Variazione sul tema del gallismo italiano, con uno solo dei tre veri protagonisti che ne riprende veramente l'atteggiamento: Alberto Sordi (c'era da dubitarne?). Nel suo personaggio infatti viene dato risalto alla tipica attitudine dell'italiano medio, pronto ad approfittare della prima occasione che gli si presenta per tradire la moglie. Sordi carica il suo personaggio di un cinismo incredibile, è capace di “usare” la domestica veneta in un momento di assenza della moglie e di cacciarla di casa (licenziandola) il giorno dopo. E’ l'episodio migliore del film, anche se forse parlare di veri e propri episodi non si dovrebbe. In realtà sono tutte brevi storie...Leggi tutto che, incentrate ognuna su una diversa domestica, si svolgono quasi per intero all'interno dello stesso condominio romano il cui custode (un Aldo Fabrizi che ripete la parte a lui più consona dell'uomo comprensivo, bonaccione, iroso ma amico di tutti) fa da anello di congiunzione. Così, intrecciate, seguiamo le vicende di Peppino De Filippo (cleptomane che va a trovare la domestica di una coppia di ricchi cinesi e con lei esce recandosi, da profano, prima a una mostra d'arte moderna e poi a un concerto di musica classica annoiandosi a morte), del timido Raffaele Pisu (marinaio incapace di conquistare la domestica a lui “assegnata” dal copione) e delle altre giovani servitrici del palazzo. C'è anche la brava Titina De Filippo (moglie del custode Fabrizi), ma la sceneggiatura è studiata male e il film, pur partendo da un buon soggetto, non diverte quasi mai. Regia piatta e monocorde. Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Commedia ad incastro, come usava negli Anni Cinquanta, che racconta il pomeriggio di "libera uscita" di alcune domestiche di un condominio elegante. Storie minime, incorniciate dai battibecchi fra il portiere, brontolone ma bonario, e la moglie bisbetica (Fabrizi e Titina De Filippo), in cui spiccano la seduzione del pappagallo Sordi (nel ruolo abituale del marito bugiardo) e il bagno di "cultura" cui Elsa Merlini costringe il povero Peppino De Filippo. Il cast assicura qualche sorriso, nonostante la banalità della sceneggiatura.
MEMORABILE: Peppino alla mostra di arte moderna: "E Dalì dov'e?" "Di là!" "Di lì?" "Al buffet!"
Filmino che vive delle consuete performance di attori rodati; da Fabrizi portiere tronfio a un simpatico De Filippo cleptomane che se ne va in libera uscita con la domestica "cinesizzata". Solita bonomia diffusa e anche Sordi non dà più di tanto. Anche se appena cerca di regalare delle calze di seta alla procace servetta veneta se ne esce con un eccezionale "La befana!" per sottolineare che è arrivato il regalo.
Fabrizi, De Filippo e Sordi tengono alta la soglia di attenzione di uno di quei film "di una volta", leggeri ma al contempo carichi di buoni sentimenti. Fra i tre l'Aldone è quello più a suo agio nel ruolo di portiere pettegolo sì, ma anche capace di ascoltare gli altri. Sordi è abbastanza insopportabile mentre De Filippo ha una classe che da sola è in grado di supportare ogni sua performance. Guardatelo.
Buon film di mestiere, questo di Paolinelli. Tante storie parallele si intrecciano in un condominio qualsiasi di Roma nell'intero arco di una giornata domenicale. Episodi che hanno come protagonista il mondo piccolo delle servette di una volta con i loro sogni, le loro aspirazioni amorose e le loro inevitabili delusioni. Vicende buffe, strambe, sentimentali, farsesche, penose e amare vissute in una cifra da commedia d’ambiente acuta ma bonaria che verso la fine vira verso un crepuscolarismo intimista e confidenziale. Sordi recita in un ruolo canagliesco.
MEMORABILE: Aldo Fabrizi buffissimo con baffi e sopracciglia da poliziotto del cinema muto. Peppino De Filippo divertentissimo nella scena del concerto da camera.
Spaccato antropologico dell'Italietta che fu: la galassia-condominio è popolata da "tipi" che oggi ci sembrano extraterrestri, come vedi il portinaio che protegge il delicato microclima di pianerottoli e ballatoi dalle minacce esterne, costituite essenzialmente dai fattorini (insidiosi per la virtù delle cameriere). Le gerarchie sociali sono rigidamente definite; i ruoli sessuali, pure. E fuori... Gianicolo e Villa Borghese, mete d'elezione della domenica popolare (oggi sostituiti dai centri commerciali). Striscia, sbava, sibila e sparge veleno Sordi, infido lumacone. Fantascientifico!
MEMORABILE: De Filippo al vernissage tra gli artisti scapigliati. Sordi cafonissimo che regala le calze di seta alla serva: "Mica son costate tanto... 1500 lire!"
