

L’eterna caccia ai porcellini continua in questa Silly Symphony Disney del 1936 ad opera del solito lupo cattivo coadiuvato dai suoi tre figli (i lupetti del titolo). Divertente cortometraggio diretto da Hand con simpatiche gag (il lupo si traveste da pastorella e il porcellino saggio inventa un efficace “pacificatore” per lupi), ottima tecnica di animazione e un buon doppiaggio italiano.

Terzo cortometraggio associabile ai tre porcellini di Disney, questo introduce i tre figli del lupo, un po' irritanti ma divertenti. L'animazione è colorata e fluida. Il lavoro vocale è eccezionale e la colonna sonora di Frank Churchill eccitante. È un cartone animato divertente ma non a livello del primo. Ancora una volta il momento clou è il lupo in trappola.

Seguito ideale dei Tre piccoli porcellini a cui viene aggiunta la presenza dei figli del lupo cattivo, piuttosto antipatici anche se funzionali per la storia, che di per sé non presenta grandi novità se non l'intelligente accenno all' "Al lupo al lupo". Le caratterizzazioni dei personaggi sono sempre buone e divertenti. La parte migliore è sicuramente il travestimento del lupo per catturare i due avventati porcellini e la successiva punizione del cattivo. Fondamentalmente un cartone per bambini. Una piccola morale c'è, ma ai grandi potrebbe non far impazzire. Comunque da vedere.

Ezechiele questa volta è aiutato dai suoi tre figli cui insegna, o ci prova, le regole della caccia. A differenza del classico si perde l'efficacia del messaggio di fondo, che condanna al solito i due porcellini meno saggi, ma in questa occasione se ne colpisce l'avventatezza. Dal canto suo, nonostante la natura, si lascia maggiormente apprezzare la famiglia Lupo: non si evidenzia in quest'ultima alcuna differenza di morale fra padre e figli eludendo quindi la bontà dell'infanzia. Per i tratti si rimanda completamente alla prima disavventura.