Cold Meridian - Corto (2020)

Peter Strickland continua ad esplorare il mondo dell' ASMR (risposta sensoriale apicale autonoma) attraverso un cortometraggio breve ed essenziale che rende lo spettatore a tratti voyeur di sé stesso. L'occhio che guarda rimane ipnotizzato dai movimenti delle mani che lavano i capelli e dalla ripetizione dei suoni e delle parole che inducono a una sorta di trans erotica. Per poterne godere appieno è necessario lasciarsi cullare dalle immagini e farsi investire da quel brivido che accompagna il piacere. Il regista riesce qui ad esaltare il concetto di reciprocità dello sguardo.

Il corto vorrebbe indagare il meccanismo della risposta autonoma del meridiano sensoriale: almeno in teoria. Tralasciando questo aspetto che l'opera in questione non chiarisce, va detto che non c'è una vera narratività. D'altronde in sei minuti non si poteva pretendere molto. Eppure non manca di fascino, almeno a tratti. Peccato duri troppo poco: non si fa a tempo ad interessarsi che tutto è già finito. Ottimo, come sempre nelle opere di Strickland, il lavoro sul sound. Sfuggente.