In fuga nel deserto dopo una rapina, una banda di sbandati giunge in un villaggio abbandonato dove vivono soltanto una giovane donna ed il nonno, un vecchio cercatore d'oro. Western di stampo classico, con belle ambientazioni e un cast eccellente in cui spiccano Peck, all'inizio più ruvido del consueto (ma dopo una ripulita torna ad essere impeccabile), una energica Baxter con il fucile e soprattutto Widmark, un cattivo magnetico. Cielo giallo è il nome del villaggio ma giallo è anche il colore dell'oro, che acceca gli uomini e li mette l'uno contro l'altro. Gran duello finale (solo sonoro).
MEMORABILE: All'inizio, in campo lungo i sei uomini a cavallo che attraversano il deserto: piccole sagome nere nel bianco
Western memorabile, tra i più belli degli anni '40 e di sempre. Ben scritto, diretto con polso robusto da Wellman, regala diversi momenti memorabili (tra cui il finale nel saloon). Tensione alle stelle, ritmo esemplare e un gruppo d'attori formidabili sono il valore aggiunto della pellicola. La Baxter lascia il segno. Peck è bravo (anche se è decisamente meglio nel successivo Romantico Avventuriero, ma il migliore della compagnia è lo spietato Widmark, cattivo come pochi. Bella colonna sonora.
Su un tema classico del western, ossia il cattivo che cambia una volta messo di fronte a un esempio positivo, Wellman gira un film altrettanto classico, solido e senza sfumature, con personaggi che ambiscono ad essere archetipici. Peck è a suo agio nel ruolo del reduce divenuto bandito, così come Widmark, cattivo ghignante e senza remore. Notevole il ruolo femminile di Anne Baxter, prototipica ragazza col fucile. Il finale, un duello in perfetto stile Codice Hayes, resta impresso.
La conquista dell’oro e della donna, tipici fili conduttori dei vecchi western, costituiscono la piattaforma catalizzatrice delle dialettiche tra i sei banditi, di cui affiorano progressivamente diverse indoli e motivazioni sino al conclusivo duello a tre (off-screen) nella penombra del saloon abbandonato. La solida regia di Wellman si appoggia ad attori di carismatica fisicità sia in ruoli di primo piano (Peck, Baxter, Widmark) che secondari (Barton, Russell, Kemper) e a paesaggi desertici di notevole impatto prospettico.
MEMORABILE: La lunga cavalcata nel deserto; la Baxter che entra nel saloon al termine della sparatoria.
Splendido western girato da Wellman col suo consueto stile secco, senza fronzoli ma non per questo meno attento ai rapporti tra i personaggi oltre che, ovviamente, all'azione. Peck, prima di diventare il buon democratico per antonomasia del cinema hollywoodiano, qui deve redimersi dal passato banditesco grazie all'aiuto della bisbetica Anne Baxter (originalissima prestazione d'attrice e gran sguardo), intralciato dal sempre presente e ben in sella Richard Widmark. Scritto bene e diretto meglio.
MEMORABILE: L'arrivo in stile zombi dei banditi nella ghost town; gli ancheggiamenti da maschiaccio della Baxter; il finale nel saloon.
Western avvincente, con un bel parterre di personaggi, tutti ben caratterizzati psicologicamente (in particolare il gruppo dei sei banditi). Il bianco e nero aiuta molto nel costruire l'atmosfera della città fantasma e affascina grazie a un'ottima fotografia. Peck e la Baxter sicuramente in parte, ma Widmark e Arthur rubano spesso la scena. Coraggiosamente anticlimatica la sparatoria finale.
Western avvincente diretto con grande mestiere dal versatile regista William Wellmam. La sceneggiatura è molto curata e carattterizza bene i personaggi di cui vengono approfondite motivazioni e relazioni reciproche. Ottime ambientazione e fotografia, quest'ultima in uno splendido bianco e nero. Decisamente di rilievo la prova dei due protagonisti, Peck e Baxter, ma il migliore in assoluto è il grande Richard Widmark. Da vedere.
