Darling - Film (2015)

Darling

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/11/17 DAL BENEMERITO FEDEERRA
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Fedeerra 11/11/17 21:19 - 770 commenti

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Keating esprime mirabilmente le caratteristiche essenziali dell’horror psicologico: il mistero legato ai personaggi, i funerei contrasti della fotografia e il senso surreale di insana atmosfera. “Darling” però raggiunge il suo vertice più alto nella rappresentazione della follia, nell’uso quasi geometrico dei suoni e negli squarci iper violenti scaturiti da un sempre più incalzante senso d’irrealtà. Lauren Ashley Carter, alonata da una luce tagliente, dispiega la sua potenza anti divistica in una nuova e paranoica dimensione femminile.

Magerehein 20/01/22 11:26 - 1005 commenti

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Opera che trasuda di già visto (palesi i riferimenti a Shining, solo per fare un esempio), ma girato con perizia non comune. Fotografia e colonna sonora sono curatissime (da antologia le inquadrature del corridoio "proibito" in cui Darling sembra piccolissima), il bianco e nero è scelta azzeccata e la Carter è perfetta nel suo ruolo di donna dimessa che scivola progressivamente in un vortice di pazzia. Buona inoltre la scelta di alternare momenti di pausa a scoppi di angoscia o brutalità. Una piccola perla che avrebbe meritato maggiore notorietà.
MEMORABILE: Darling si reca in cucina e...; Ciò che accade nella vasca da bagno.

Bubobubo 2/05/22 10:34 - 1847 commenti

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Non ci sono inquilini né improvvisati custodi d'albergo, ma i sei estetici capitoli con cui Keating segmenta la propria operetta suonano tanto da discesa all'inferno ("Abyssus abyssum invocat", appunto...) per Darling (Carter), giovane donna con un passato traumatico lasciata tutta sola a supervisionare un vecchio edificio di fama sinistra. Vale la visione per i ricercati accorgimenti tecnici e formali di cui è costellato, perché la storia in sé si riduce ad un groviglio di input sensoriali non sempre coerenti e mai spiegati fino in fondo. Forse perché la pazzia non si può spiegare?
MEMORABILE: Cosa c'è nella stanza chiusa a chiave?

Kinodrop 18/02/23 18:19 - 2957 commenti

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La cura estetica e la fotografia b/n ultraricercata che ricorda per la sua astrattezza certe immagini della Nouvelle Vague più intellettualistica, non riesce a riscattare uno script che oscilla tra il déjà vu e il criptico e si impantana in tante situazioni di pseudo attesa per uno sviluppo in cui tutto si giustifica in nome della follia. Quasi un assolo per la pur brava Carter, che tuttavia non può supplire con le sole sue forze ai tanti punti interrogativi e alle suggestioni puramente ambientali e sonore (l'unico contrappeso all'assenza di azione e di dialoghi). Troppo autoriale.

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