Deus Irae - Corto (2010)

In una tetra stanzetta in penombra una mamma assiste la figlia malata, legata mani e piedi al letto; le canta una ninna-nanna e aspetta l'arrivo di tre loschi figuri di nero vestiti... Cortometraggio argentino a sfondo esorcistico che sembrerebbe parafrasare in pieno il look techno-dark tardo-novantiano dei celebri Matrix, Vampires e Blade piazzato in un contesto di macabra e sguaiata esacerbazione horror alla De La Iglesia. Si respira aria malsana grazie allo splatter prostetico e alle materializzazioni demoniaco-membranose ma, tirando le somme, il prodotto non impressiona quanto dovrebbe.

Alla faccia dell'ira di Dio! Non date un' abat-jour a un prete quando gli va il sangue alla testa, o saran dolori (oltretutto qui, l'unico risultato che ottiene il crociato di Dio è di svegliare il demone che dorme). Detto ciò, questo cortometraggio è un'allegra cazzatella più parodia, che horror puro. Se lo si guarda senza aspettarsi colpi di scena fulminanti, può risultare simpatico, soprattutto perchè non ha particolari pretese e basa tutto sullo shock visivo, se così lo si può chiamare, visto che è talmente esagerato da non fare certo paura, o impressionare più di tanto. Non male.

Tre esorcisti dark dai metodi radicali intervengono a liberare una ragazza dalla possessione. Tecnicamente raffinato, con una fascinosa fotografia calda e una narrazione condotta per dettagli visivi, il corto paga l’eccesso dell’idea originaria: cioè quella della squadra di pronto soccorso antidemoniaco, stonatamente giovanile, che agisce brutalmente ai limiti del ridicolo, per cui non si capisce se il senso generale penda più verso l’horror o la sua parodia. Insomma, splatter che non turba, situazione che non fa ridere, eppure ben fatto.