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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Una nottata al commissariato di Roma, dove uno dopo l'altro sfilano negli uffici indagati e sospetti di ogni tipo animando siparietti di dubbio gusto, che nelle intenzioni degli autori vorrebbero far sorridere cercando un difficile amalgama tra generi diversi e - almeno in questo caso - incompatibili. L'appena assunto commissario di notturna Borghini (Moschin) ha subito a che vedere con un caso di accoltellamento al parco che gli porta in sede l'immancabile gruppo di prostitute. Tra di loro una (Schiaffino), la più saggia e disillusa, gli s'installerà in ufficio dispensando consigli e malinconiche considerazioni sulla vita. Nel frattempo l'aiutante (Furia, anche coautore col regista della sceneggiatura)...Leggi tutto viene spedito a sventare un furto e ne torna col guardiano in manette dopo una sparatoria causata da un grave equivoco, un imprenditore derubato del portafoglio ritrova lì il ladro (Giuffrè), un onorevole (Salce) incontra casualmente il figlio drogato, arriva il pappone (Ardisson) della bella prostituta e Borghini ha il suo bel daffare pure al telefono: con la moglie preoccupata per la figlia e con un porporato che chiama perché sotto le loro finestre gli si sono piazzate quattro mignotte. Capita insomma un po' di tutto, con una prima parte in cui si urla e si strepita facendo una gran confusione e una seconda in cui se non altro si lascia un po' più di spazio a qualche singolo racconto. La bella prostituta divide la gente in "persone di giorno e persone di notte" per segnalare quanto lui, Borghini, lì appaia decisamente fuori di posto, persona "di giorno" costretta evidentemente in un mondo che non gli appartiene (così come la ragazza uccisa al parco, a quanto pare). Un cast folto di volti noti per un'operazione perlopiù irritante, che vede sacrificati attori di rango in ruoli poco interessanti: Giuffré ladruncolo da strapazzo straparla quasi improvvisando, i poliziotti Trieste (soprattutto) e Furia pure, Moschin prova a darsi un tono e lo azzecca in qualche scena riportando il film sulla difficiile strada della satira, in realtà solo accennata. Piuttosto una commedia corale priva di misura in cui le note liete vengono in gran parte dal cast (la Schiaffino sa regalare belle sfumature al suo personaggio).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/10/08 DAL BENEMERITO HOMESICK POI DAVINOTTATO IL GIORNO 7/11/16
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Homesick 26/10/08 17:06 - 5737 commenti

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Se si eccettuano i gustosi interventi di Trieste e Salce, c’è ben poco di divertente: le scenette rifritte tra poliziotti, mignotte e travestiti e qualche spunto di comicità di bassa lega. Soltanto verso il finale la commedia si fa più seria e cupa e vira verso i territori del poliziesco. Professionali Moschin e la Schiaffino: commissario umano il primo, prostituta saggia la seconda.

B. Legnani 20/11/08 00:08 - 5534 commenti

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Sorprendente, ma solo in senso negativo, questo film la cui struttura richiama pellicole dei decenni precedenti. Non funziona nulla, ad eccezione della professionalità di pochissimi (Moschin e Trieste su tutti), che danno il loro meglio in un contesto sconfortante e banale (Schiaffino prostituta di buon cuore), nel quale annegano miseramente i tentativi di tocchi sociali e satirici. Mal recitato da troppi. Epifania di Bruno Alias (n.c. come Dottesio e Felleghy, quest'ultimo però vistosissimo). Insalvabile: evitabile con profitto.

Daidae 20/02/09 13:12 - 3183 commenti

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Esperimento riuscito a metà di coniugare scene comiche col poliziesco e qualche innesto "sociale". Gli attori sono uno migliore dell'altro (Salce, Moschin, la Schiaffino) e abbiamo anche un variegato gruppo di caratteristi (l'ottimo Dottesio e Luciano Rossi, che tanto per cambiare interpreta un maniaco). Troppo accentuato l'anticlericalismo di alcune scene.