Una commedia simpatica, fra alti e bassi, storie più malinconiche (la ragazza che tenta il suicidio) ed altre più farsesche (Peppino e la Merlini che vogliono fare i "signori"), ma intrecciate bene, senza annoiare. I migliori del lotto sono Fabrizi e Peppino: i loro battibecchi sono davvero spassosi, mentre Sordi l'ho trovato troppo spregevole e canagliesco per farmelo riuscire simpatico (ma fa sfoggio di bravura come sempre). Simpatica anche la partecipazione di Titina; un film semplice che si lascia vedere.
Noiosa commediola con tocchi drammatici, che non ha un guizzo che è uno. Colpa di una sceneggiatura debole e di una regìa così piatta che più piatta non si può. Il cast è nettamente superiore al film, ma troppi grossi nomi sono costretti a lentezze e ripetizioni che tediano ben presto. Si salvano pochissimi momenti col viscido e cinico Sordi e con l'aguzza Elsa Merlini. Non più di *!.
Pellicola leggera e dignitosa, a più voci, garbata nella forma e di un certo valore antiquario. Divertente il personaggio interpretato da Fabrizi, dalla battuta pronta e sagace (è il portire del condominio dei Parioli intorno al quale si svolgono le varie vicende); il segmento con Sordi fa pensare a quelli che saranno certi cliché della commedia sexy anni '70; curiosa la coppia De Filippo e Merlini (lui un malandrino, lei una cameriera con velleità intellettuali).
Commediola appesa alla bravura di Fabrizi che riesce a far brillare tutto ciò che lo circonda: bisticci, bofonchiamenti, vittimismo (la gelosia di Titina, tema meglio sviluppato nella saga Passaguai con la pari categoria Ninchi) e quel pizzico di patetismo popolare in cui sempre eccelle. Il cinismo fedifrago di Sordi è, invece, un po' risaputo e la storiella con De Filippo, di cui proprio Sordi, forse, si ricorderà per le future Vacanze intelligenti, si rivela esilissima.
Una commedia sorretta interamente da Aldo Fabrizi e Peppino De Filippo, capaci di intrattenere con il loro carisma, spontaneo e genuino. Perfettamente in parte Sordi nel ruolo di un marito fedifrago e bugiardo, anche se poco incisivo nel quadro d’insieme. Le altre storielle sono secondarie e di poco conto, quasi a fare mucchio, sebbene nessuna sia inguardabile. Il denominatore comune sono le domestiche dei diversi appartamenti di un condominio, corollario dell’Italia degli anni Cinquanta in ripresa economica. Merita un’occasione.
Film a episodi intersecati fra loro come si usava all'epoca, che si regge essenzialmente sul valore del cast coinvolto. La storia piuttosto banale (gli amorazzi delle servette degli occupanti di un palazzo) e la sceneggiatura si limitano ai soliti luoghi comuni senza particolari motivi di interesse e gli unici sprazzi vengono dai dialoghi fra Fabrizi, Peppino e Titina, che vanno di mestiere, mentre Sordi appare un po' imbrigliato da suo personaggio incolore. Un prodotto leggero, da guardarsi senza troppo impegno, che vale la visione più che altro per i grandi nomi coinvolti.
MEMORABILE: Sordi che caccia Fabrizi; Peppino al concerto; Il battibecco fra Peppino e la sorella Titina.
Un film sorprendente, con i personaggi femminili che una volta tanto sono i veri protagonisti dei vari episodi che si intrecciano mentre gli uomini sono cinici, cattivi, meschini: tutti meno Aldo Fabrizi, bonario portiere che ha una parola buona per tutti e uno sguardo attento a evitare guai. Sordi interpreta uno dei personaggi più cattivi della sua filmografia. Una piacevole sorpresa.
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I risultati di campionato che Alberto Tanzi (Alberto Sordi) ascolta alla radio sono relativi alla 10° giornata di serie A 55/56 del 4 dicembre 1955. Alla radio ascoltiamo i seguenti risultati:
Milan-Fiorentina: 0-2 Sampdoria-Padova: 0-1 Torino-Pro Patria: 6-0 SPAL-Lazio: 1-0 Roma-Inter: 1-0
DiscussioneGraf • 18/03/18 23:07 Call center Davinotti - 910 interventi
Per completezza, aggiungerei al cast del film l'attrice fiorentina Maria Grazia Francia che interpreta la parte strappalacrime di Angelina, una domestica veneta licenziata dalla sua padrona e lasciata dal suo fidanzato.
Grazie, Zender.
DiscussioneZender • 19/03/18 07:46 Capo scrivano - 46948 interventi
Sì, l'ho aggiunta come n.c. alla fine, non risulta accreditata, secondo imdb.
DiscussioneGraf • 19/03/18 11:26 Call center Davinotti - 910 interventi
Imdb evidentemente non l'ha "vista".
Maria Grazia Francia fa nel film una parte di un certo rilievo drammatico, non è una comparsa che dice due parole ed esce subito di scena.
Comunque molto meglio così Zender, che completamente ignorata.