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La nostra recensione di Come far litigare mamma e papà

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Lo spunto è se non altro piuttosto insolito, per quanto forzato e poco credibile (nonché prelevato dal recente LA MIA FAMIGLIA A SOQQUADRO): il piccolo Gabriele (Condè), quinta elementare, a scuola si sente a disagio; gran parte dei suoi compagni sono figli di coppie separate e di conseguenza si godono doppi regali, doppie paghette, permessi speciali, vezzeggiamenti multipli... Il povero Gabriele viene pure preso in giro, per la sua condizione "anomala" di figlio di genitori (Morelli e Crescentini) che vanno d'amore e d'accordo! Ne soffre, ma non sa come uscirne. Si consola con un'amichetta,...Leggi tutto Rebecca (Schiaffino), che si vede quanto provi tenerezza per lui, ma intanto la più bella della scuola (Cristiano) non lo degna di alcuna attenzione. Com'è che allora nel solito prologo anticipatore l'avevamo vista ballare con lui a una festa? Cerchiamo di capirlo.

L'obiettivo di Gabriele è chiaro: fare in modo che papà e mamma in qualche modo litighino, e per ottenere questo escogita un piano: facendosi aiutare da Rebecca, compie una specie di sondaggio in classe per capire quali siano i motivi alla base dei divorzi scoprendo che, nella gran parte dei casi, c'è dietro un tradimento, quasi sempre dell'uomo. Prova così a spingere la mamma più bella della scuola (Canalis), separata da anni, a frequentare suo padre: niente da fare; tenta allora di ingaggiare addirittura una escort: altro buco nell'acqua.

Insomma, qualche idea discreta nel soggetto c'è ed è articolata in modo nemmeno troppo peregrino, costruendo una storia che sulla carta poteva funzionare, anche se prevede frequenti sconfinamenti nel paradossale. E gestire situazioni simili in chiave comica non è facile, specie se la sceneggiatura (scritta dal regista con Tito Buffulini e Max Nardari) proprio non gira: battute scadenti, momenti quasi imbarazzanti e una recitazione complessivamente insufficiente, anche da parte di chi il mestiere lo conosce come Morelli (non che sbagli toni ma appare svogliato, mai incisivo come si vorrebbe) e la Crescentini. Scegliere poi dei ragazzini come protagonisti - o quasi - di una storia, è un rischio alto: a quell'età non esistono veri attori e, salvo casi rarissimi (o di registi dalla mano estremamente felice nella direzione del cast), si ottiene quasi sempre un risultato non all'altezza. Come in questo caso. Se la Schiaffino ha qualche bel momento di brillantezza, il piccolo Condè - indubbiamente un volto simpatico e pure fotogenico - pare reggere a fatica il ruolo, faticando a mostrarsi spontaneo come servirebbe. Si farà, perché i mezzi li ha, ma qui non pare granché indicato per un ruolo tanto centrale.

Gli stessi Morelli e Crescentini, ad ogni modo, si trovano alle prese con uno script che non fa nulla per renderceli simpatici e loro nulla aggiungono di proprio, limitandosi a svolgere il compitino. Più interessanti allora le partecipazioni di Nino Frassica come scrittore specializzato in rapporti familiari (che i due corrono a interrogare quando si accorgono che Gabriele li vorrebbe separati), sempre estroso e divertente, e di Giovanni Cacioppo come barista in un locale che spiega a Stefano/Morelli le diverse fasi successive al litigio in famiglia associandole a diversi cantanti (la fase Baglioni, la fase Carrà, la fase Al Bano e Romina...). Ma è poca cosa, e il film - pur diretto con un certo brio da Ansanelli - si palesa presto come una produzione per famiglie piuttosto goffa che non trova mai la capacità di brillare, né sul versante degli adulti né (tantomeno) su quello dei ragazzini, in buona parte respingenti anche quando la cosa non è richiesta.

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Tutti i commenti e le recensioni di Come far litigare mamma e papà

TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/09/24 DAL BENEMERITO GABRIUS79 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/02/25
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Gabrius79 26/09/24 09:03 - 1528 commenti

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Commedia semplice che però pare non decollare mai e dalla sceneggiatura elementare e prevedibile. Da una parte abbiamo la coppia Crescentini/Morelli, che fa quel che può offrendoci alcuni momenti simpatici e nulla più, dall'altra i bambini, che fanno di tutto per farli litigare e la cui recitazione è purtroppo poco spontanea. Peccato aver utilizzato poco Frassica e la Barbieri, che con la loro presenza danno comunque una certa linfa al film. Dimenticabile.

Annalisa79 11/11/24 22:07 - 1 commenti

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Film per la famiglia, adatto a un pubblico sia adulto che di ragazzi. Molto divertente e, a tratti, esilarante. Bravissimi tutti gli attori, anche e soprattutto i bambini del cast. Il finale è veramente a sorpresa. La fa da padrone una serie di malintesi familiari che vengono alimentati dalla fantasia dei ragazzi. Consigliato per passare una piacevole serata con amici e in famiglia.

Pinhead80 28/12/24 12:27 - 5555 commenti

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Un bambino non riesce a integrarsi con i compagni di classe perché, a differenza degli altri, i suoi genitori stanno ancora insieme e si vogliono bene. Escogiterà un piano per farli separare e godere dei vantaggi della situazione. Commedia intelligente che fa riflettere sullo stato attuale della condizione familiare in generale. Ormai chi si sente in difficoltà è colui che dovrebbe vivere una sorta di normalità. Bravissimi i ragazzi che recitano in maniera sentita e convincente, ma anche gli adulti non se la cavano male. Peccato per il finale, molto scontato e tirato per le lunghe.
MEMORABILE: Prima i ragazzi e poi i genitori nell'appartamento della escort.

Rambo90 29/12/24 02:18 - 8084 commenti

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Film senza infamia e senza lode, rivolto soprattutto a un pubblico di famiglie con bambini, che potranno trovare divertente la vicenda in sé. Per tutti gli altri è più difficile apprezzare la sceneggiatura, anche se alcune battute vanno a segno e in particolare si può segnalare un intervento di Nino Frassica particolarmente divertente. Non male Morelli, mentre la Crescentini sembra fuori parte; completamente pleonastica la Canalis. Regia televisiva.

Paulaster 28/01/25 18:04 - 4982 commenti

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Figlioletto cerca di far separare i genitori per non cambiare casa. Sceneggiatura dal doppio binario adulti/bambini che non riesce ad amalgamarsi. I piccoli vivono nel loro mondo e va bene così (eccessivi però il morso del topo e la visita alla escort), i grandi mostrano contenuti poco comprensibili a un giovane pubblico (psicologia e fasi di separazione). Lo scopo del film sarebbe quello di non vergognarsi di essere in una famiglia ordinaria ma gli sviluppi sono poco originali. Finale scontato, melenso e slapstick. Frassica è l'unico momento ricordabile.
MEMORABILE: Il pistolotto della Canalis; La fase Baglioni; La masseria che evapora, come il licenziamento di lei.

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