Collide: Destini incrociati - Film (2022)

Thriller a storie (non tutte) intrecciate che si svolge all'interno (e subito nei dintorni) del ristorante "Collide"; storie accomunate da una tensione che le percorre tutte e che permette al film in buona parte di mantenere alta la soglia d'attenzione, anche perché gli attori si attagliano bene ai loro personaggi e aggiungono qualità al tutto. Lascia invece perplessi la scelta di usare la camera a mano per riprendere nel tentativo di dare dinamicità a scene inevitabilmente statiche; soprattutto quella dell'appuntamento "al buio", in cui Tamira (Graham) siede al tavolo con Hunter (Philippe) e fin da subito i due mostrano di "prendersi" poco....Leggi tutto Solo un'impressione? Mica tanto: Tamira ha nascosto sotto la sedia di Hunter, arrivato al ristorante dopo di lei, una bomba! Perché? Lo si scoprirà, ma è facile capire come per la donna quello non fosse affatto una "blind date"...

Problemi ci sono anche in cucina, comunque, dove il lavapiatti Zee (Fleshner), che ha trovato casualmente alcuni pacchi di cocaina chissà dove, ha deciso di venderli a un "grossista" per cambiare vita insieme alla collega Lily (Dee). Li ha nascosti nella cella frigo del pesce, senza poter sapere che il suo capo Mikey (Cade) ha scoperto la sottrazione dalle dispense di alcuni generi alimentari e ha chiamato un ispettore per l'inventario. Mikey a sua volta sta tramando per l'apertura di un nuovo locale con l'amante Angie (de Matteo), il cui marito Peter (Gaffigan) è fermo lì fuori in auto indeciso sul da farsi dopo aver scoperto il tradimento della moglie.

Microvicende che si alternano quasi a formare singoli episodi in stile altmaniano, caratterizzati però tutti da situazioni in cui la tensione cresce progressivamente fino allo show-down finale che, va detto, giunge piuttosto inaspettato e in stile pulp. La più adrenalinica è la vicenda del lavapiatti, ricca di momenti riusciti e che va a concludersi coerentemente, mentre quella dei due sconosciuti che si incontrano per la prima volta, agganciata com'è all'inevitabile inchiodamento della coppia al tavolo, finisce con lo stancare presto. Così come faticosamente, causa pause eccessive, procede l'attesa di Peter in auto, violinista tradito e depresso all'ultimo stadio. Mikey invece, che si giostra tra l'amante, le cucine e il caso delle casse di alimentari scomparse, sembra fare un po' da collegamento tra la parte legata alla clientela e il personale di servizio.

L'ambizione è quella di impostare degli "short cuts" d'autore con un occhio puntato comunque al genere. La confezione è buona, la regia non sempre, la sceneggiatura sconta qualche passaggio a vuoto che si poteva tagliare guadagnandoci in efficacia. Nel complesso, comunque, il film si segue quasi sempre senza troppi rimpianti e intrattiene azzeccando qualche buon momento.

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