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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/01/09 DAL BENEMERITO RENATO
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Renato 9/01/09 16:49 - 1648 commenti

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Non è un film che lasci indifferenti, per prima cosa. Racconta una storia fortemente drammatica con uno stile molto freddo, che acuisce ancora di più il senso di disagio per i temi trattati (violenza, sequestro, tortura). Solo la scena dello stadio di calcio tradisce una certa ristrettezza economica con la quale è stato girato, e forse poteva essere evitata; ma per il resto il film non sbaglia praticamente un colpo fino all'agghiacciante finale. Peccato solo per le inutili didascalie in chiusura, ma ci si può passare sopra.

Luchi78 2/08/10 14:45 - 1521 commenti

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Facile impressionare con tematiche di questo genere e soprattutto con immagini che evocano torture e massacri realmente esistiti. Però in questa occasione, Bechis impacchetta il tutto in maniera drammaticamente sobria e non si può far altro che dire: "è andata proprio così". Non ci sono esagerazioni o melodrammi inutili, sembra tutto realisticamente vero, quasi nascosto, quasi come non fosse successo così pochi anni fa. Notevole.

Cotola 10/10/09 00:20 - 9043 commenti

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Sorprendente film ad opera di un regista misconosciuto che riesce a raccontare con grande sobrietà una storia (vera) fortemente drammatica (ambientata nell'Argentina sotto il giogo della dittatura); e lo fa regalando tante emozioni ed una notevole intensità senza mai ricorrere a colpi bassi ai danni dello spettatore. Durissimo, freddo e senza speranza. Un calcio in faccia notevole. Assolutamente da recuperare e da diffondere il più possibile.

Markus 15/10/09 12:57 - 3687 commenti

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Esemplare film di Marco Bechis, che avendo vissuto sul suo corpo la violenza della feroce dittatura argentina degli Anni Settanta decise di raccontare una storia d'amore vissuta all'interno dei centri di tortura. A parte il romanzo, il film, come il precedente La notte delle matite spezzate, ci mostra in forma storiografica la spaventosa sorte di migliaia di scomparsi che venivano sequestrati, torturati innumerevoli volte con le tecniche più atroci e infine gettati addormentati nell’oceano. Un film necessario e importante.

Galbo 14/10/09 18:03 - 12392 commenti

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All'oscura pagina della storia argentina sui desaparecidos è dedicato questo bel film di Marco Bechis, che si impone al pubblico con la forza delle immagini fredde e senza nessun filtro spettacolare ma con il duro impatto della realtà. Per una volta la violenza non è gratuita ma funzionale alla storia raccontata e contribuisce a raccontare una pagina di storia moderna.

Redeyes 3/11/09 09:05 - 2449 commenti

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Ottimo film di Bechis, glaciale come il cuore dei militari, spento come la speranza e crudo come solo la realtà sa essere. Bello anche l'incipit che tornerà negli ultimi minuti. Nella follia di tutta la verità argentina emerge la storia di Felix e Maria, che appalesa come anche l'amore fosse filtrato da un solo, unico, senso di potere e nient'altro. Non c'è passione ma possesso, né cuore ma codardia. Impressionano le ultime parole di Maria a Felix. Infastidisce l'ultima carrellata sul mare d'Argentina. Straziante.

Franz 18/11/09 22:33 - 110 commenti

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Un'esperienza crudele vedere questo film, ma va fatta. Girato senza cedere né ai facili pietismi per le vittime innocenti del regime dittatoriale dell'Argentina degli anni 70, né all'estremizzazione dei caratteri crudeli dei carnefici. Quasi un documentario, gelido come una coltellata in pieno petto. Gli ideatori e organizzatori delle torture vengono presentati come burocrati del regime, impassibili. I torturatori, galoppini imbestialiti di quella follia neonazista, sono ragazzi come le vittime.
MEMORABILE: Il contrasto tra le panoramiche aeree di Buenos Aires di giorno e di notte e gli squallidi ambienti angusti del garage, dove, invece, è sempre notte.

