RASSEGNA ESTIVA: L'ESTATE AVVENTUROSA DEGLI INEDITI DAVINOTTABILI
Sandy Albiright (Jennifer O'Neil) è un avvocato di successo che torna al suo paesello sulle montagne dopo la morte del padre. Quì vivono (in una baraccopoli) degli immigrati che cercano lavoro mal visti dalla popolazione locale. Quando Sandy si ritroverà a difendere uno di loro, Dixon (J.E. Freeman) accusato ingiustamente dell'omicidio del giudice Pettitt (Richard Farnsworth), dovrà fare i conti con il violento razzismo dei locali che vogliono linciare l'uomo, fomentati da uno sceriffo esaltato e carognoso (Michael Parks)
Di una banalità e di una convenzionalità a dir poco disarmanti questo blando filmettino per la tv
Nella prima ora non succede nulla e la noia regna incontrastata, tra estenuanti processi, situazioni da telenovela, i soliti clichè di questo tipo di produzioni
Ritmo e andamento del più loffio tv movie, senza nessuna sorpresa o interesse, affossato da uno script da sceneggiato televisivo (che ti aspetti magari qualcosa da uno sceneggiatore che di cognome fà Peckinpah, ma invano...)
La caccia mortale del sottotitolo è relegata alla fine (dopo essersi sorbiti quasi 80' minuti di nulla), tra le montagne (belle le location) dove, almeno, la discreta regia di Holcomb ridesta un minimo di attenzione, anche se non e nulla di chè.
Insopportabile il personaggio della 0'Neil (la poco credibile Wonder Woman di turno. Gran bella donna-con quel fascino sexy della tipa tutta di un pezzo che sarebbe bello pensarla porca, ma ahimè nada de nada, e brava attrice se sfruttata come si deve:
Sette note in nero,
Scanners-) e sprecato un attore di vaglia come Richard Farnsworth.
Alcune intuizioni interessanti (la baraccopoli di immigrati, la giustizia sommaria dei cittadini inferociti stile
La Caccia) vengono buttate lì e tutto e già prevedibile sin dalla prima inquadratura
Si riconoscono (nella ghenga dei giovani giustizieri attaccabrighe) John Philbin (l'Amos di
Grano Rosso Sangue e lo sfigato del
Ritorno dei morti viventi) e Cooper Huckabee (il giovane manzo del
Tunnel dell'orrore)
Anche la musica di Charles Bernstein (compositore che adoro per i bellissimi score di
Cujo,
Entity e soprattutto del primo
Nightmare) è fiacca e anonima.
Salvicchia il film l'immenso Michael Parks, nel ruolo del bastardissimo sceriffo, che imprime almeno un pò di carattere a questo scipito filmettino usa e getta
Rod Holcomb (che comunque gira con professionismo) farà di meglio in
Nella tana del serpente( non che ci voglia poi molto) e in
Scuola di medicina (e ho detto tutto...)