Delitto in tuta nera - Film (1958)

Delitto in tuta nera

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Non c'è dubbio che la serie di Colombo evidenzierà più di un elemento in comune con questo curioso “giallo” della Hammer, che comincia con una lunga preparazione dell'omicidio del tutto simile a quelle che ritroveremo nei telefilm con Peter Falk. Ci sono poi le musiche in apertura quasi identiche, la figlia che accusa il patrigno al di là dell'evidenza e persino il cane...

Detto questo, siamo fondamentalmente di fronte a un delitto in camera chiusa di cui ci viene fornita già subito la soluzione....Leggi tutto Delle indagini, tuttavia, se ne occuperà principalmente Candy (Miller), la giovane figlia della vittima, perché la polizia italiana (siamo ad Alassio, in Liguria) viene descritta come inetta: abbocca subito all'amo del killer, che ha inscenato un perfetto suicidio, scambia come tutti la ragazzina per una visionaria rimasta semplicemente scioccata dall'accaduto e chiude immediatamente la pratica come suicidio. Ma il colpevole capisce subito che Candy rappresenta per lui l'unico pericolo e comincerà con la giovane un gioco rischioso... La tata (St. Edwards), nel frattempo, affezionatissima alla tredicenne, subisce tuttavia anche il fascino di Paul Decker, il diabolico patrigno, finendo col dargli ragione; ma la sceneggiatura è molto ben scritta e sa contenere le sfuriate dell'uomo mostrandolo comprensivo, apparentemente rassegnato alle accuse ripetute di Candy.

Un po' complicato il sistema per respirare aria (attraverso una maschera da sub, cui fa riferimento lo “snorkel” del titolo originale) nella camera stipata di gas, ma l'idea di sistemarsi sotto il pavimento è notevole, così come lo sono i colpi di scena che valorizzano il bel finale. Nell'insieme, insomma, non si avverte l'assenza della tensione e si riesce a solidarizzare con la povera ragazza, come d'abitudine in casi simili condannata a non essere creduta. In una bella ambientazione costiera che si immagina a due passi dal confine francese (poco importa che in realtà Alassio non lo sia perché non viene mai citata), un film dall'appeal moderno - mascheroni con doppio boccaglio e lunghi tubi a parte - che si avvale dello splendido bianco e nero di Jack Asher, dell'ottima interpretazione di Peter Van Eyck (assolutamente credibile come nemico sottilmente spietato) e di un soggetto ricco di momenti riusciti.

Peccato per il limitatissimo numero di indizi (in questo Colombo progredirà sensibilmente), per una forse eccessiva insistenza nell'atteggiamento provocatorio e ingenuo di Candy e pure per qualche forzatura ai limiti dell'improbabile nel finale, ma il film scorre veloce e intrigante esattamente come dovrebbero esserlo certi gialli, anche quando anomali come in questo caso.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/05/11 DAL BENEMERITO DIGITAL POI DAVINOTTATO IL GIORNO 14/02/24
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Digital 21/05/11 23:52 - 1257 commenti

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Altro buon thriller targato Hammer. Una donna viene ritrovata morta nel suo appartamento e la polizia locale archivia il caso ritenendo che si tratti di un suicidio. Ma la figlia della deceduta non è troppo convinta e, improvvisatasi detective, riuscirà ad arrivare al vero colpevole. Il film si lascia seguire in modo del tutto piacevole sino al beffardo finale. Curiosa la location italiana (siamo dalle parti della Liguria). Suspense ben calibrata e regia senza particolari sbavature. Consigliato.

Ciavazzaro 18/04/14 22:06 - 4770 commenti

I gusti di Ciavazzaro

Ottimo thriller con un grandioso Van Eyck cattivo che più marcio non si può, alle prese con quello che potrebbe essere veramente il delitto perfetto; ma se l'ostinata figlia della vittima indaga... Belle le ambientazioni sulla riviera ligure, tensione costante, piano ingegnoso e molto godibile. Unico grande neo il finale "buonista", che stona non poco; senza considerare questo fgrave difetto, davvero ottimo.