Un manipolo di rapinatori di banche capita in una cittadina abbandonata, ma non del tutto, dove pagheranno caro lo scotto della loro ingordigia. Gregory Peck non ce la fa a fare il cattivo tout court con quella faccia e quei modi signorili, versus un Widmark condannato a fare il perfido. Tutta la carovana procede scoppiettante verso un finale di quelli che il pubblico ama tantissimo.
MEMORABILE: La estenuante, lunga traversata nella Valle della Morte...
Una banda di fuorilegge fugge nel deserto dopo una rapina. Giungono in un paese fantasma che nasconde un segreto. Western classico al massimo grado (la donna contesa, il tesoro) sorretto da un cast di prim'ordine; su tutti Peck bandito dal cuore d'oro, in competizione costante con un Widmark doppiogiochista. Fattore notevole è la caratterizzazione dei personaggi, che nascondono una tensione sempre pronta a esplodere. Wellman si autocita nella scena del dipinto da Alba fatale. Piacevole, anche se si poteva osare di più nella resa dei conti.
MEMORABILE: La fuga iniziale verso la Valle della Morte con alle calcagna l'esercito; L'assedio notturno alla casa; La sparatoria nel saloon (fuori campo).
Notevole western che punta sui personaggi, con spruzzate qua e là d’ironia sparse per allentare la tensione di una situazione che si fa via via più tesa. Peck, si sa, è un grande attore, ma anche gli altri non sfigurano, specialmente il vecchio nel letto (Barton) e l’anziano della banda, con un briciolo di cognizione in più. Niente male anche il rapporto tra Peck e la ragazza (abile col fucile) fatto più di sguardi che di parole. Se una pellicola così datata risulta ancora piacevole, con dialoghi che reggono bene, vuol dire che la base era già solida.
MEMORABILE: "Presto saremo dei morti molto ricchi"; La resa dei conti; La rapina al contrario.
Western classico che porta sullo schermo uno splendido racconto di Burnett sceneggiato con molta efficacia. L'esperto Wellman conosce bene la grammatica del genere e riesce a imprimere il giusto ritmo alla vicenda piazzando gli snodi narrativi nei punti giusti, ma una grossa mano la danno anche le grandi prove del cast al completo e i panorami unici della Death Valley, in una delle scene più belle del film. Una menzione particolare per le musiche evocative di Newman fresco di Oscar e la fotografia di MacDonald. Un gran bel film, imprescindibile per gli appassionati.
Inizia come un classico western con tanto di rapina e fuga e poi evolve, concentrandosi sulla psicologia dei personaggi principali e mostrando lo scontro tra due mondi diversi per mentalità e per abitudini. Non che sia un capolavoro ma è bello notare come tenta di differenziarsi dalle altre pellicole western coeve. Ben fotografati i paesaggi desertici; sarebbe stato curioso vedere questo film a colori, ma ci si accontenta. Molto buona la prova di Gregory Peck, nel resto del cast qualcuno è ingessato e qualcuno meno. Regia piuttosto ordinata che tende a non strafare. Buono.
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DiscussioneDaniela • 27/03/20 10:36 Gran Burattinaio - 5944 interventi
x Puppigallo
letto nel tuo commento: "il vecchio nel letto (Widmark)". Widmark al tempo del film aveva poco più di trent'anni, troppo poco per definirlo "vecchio", non ti pare? E comunque qui è un villain in perfetta forma ;o)
DiscussioneZender • 27/03/20 14:21 Capo scrivano - 48843 interventi
Rispondo io per il solito problema del Puppi in questo periodo: mi scrive via telefono:
"ma no, è il nonno o il padre della fanciulla".
Ah leggo ora meglio io il commento. E' lui che ha scritto Widmark sbagliando, ma è Barton, non Widmark. Corretto, grazie. Mi ha scritto "ringraziala" :)