Bem, il mostro umano (1a serie - 26 episodi) - Film d'animazione (1968)

Indimenticabile cartoon horror, con protagonisti tre esseri mostruosi ma dal cuore d'oro, che combattono il male nella remota speranza di diventare esseri umani. La sceneggiatura è spesso incongruente, ma le storie sono affascinanti ed attingono alla tradizione gotico-fantastica (demoni, vampiri, spettri, maledizioni, incantesimi)e noir-thriller (criminali e assassini). Presenti anche i temi dell'amicizia, del pregiudiziio e dell'emarginazione dei "diversi".

Forse la miglior serie animata horror di tutti i tempi. I personaggi sono così ben delineati dal punto di vista psicologico (specialmente il protagonista), da sembrare quasi reali, nonostante siano mostri, almeno agli occhi dei cosiddetti normali. E' un cartone dichiaratamente contro il pregiudizio e la diffusa superficialità nel giudicare gli altri, a partire dall'aspetto fisico. Ma oltre a questo, anche le storie non sono male, l'atmosfera è decisamente pesantuccia (tetra) e le colonna sonora funziona. In più, un tratto particolare, con una sua forte personalità, completa l'opera. Grande.

Terrificante. Ha letteralmente infestato la mia infanzia con tremendi incubi. Questo cartoon è malsano per ambientazioni (davvero lugubri), personaggi (anche i protagonisti "positivi" sono a dir poco tetri coi loro occhi spiritati e le quattro dita) e storie (madri cannibali, tram affollati di scheletri, cavalli con teste mozze). Chiudono perfettamente il cerchio le musiche (sempre inquietanti) e il tratto dei disegnatori (davvero malato). L'ho rivisto recentemente e devo dire che mantiene inalterato tutto il suo fascino. Vietato ai minori, può traviarli.

Bastano 26 avventure per rendere questo anime il più terrificante ma anche il più umano dei primi anni 80 (in verità è del 1969, ma noi l'abbiamo conosciuto nel 1982). Bem, Bero e Bera sono tre mostri buoni, dalle mani a tre dita e il doppio corpo (umano e mostruoso), che vagano di città in città a raddrizzare torti, sconfiggendo streghe, demoni e criminali. La serie è incentrata sopratutto su Bero, il mostro più piccolo e più ingenuo, che fa amicizia con tutti i bambini che incontra.

Bella serie horror che mi ha sempre affascinato sia per gli episodi obiettivamente paurosi che per l'aria vintage anni 70. I tre mostri in realtà fanno del bene, ma non sempre sono compresi dagli umani. Non so se oggi sarebbe riproposta su una serie generalista, coi tempi io ho avuto modo di riapprezzarla su Mtv con tanto di sigla originale giapponese. Però la sigla di Nico Fidenco... che nostalgia trash!

Un anime che è stato incubo ed attrazione irresistibile durante la mia infanzia. Una storia cruda e raccapricciante, perennemente avvolta in un'atmosfera cupa e cimiteriale, da cui era bandito ogni minimo briciolo di positività e spensieratezza tipici delle serie animate per bambini. E poi quella sigla agghiacciante, accompagnata dal testo macabro e sanguinario del brano del grandissimo Fidenco... Figure mostruose, ombre umanoidi, ambienti spettrali e putrescenti, un senso di morte incombente senza eguali. L'unica visione che mi abbia mai terrorizzato.

Apprezzabile solo per la sua veneranda età (oggi ha più di quaranta anni) e sicuramente per la capacità di distinguersi dai prodotti coevi (non in quanto a tematiche, visto che c'è sempre la difesa di un innocente - generalmente bambino\a al centro di ogni episodio) per l'atmosfera horror; questa comunque il più delle volte appare un pretesto per far fare qualcosa a questi mostri, dotati di poteri speciali ma impiegabili solo per proteggere lo sfortunato di turno. Lo svolgimento è spesso pesante, il tratto del disegno per nulla accurato. Sopravvalutato.

Strepitoso. Rivisto oggi viene da interrogarsi su come sia possibile che i ricordi di bambino lo rendessero meno spaventoso di quanto realmente sia; indubbiamente è una serie animata di altissimo livello, con alcuni episodi eccezionali e alcune immagini che a tutt’oggi fanno impallidire l’immaginario collettivo del cinema horror. Straordinaria l'ultima puntata, con chiosa finale amara e malinconica e notevoli le creature che infestano l'intera serie. Un must.

La pseudo-famiglia di Bem, Bero e Bera è condannata alla diversità dagli umani come i Cyborg, ma affronta i mostri più spaventosi battendoli sul suo stesso terreno: il campionario dei villain (vampiri, fantasmi, scienziati pazzi, sette sataniche) e delle ambientazioni è classico e variegato. Il pauroso ma curioso spettatore-bambino si identifica con Bero, vero protagonista. Il fascino di Bem (abito da gentleman e aforismi da bussola morale) sta proprio nel suo apparire poco e è, in finale, il papà salvifico che lo spettatore vorrebbe avere.