Promosso. Siamo in pieno clima Sundance e il film non fa molto per spiccare per originalità; ma si fa apprezzare per un certo realismo psicologico e il racconto, sia pure a tratti dispersivo, riesce a catturare lo spettatore. La Paquin è ormai anzianotta per fare la teenager, molto brava la Smith-Cameron; bizzarro vedere Reno che fa il sudamericano.
Un'inquieta diciassettenne è concausa di un investimento mortale in una pellicola lievemente prolissa che analizza la solitudine della vita in una grande città. Ottima l'indagine psicologica della protagonista (una valida Paquin), ben attorniata da un cast ricco e variegato in cui spicca un inconsueto Reno. Interessante l'analisi.
Prolisso, verboso e talvolta snervante. Anna Paquin interpreta un'adolescente in calore sempre frustrata, polemica secondo i soliti cliché nonché bacchettona e arrogante. La storia si disperde in varie sottotrame che non sempre convergono, concludendosi in un esito finale appiccicato e frettoloso. Ne risulta un messaggio ambiguo e deludente. Un gran peccato; dal regista che ha esordito con Conta su di me ci si aspettava di più. Situazioni altmaniane ma senza la coerenza del regista. La colonna sonora passa inosservata.
MEMORABILE: L'interpretazione della brava Smith-Cameron.
Nonostante qualche difetto, un riuscito ritratto di un'adolescente alle prese con un problema di coscienza. Il regista dirige un cast prestigioso e trova un'ottima interprete nella Paquin. La sceneggiatura descrive bene le insidie e i problemi di un'età delicata e di un personaggio che si sforza e riesce a compiere un gesto coraggioso. Il limite del film è un racconto un po' troppo diluito, con alcuni personaggi (quello di Jean Reno ad esempio) non fondamentali. Nonostante questi difetti rimane opera meritevole di visone.
In preda ai sensi di colpa per aver involontariamente causato un incidente mortale e aver poi reso falsa testimonianza per non mettere nei guai l'autista dell'autobus, una ragazza se la prende con tutti e con tutto... Completato nel 2005 ed uscito sei anni dopo per divergenze tra regista e produttori, un film ambizioso che vuol essere sia il ritratto di un'adolescente in crisi che uno spaccato di vita newyorkese, accumulando troppi temi e troppi personaggi, non tutti centrati, ma risultando nel complesso interessante. Brava Paquin in un ruolo ingrato che suscita ben poco empatia.
MEMORABILE: La breve agonia della donna investita
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CuriositàDaniela • 21/12/19 12:43 Gran Burattinaio - 5945 interventi
La fase di postproduzione del film è stata particolarmente travagliata ed il montaggio finale è stato portato a termine da Martin Scorsese e Thelma Schoonmaker.