Black snake moan - Film (2006)

Sorprendente pellicola semi-indipendente che tratta una storia estrema, controversa quanto originale. Il punto di forza è sicuramente l'ottima interpretazione fuori dagli schemi dei 2 protagonisti; Christina Ricci mai così sexy ed allo stesso tempo innocente e un Samuel L. Jackson che con il suo Lazarus ci regala una delle migliori sue performances di sempre. Tutto è contornato dal Blues che è molto più che una colonna sonora, è una fonte d'ispirazione, uno stile di vita, è un vero protagonista.

Sulla falsariga di Una canzone per Bobby Long, un’altra storia ambientata nel Sud degli Stati Uniti. Questa volta la malinconia è sostituita dall’impeto narrativo e le torride campagne del Tennessee si fondono nelle ballate blues cantate e suonate diegeticamente da Jackson, anziano marito tradito e apostolo della redenzione morale. Quasi sempre mezza nuda, la Ricci esplode d’erotismo e si immedesima nella "pecorella smarrita" tossica e ninfomane. Il finale è un po’ troppo sdolcinato, ma non sconvolge l’economia del film.

Film da non prendersi sul serio ma che anche in chiave ironica non è niente di che. La regia e la sceneggiatura sono infatti da film tv e al centro della storia stanno una Ricci ridotta troppo a macchietta e Jackson che parte bene ma diventa poi prevedibile nei panni del redentore anticonformista. La ragazza incatenata mi ha ricordato un film, altrettanto scadente, di Nuti.

Più grandi sono le aspettative, più grossa e la delusione. E' il caso di questo filmettino sciapo sciapo, che vive solo e esclusivamente delle atmosfere torride del sud degli States. Sulla carta era una bomba, ma Brewer fa del vorrei ma non posso virtù. Non eccede in nulla, né con il sesso (anche se l'inizio faceva ben sperare) né tantomeno con il cinismo o la cattiveria. Una bolla di sapone, con sottofondo buonista e politically correct davvero fastidioso. Un'occasione mancata, tra la Ricci sudaticcia e Jackson buon samaritano. Artificioso.

Impregnato delle atmosfere torride del profondo sud statunitense, Black snake noan (il titolo deriva da un vecchio classico blues) è un film decisamente originale. Decisamente ottimo nella ricostruzione ambientale e nelle performance dei due protagonisti (specie Jackson) latita un pò nella storia che dopo un buon inizio tende a diventare ripetitiva. Bella colonna sonora.

Contadino pio ex blues man raccatta una ragazza bianca ninfomane malconcia oltre che seccarola, facile preda per tutti i maschi dei paraggi, se la porta a casa e la tiene alla catena (letteralmente) ma lo fa solo per il suo bene... Il torrido preannunciato dalla locandina è confinato in ambito climatico, per il resto il questo melodramma del profondo Sud c'è poco melo ed anche poco dramma, considerato che le crisi di astinenza sessuale della povera Ricci suscitano scarsa empatia. Film furbetto e mediocre ma da vedere, anzi da sentire, per gli stupendi brani inseriti nella colonna sonora.

Jackson e la Ricci sono davvero bravi, poco da dire; lei in particolare ha un ruolo molto difficile ma lo porta a casa alla grande. La storia è poco verosimile, così come il "disturbo" della protagonista e c'è pure un certo moralismo di fondo piuttosto fastidioso. Tuttavia il film scorre; sarà per la buona regia (veramente splendida la scena in cui lui suona il black snake blues per lei) e soprattutto per l'eccellente colonna sonora. Timberlake ha un ruolo minore ma tutto sommato se la cava (fortunatamente a suonare e cantare non è lui).

Mi è piaciuto molto. Buoni l'atmosfera del sud, gli intermezzi blues con un Samuel Jackson sorprendente che canta e suona e la coppia Christina Ricci/Justin Timberlake in difficili ruoli non convenzionali ben interpretati. Interessanti gli snodi narrativi e finale leggermente inaspettato, che rattrista per le condizioni umane e molto vere dei protagonisti; fa ben sperare, ma non abbastanza.