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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il capitalismo nella sua forma più deteriore, impersonato da un manager senza scrupoli (Coogan) che tira sul prezzo per ogni singola trattativa e viaggia in Sri Lanka per assicurarsi la manodopera ai costi più bassi, aprendo e chiudendo nuovi negozi, facendoli fallire, indebitandosi, ripartendo e muovendo capitali come si usa fare oggi per farsi strada nel mondo dei grandi affari. Finito di fronte a un tribunale pronto a giudicarlo per traffici poco chiari, sir Richard McCreadie si difende con la faccia di chi non ha fatto che agire nell'unico modo consentito a chi desideri farsi strada in un mondo in cui l'avidità non è un difetto ma il requisito necessario. Per...Leggi tutto rilanciarsi organizza sull'isola di Mykonos una grande festa per il suo sessantesimo compleanno edificando una finta arena in ricordo del Gladiatore (greci, romani, per gli americani non fa alcuna differenza) e immaginando un colossale "toga-party" che celebri la sua grandezza. Non è questo però che il film di Winterbottom è interessato a mostrarci quanto piuttosto lo sprezzo per ogni tipo di umanità da parte di una classe dirigente per cui l'unico obiettivo è il profitto. Una critica ammirevole, sulla carta, che però non trova corrispondenza in un film male organizzato, che non va da nessuna parte, diretto senza mai dare l'impressione di seguire un filo logico, affastellato con scene slegate, confuse da rimbalzi temporali che lo rendono ancor più fumoso. Coogan lo percorre quasi assente, per nulla calato in un personaggio disegnato senza che mai se ne colga l'originalità, l'estro, nemmeno lo spirito imprenditoriale che ne ha fatto un miliardario invidiato e rispettato. L'obiettivo non era necessariamente quello di divertire, d'accordo, ma qualche battuta che riuscisse a rendere più accattivante l'insieme era lecito aspettarsela. Invece no, la risata è quasi bandita, come fosse un espediente volgare a cui non si vuole bassamente ricorrere; l'obiettivo è un'accusa più fine, ricercata, che tuttavia non riesce affatto a convincere da un punto di vista della mera godibilità del film. Perché la traccia narrativa si sfalda quasi subito lasciando trasparire un'inconsistenza grave mentre sullo sfondo una colonna sonora ricca di brani più o meno noti echeggia dando l'impressione di una ricchezza espressiva in realtà del tutto latitante. A prima vista non c'è troppo di sbagliato, né si può dire che il cast reciti fuori parte, eppure si fatica a "leggere" la storia che il film vuol raccontare, nascosta tra bozzetti mal sbozzati, scene che non voglion dir nulla e un finale ammonitore che richiama l'attenzione sugli enormi margini di guadagno di chi si avventura con successo nel campo della moda: i numeri snocciolati sui titoli di coda d'altra parte lasciano intendere quanto le mire del film fossero chiare. Sprecata l'idea dei sosia alla festa ("George Michael? Ma è morto!"), bizzarra la richiesta ai turisti “poveri” in spiaggia di farsi da parte. Sporadiche trovate azzeccate in un film che vuol dire troppo finendo col dire di fatto nulla o quasi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/01/22 DAL BENEMERITO SISKA80 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/03/22
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Siska80 16/01/22 13:11 - 4260 commenti

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Se sei un miliardario in crisi e cerchi riscatto, cosa ti resta di meglio da organizzare di una festa all'ultimo grido? Divertente commedia che prende di mira il mondo dei ricchi che si crede superiore perché danaroso ma, nei fatti, ha atteggiamenti e priorità semplicemente ridicoli; la vuotezza cosmica del jet set viene argutamente illustrata da una serie di personaggi caricaturali (il più simpatico dei quali rimane la madre di Richard con le sue continue freddure) ben resi da un cast all'altezza. Si sorride ma anche riflette (vedasi le didascalie sui titoli di coda).
MEMORABILE: Gli articoli di giornale offensivi; Le interviste per la creazione del libro.

Kinodrop 16/01/22 18:30 - 3130 commenti

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Ricco, scaltro e senza scrupoli magnate della moda pret à porter che ha creato un impero sfruttando lo sfruttabile, organizza una strabiliante festa di compleanno su un'isola greca, con tutto lo sfarzo e il kitsch possibile. Commedia che ironizza con amarezza sulle atroci disuguaglianze sociali ammesse dalla legalità del capitalismo e sul crescente divario tra i sempre più ricchi e i sempre più poveri, con una dovizia di trovate pungenti e personaggi che hanno perso per strada il senso dell'umano. Spettacolare e dinamico, strabordante ma senza perdere di vista il messaggio di fondo.
MEMORABILE: L'anfiteatro di legno e il leone; L'accampamento dei profughi; Sosia al posto delle star; La gabbia aperta; I titoli di coda.

Daniela 31/01/22 13:01 - 12916 commenti

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Per rilanciare la propria immagine, un magnate della moda organizza un mega-party a tema "Gladiatore" sull'isola di Mykonos per festeggiare il suo 60° compleanno... Dietro un'apparente svagatezza, la satira ferocemente ilare di un sistrema che consente a pochi miliardari di vivere nel lusso più sfrenato grazie allo sfruttamento della forza lavoro di gran parte della popolazione mondiale. L'esito dello scontro tra i due predatori può sembrare consolatorio ma l'epilogo ricorda che nulla è cambiato e, se certi passaggi appaiono troppo didascalici, i numeri inchiodano alla realtà.
MEMORABILE: Il leone in gabbia; I migranti sulla spiaggia; I sosia dei cantanti famosi (tra cui uno morto).

Markus 26/02/22 16:53 - 3723 commenti

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Commedia con qualche pretesa sociologica. Il film di Michael Winterbottom trasporta lo spettatore in una vicenda imprenditoriale che attraversa i decenni dal 1980 a oggi, con continui flashback che movimentano l'azione. Si ride ben poco e questo non aiuta la visione, che di fatto si assesta su di un risultato complessivamente... noioso. Anche il messaggio pseudo scandalizzato sul capitalismo degli store a buon mercato di vestiti fabbricati nel sud del mondo è stantio. Non si ride né si prova sconcerto per un fatto arcinoto, quindi viene da se domandarsi: "E con ciò?".

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  • Discussione Didda23 • 16/01/22 22:19
    Compilatore d’emergenza - 5795 interventi
    Metterei Coogan come primo nome visto che compare in locandina.