Pinhead80 25/12/10 02:28 - 4758 commenti

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Bechis dirige il film in maniera intelligente, dando spazio ai sentimenti dei protagonisti e mostrando l'orrore delle torture sia dal lato fisico che da quello psichico. Rende bene l'agghiacciante sensazione di quanto poco possa bastare per essere carcerieri o carcerati. Uno dei migliori film sulla storia dei desaparecidos.

Pigro 5/09/10 08:52 - 9666 commenti

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I desaparecidos argentini rievocati attraverso l'amore ambiguo di un torturatore per la sua vittima. Notevole è la capacità di raccontare una pagina aberrante della storia recente senza spettacolarismi inutili, ma con sensibilità civile profonda e buon senso del cinema. La riduzione dei mostri a normali burocrati (la banalità del male...) si sposa con le frequenti inquadrature di una Baires ignara o indifferente a ciò che accade nei lividi labirinti del garage, provocando un sottile senso di disagio che ha il culmine nello straziante finale.

Domino86 12/09/10 16:54 - 607 commenti

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Un film crudo e reale che, giustamente, mette in evidenza le barbarie attuate contro gli oppositori al regime argentino, i noti desaparecidos. Non sono mai troppe le voci che denunciano questi fatti e qui Marco Bechis lo fa veramente bene. Un film da vedere sicuramente, sapendo però che farà scaturire tanta rabbia.

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Lythops 15/08/11 16:52 - 1019 commenti

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Un film di raro valore storico, emotivo, vitale. Ciò che è stata la repressione della dittatura militare mentre il mondo si godeva le partite ai mondiali di calcio sul suolo argentino. Tra i tanti dedicati all'argomento, l'unico a non far leva sull'emotività, ma sulla razionalità e la lucidità di uno sterminio. Realizzato con pochi mezzi, con mdp quasi sempre a mano, spietato e assolutamente reale, ti guida nell'inferno dell'Olimpo con una forza e una dignità che al cinema non si riscontrano quasi mai. Omnicomprensivo.

Saintgifts 25/11/11 00:05 - 4098 commenti

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C'è tanto sporco in questo film, in tutti i sensi. Tanto sporco che, quando le inquadrature si spostano nel mondo esterno, fuori dal famigerato garage, si ha la sensazione di ricominciare a respirare. Si trattiene il respiro nelle buie celle, a non voler respirare nemmeno l'aria di quel luogo. Tornano alla mente immagini conosciute di atrocità compiute da dittature anche di casa nostra, perpetrate come un lavoro, come una routine quotidiana che stanca, facendo desiderare il letto di casa per un riposo, che a volte può diventare anche eterno.

Daniela 22/04/13 09:47 - 12660 commenti

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Garage Olimpo è uno scantinato dove vengono rinchiusi, torturati e poi avviati alla morte gli oppositori al regime militare argentino. Il film è ambientato in buona parte in questo ambiente senza luce, con celle minuscole, fredde e sporche, dove gli aguzzini timbrano il cartellino come impiegati qualsiasi. Fra uno di loro ed una ragazza arrestata si instaura un rapporto in cui si mescolano attrazione ed istinto di sopravvivenza, narrato senza alcuna concessione. Ne risulta un film duro, necessario, che trova nella sua asciuttezza quasi documentaria il maggior punto di forza.

Qpossum 1/12/13 00:07 - 39 commenti

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Film importante. Perché affronta un tema di cui si parla sempre troppo poco e lo fa in modo intelligente: niente fronzoli o spettacolarizzazioni, viene mostrato l'orrore come cosa banale, quasi con distacco (per certi versi, impossibile non pensare al modo di scrivere di Primo Levi). Spaventoso e angosciante, sia nel raccontare fli eventi nel garage/lager che nelle meno frequenti (ma comunque incisive) scene della vita "alla luce del sole". Ottimi attori, soprattutto la "coppia" protagonista. Una visione dovrebbe essere obbligatoria per tutti.