Fauno 17/05/11 11:25 - 2212 commenti

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Nove spanne sotto il poliziesco e una sopra il comico. A volte si arriva all'imbranataggine più totale, ma qui viene ben sottolineata la disorganizzazione causata dalla non comunicazione e dall'incoordinazione e corroborata dal fatto che spesso le istituzioni pubbliche sono il rifugio per gente che ama imboscarsi, che non sente la responsabilità. Certo che se il film non è da buttare, molto merito va a Moschin e alla Schiaffino. Eccellente il brano dei titoli di testa dei 4+4 di Nora Orlandi.
MEMORABILE: Il discorso sui Sangennari di Tokio e la verità sull'unica vittima.

Dusso 27/01/14 11:19 - 1566 commenti

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Cronaca di una serie di micro episodi di criminalità in un commissariato romano; solo quello principale si rivelerà tragico e porterà a un discreto finale malinconico, ma per il reato una serie di macchiette alcune divertenti (Giuffrè) altre molto meno (di bassa lega) che abbassano il livello già non certo esaltante del film (interessante però il variegato cast). Notevole la scena con un Luciano Rossi (più allucinato che mai) che pugnala Emma Danieli con in sottofondo una musica molto paurosa.

Motorship 7/06/14 18:13 - 585 commenti

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Poteva essere un esperimento interessante questo di Leoni, ossia mischiare il genere poliziesco con quello comico più puro, ma purtroppo il risultato non è dei migliori. L'unico episodio degno di nota è quello principale, mentre le scene comiche, con l'eccezione di quelle di Salce, Trieste e Giuffrè, tutte e tre molto divertenti, le altre sono poco o per nulla divertenti. Peccato perché con un cast così eccellente sia per i ruoli principali (Moschin, Schiaffino) sia per quelli di contorno (ottimo Luciano Rossi) si poteva fare molto meglio.

Pessoa 6/08/17 22:58 - 2476 commenti

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Film ibrido di Leoni che non riesce a prendere una direzione definita e si dimena fra vicende criminali e situazioni (scarsamente) comiche nella notte di un qualsiasi commissariato di periferia. La regia incerta e la sceneggiatura raccogliticcia farebbero propendere per la bocciatura, ma il film riesce a salvarsi per un cast di ottimo livello con protagonisti e comprimari che sono fra i migliori interpreti del cinema di genere e che varrebbero comunque la visione. Si lascia guardare, a patto di non aspettarsi un capolavoro...

Rufus68 7/11/18 22:25 - 3845 commenti

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Assai poco convincente florilegio di macchiette e situazioni al limite dello scollacciato. Il mondo di notte del commissariato è lo stesso mondo pecoreccio del giorno: l'eterno ritorno dell'eguale della commediaccia più facile (prostitute, travestiti, bozzetti regionali, poliziotti imbranati). Senza alcun interesse, se non fosse per i nomi impegnati in tale stanca rassegna, da Moschin a Ronet a Trieste: forse solo quest'ultimo, grazie al suo fare sulfureo, si distingue dalla massa, pur professionale.

Renato 21/11/20 10:20 - 1648 commenti

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Incomprensibile ibrido tra commedia e poliziesco diretto malamente da Guido Leoni. In pratica non funziona assolutamente nulla: dal cast di buon livello, decisamente sprecato, al collage di storielle che si susseguono nottetempo in un commissariato romano. L'umorismo è infantile, e persino la bella musica (di Renato Rascel!) è utilizzata poco e male. Luciano Rossi regala uno sprazzo di ilarità, nei panni per lui abituali del pazzo maniaco dallo sguardo allucinato.

Lythops 28/04/23 16:18 - 1019 commenti

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Deprimente, con sceneggiatura priva della minima consistenza in cui Moschin e la Schiaffino fanno quel che possono per risollevarne le sorti. Ciò che rende il lavoro triste è la puerilità e assoluta banalità con la quale gli autori dei dialoghi cercano di far sorridere inventando situazioni assurde. Fotografia scadente, pessime le musiche (di Renato Rascel), pesantissime soprattutto nei titoli di testa.

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  • Musiche Edo • 20/08/10 23:25
    Galoppino - 679 interventi
    Le musiche sono di Renato Rascel (sì, proprio lui) e sono dirette da Renato Serio.

    Le canzoni sono di Guido Leoni (il regista) e di Renato Rascel.

    La sigla iniziale ("9 di sera in città") è cantata dai 4+4 di Nora Orlandi.
    Rascel canta la sigla finale ("Addio sera").