Teatrale, irriverente, ossuto, con gli occhi bistrati e assenti e il chewingum in bocca, Stiv Bator è stato un vero animale da palcoscenico; la regia del documentarista televisivo Don Coutts lo illustra in modo esemplare, riprendendolo sempre da vicino, anche con il favore delle ridotte dimensioni del locale. La setlist include il meglio del repertorio della band, dal rock oscuro e vibrante dei primi due dischi a quello più leggero del terzo, oltre alle robuste covers di "Live for today" dei Grass Roots (versione inglese di "Piangi con me" dei Rokes) e "You really got me" dei Kinks.
MEMORABILE: Stiv Bator che estrae dalla bocca il chewingum e ne fa un fila; a tu per tu con il pubblico.
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Volevo farti i complimenti, Homesick, anche perché Stiv Bator è morto come se dovesse pagar dazio di tutti i suoi autolesionismi. Oltre ai 2 brani da te indicati volevo ricordare l'ottimo Dance with me, di cui avevo il 45 giri. Mai al mondo avrei creduto ti fossero piaciuti gruppi punk, ma a quanto pare ognuno ha le sue sorprese. Personalmente sto più sul rock, specialmente quello psichedelico, ma non disdegno new wave, mentre come ballo vado sul funky e perfino sulla disco, che negli anni del relativo fulgore disprezzavo come nessun altro. Come vedi nella vita si cambia...
Ciao Fauno, mi fa piacere che apprezzi questa indimenticabile "superband", tra l'altro "Dance with me" è uno dei loro pezzi che mi piacciono di più (bello anche il video, diretto da Derek Jarman, in cui compare la ballerina Jeanette Landray, cantante del progetto The Glove di Robert Smith-Steve Severin).
I miei generi musicali preferiti sono prevalentemente dark, gothic, new wave, post-punk, con qualche incursione nell'elettronica, nell'industrial, in certa italo-disco, anche se spesso mi capita di trovare cose interessanti anche in generi cui sono estraneo o che non colleziono.