Magi94 12/09/17 18:26 - 952 commenti

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Un film forte, che non concede un momento di respiro e addolora per tutta la durata. La vicenda non è contestualizzata né approfondita (per volontà dello stesso Bechis) ma non scade nel didascalismo grazie all'innamoramento di un carnefice per una vittima che conosceva. Crudo e straziante, è forse la migliore opera sulla descrizione della tortura militare e del soffocamento mentale che ne deriva, senza fronzoli né esasperazioni di qualsiasi tipo. La regia è vigorosa e precisa, una delle migliori regie italiane mai viste negli ultimi vent'anni.
MEMORABILE: Il suono degli archi che accompagna i momenti strazianti.

Alex1988 31/03/18 18:52 - 728 commenti

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In poco più di un'ora e mezza Marco Bechis è riuscito a mettere in mostra, senza soffermarsi sui particolari macabri, quanto di orrorifico sia potuto succedere nell'arco di sei anni di dittatura argentina, mostrando le torture inflitte ai prigionieri; in realtà, soltanto lasciandole immaginare allo spettatore, il che denota grande sensibilità da parte dell'autore. Da riscoprire.

Paulaster 3/12/18 18:52 - 4417 commenti

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Attraverso la segregazione di una militante si spiega la repressione operata dalla dittatura argentina. Evitati il nome di Videla e le proteste di Plaza de Majo per una vicenda singola come esempio delle migliaia relative ai desaperecidos. Non risparmia nulla sulle torture inferte e sulla nonchalance degli aguzzini e, anche se in pochi spazi fisici, Bechis riesce a dare variazioni alla sofferenza. Lieve calo di tensione nell'ultima parte, prima di rivelare l'atroce fine di chi si è opposto al regime.
MEMORABILE: Le condizioni dopo la prima tortura; La bomba sotto al letto; Le musichette durante gli interrogatori.

Silvia75 22/06/22 09:55 - 161 commenti

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Splendido film di Marco Bechis sulla tragedia dei migliaia di desaparecidos argentini tra metà anni '70 inizio '80. Una ragazza viene arrestata e torturata, la sua villa derubata con una finta vendita e la madre, la sempre bella e brava Dominique Sanda, uccisa. Un film rigoroso, essenziale, che mostra l'orrore ma senza indulgere nella violenza. Antonella Costa perfetta per il ruolo. Bravi anche gli altri interpreti. Buenos Aires immensa e angosciante nelle riprese dall'alto.

Noodles 30/03/24 08:33 - 2227 commenti

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Freddo, crudele e spietato com'è giusto che sia un film su una delle pagina più buie della storia del '900. Il regista Marco Bechis permea la sua pellicola di efficace realismo, dosando i dialoghi ed evitando l'andamento didascalico, raccontando soprattutto con abilità la tremenda storia dei desaparecidos non in senso collettivo ma utilizzando la storia di un'unica persona, la brava Antonella Costa. Assolutamente notevole la fotografia sempre oscura e claustrofobica nella terribile location del "garage". Musica scarna ma adatta alla narrazione. Per non dimenticare.
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  • Discussione Zender • 13/12/10 12:06
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Scusa Cif, mi spieghi che c'entra questo film con Woody Allen? Ne parli come se l'avesse prodotto, interpretato o diretto, ma non mi risulta nulla di ciò...
  • Discussione Cif • 19/12/10 18:45
    Pulizia ai piani - 17 interventi
    Ecco che fine aveva fatto il mio commento del film "incontrerai l'uomo dei tuoi sogni"!
    Chiedo scusa ma il commento che avevo scritto per l'ultimo film di Allen è finito sotto "Garage Olimpo" (non so come ho fatto...). Posso chiederti caro Zender se è possibile trasferire il commento sulla pellicola corretta? Grazie!!
  • Discussione Cif • 19/12/10 18:50
    Pulizia ai piani - 17 interventi
    Ok, ho riprodotto il commento giusto sotto il film di Allen, quindi sarebbe sufficiente cancellare il mio commento sotto Garage Olimpo, però credo che possa farlo solo un moderatore, giusto?
  • Discussione Zender • 19/12/10 20:34
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Esatto, io. Quindi cancello questo. Garage Olimpo quindi non c'entrava nulla col commento che avevi scritto, da quanto capisco...
  • Homevideo Didda23 • 27/11/13 13:54
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Disponibile dal 23/01/2014 per la 30 Holding