Nicola81 4/02/24 13:15 - 2871 commenti

I gusti di Nicola81

Buon thriller targato Hammer dallo schema narrativo simile a una puntata del tenente Colombo: l'identità dell'assassino (un Van Eyck bravissimo nel rendersi odioso) è nota fin dall'inizio, il piano delittuoso davvero diabolico, ma c'è sempre qualcuno che mangia la foglia, nella fattispecie non un investigatore ufficiale ma la giovanissima e sagace figlia della vittima. Epilogo beffardo, ma fino a un certo punto. Insolita l'ambientazione nella riviera ligure che comunque, come quasi sempre quando c'è di mezzo il cinema angloamericano, non va oltre il cliché dell'Italia da cartolina.

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  • Homevideo Ciavazzaro • 5/07/12 16:17
    Scrivano - 5591 interventi
    La versione inglese dura 90 minuti.

    Quella americana dura 10 minuti in meno.
  • Curiosità Zender • 6/02/24 17:28
    Capo scrivano - 47890 interventi
    Innegabili gli agganci di questo film a quella che sarà la futura serie del Tenente Colombo, come se ne anticipasse molte tematiche.

    1) L'assassino si vede fin dalla prima scena e ordisce il suo piano mostrandocelo con chiarezza fino in fondo, quindi il film si sviluppa raccontando i tentativi di incastrarlo e quelli suoi di difendersi.

    2) Inizialmente la figlia della vittima è la prima e unica ad accusare dichiaratamente il patrigno esattamente come nel pilot di Colombo, Riscatto per un uomo morto a sessi invertiti: lì sarà la figliastra ad accusare la madre e pregare la polizia di smascherarla, qui è la figlia ad accusare dello stesso crimine il patrigno.

    3) Gli va peggio, perché dalla sua non ha un italoamericano (Colombo) ma italiani e basta, visto che siamo ad Alassio (SV). Si crea comunque così un legame con le note origini di Colombo.

    4) Le musiche sono in molti punti (fin dall'inizio) davvero simili.

    5) Aggiungiamoci che compare un cane molto simile a quello del Tenente (pur se non della stessa razza)...

    6) ...che il killer si costruisce il suo alibi all'estero come nel filmtv in cui per la prima volta si vede Colombo, Prescrizione assassinio, e vedrete che le coincidenze cominciano ad essere davvero tante...

    Nell'ambito invece delle coincidenze che sono tali di sicuro, aggiungiamo che la via della villa del delitto (Via Montagu) porta lo stesso nome, praticamente, del protagonista Oskar Werner nel suo film più celebre Fahrenheit 451. Inutile ricordare che Oskar Werner è il protagonista di una grande puntata di Colombo, Playback.
  • Curiosità Zender • 6/02/24 17:36
    Capo scrivano - 47890 interventi
    La prima ispirazione per risolvere l'enigma viene a Candy (Miller) mentre osserva un uomo affiggere il manifesto italiano (oggi raro) del film documentario Il mondo del silenzio (1956) di Malle e Cousteau:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images67/atak1.jpg[/img]

    Ecco nel manifesto il particolare (lo "snorkel" del titolo originale) che accenderà una lampadina in Candy:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images67/atak2.jpg[/img]
  • Discussione Zender • 6/02/24 17:41
    Capo scrivano - 47890 interventi
    Devo ringraziare Nicola81 che col suo commento mi ha incuriosito immediatamente, citando Colombo. Ha perfettamente ragione: molte le analogie del film con la serie. Resta da chiedersi se sia stato magari il manifesto di Il mondo del silenzio (uscito nel novembre 1956 in Italia) a ispirare il film durante una vacanza italiana degli autori, visto che non era così facile trovare film del periodo giusto che mostrassero così bene una maschera da sub. Una coincidenza?