Gli anni '80 cinematografici andrebbero indagati perché solo in quel decennio sono state prodotte una serie di pellicole le cui premesse, oggi, non farebbero andare avanti nella lettura neanche il più cialtrone dei producers. Electric Dreams racconta di un computer che si innamora di una ragazza! Avete capito bene. Il tutto è condito di facce che non si son più viste (Von Dohlen), di facce che hanno dovuto far dimenticare il proprio passato prima della rentrée (Madsen) e di una canzone(cantata da Boy George)che si ricorda più del film.
Film anni ottanta di un'ingenuità disarmante. Un computer riesce a diventare senziente dopo che i suoi circuiti vengono inondati dallo champagne. Premesso che un incipit del genere oggigiorno farebbe ridere chiunque avesse un minimo di sale in zucca, la pellicola si salva solo per alcune gemme musicali che compongono la colonna sonora. Il resto è semplicemente inqualificabile, a partire dagli attori.
Un computer, a cui vengono accidentalmente bagnati i circuiti, acquista coscienza di sé e si innamora... di una donna! Nemmeno in Supercar si arrivava a certi livelli di ingenuità fanta-tecnologica. Inutile dire che il gioco regge per poco: l'inizio è anche divertente, ma poi il film prende una piega fastidiosamente seriosa, giocando sul solito interrogativo dell'eventuale '"umanità" delle intelligenze artificiali (argomento molto in voga negli anni 80, comunque già esaurientemente trattato in film di ben altro spessore). Evitabile, insomma...
Uno di quei film che rappresentano lo spirito leggero e romantico degli anni 80, purtroppo non conosciutissimo da noi perché dopo la sua uscita nei cinema sparì dai palinsesti. Favola romantica che riesce grazie alla bravura degli interpreti (la Madsen in quel periodo era uno splendore in questi ruoli) a toccare con semplicità i sentimenti. Il rapporto tra il protagonista e il suo computer che diventa "umano" è costruito davvero bene, toccando le corde giuste con alcune scenette deliziose. Parte integrante è naturalmente la notevole colonna sonora.
MEMORABILE: Il computer che parla al telefono con il conduttore radiofonico.
Ambigua commedia sentimentale con diversi momenti musicali a mo' di videoclip (finanziato dalla Virgin Record e infatti la colonna sonora vede, tra i vari artisti che hanno partecipato, Boy George e Giorgio Moroder). E' quasi impossibile riuscire a vederlo e considerarlo con gli occhi di uno spettatore di quegli anni: funge da testimonianza di un periodo in cui l'informatica era una novità così rivoluzionaria da essere parecchio incompresa, e è proprio nei deliri informatici che c'è giusto appena un po da divertirsi. A suo modo interessante.
A dispetto dei buchi di sceneggiatura - quell'appartamento dove chiunque può entrare e uscire senza problemi -, questa favola tecnologica è gradita per il clima di rilassatezza e serenità che le commedie anni Ottanta sapevano creare. Lenny Von Dohlen ha la faccia giusta da imbranato e il sorriso della splendida Virginia Madsen saprebbe sciogliere anche i cuori di ghiaccio; nell'originale al computer Edgar presta la voce Bud Cort. Moltissima la musica in cui spicca, a onor del titolo, "Together in electric dreams" eseguita da Phil Oakey degli Human League e da Giorgio Moroder.
MEMORABILE: Il prologo attualissimo (basta sostituire ai minicomputer gli smartphone...); scherzi e trovate di Edgar.
Commedia sentimentale molto legata alla decade di produzione. Gli anni Ottanta, infatti, traspaiono già dai titoli di testa e dalla colonna sonora di Moroder che accompagna tutto il film. Il volto pulito e fanciullesco della Madsen è perfetto per questo genere di opere, dai contenuti molto semplici e tutt’altro che ricercati. La prima parte regge abbastanza bene mentre nella seconda il film si perde un po', andando in confusione perché la sostanza non è molta. Risulta, comunque, gradevole, soprattutto per chi ama fare un tuffo nel passato.
La terribile title-track della ost è stata coverizzata con esiti deliziosi dai Lali Puna nell'album I thought I was over, reintitolata Together in electric dreams. Il brano era inizialmente destinato alla ost de Le conseguenze dell'amore, sostituito poi da Scary world theory
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Un sogno dopo l'altro", lunedì 21 dicembre 1987) di Electric dreams: