Follie di jazz - Film (1940)

La trama è insignificante e anche Fred studente di college (lui che già aveva superato la quarantina) non è per nulla credibile. Nonostante ciò il film si segnala per la colonna sonora composta da Artie Shaw e superiore alla maggior parte delle analoghe produzioni del periodo. Clarinettista e band leader, Shaw contese per un certo periodo a Glenn Miller il titolo di seconda miglior orchestra (dopo quella di Goodman s'intende) della swing era e questa è una rara occasione per vederlo all'opera.

Dando un'occhiata al prestigioso cast non era difficile presumere che il piatto forte della pellicola sarebbero state le numerose parentesi canore e danzanti, ma era difficile immaginare una storiella così esile e una sceneggiatura tanto banale. Una ragione valida per arrivare fino alla fine senza noia è costituita dalla buona forma dei protagonisti, capitanati da un Fred Astaire irrefrenabile che oltre a recitare canta, balla e suona (in playback) come se non ci fosse un domani. Ritmo e confezione nella media del genere. Gli appassionati di jazz e di musical potrebbero gradire.