"Lupin II" (la prima serie) episodio per episodio

11 Marzo 2015

LA PAGINA DEGLI ESPERTI

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INTRODUZIONE (a cura di 124c)
Lupin III, personaggio di un manga di Monkey Punch del 1967, esordisce nelle tv giapponesi il 24 ottobre 1971. Il personaggio, ispirato ai romanzi del ladro gentiluomo Arsenio Lupin, del francese Maurice Leblanc, e all'agente segreto inglese James Bond, portato al cinema dallo scozzese Sean Connery, è originariamente disegnato in giacca rossa, ma si presenta in tv con una giacca verde. I primi episodi, affidati al regista Masaaki Osumi, che aveva già diretto Lupin III - Pilot film, un breve anime di prova del 1969, sono quelli più pulp, sexy e crudi della serie. Lupin III, infatti, viene dipinto come un avventuriero che si tuffa in qualsiasi tipo d'impresa, ammazzando, spesso e volentieri, sia criminali che poliziotti, con la sua Walther P.38. Certo, ha un debole per la ladra misteriosa Fujiko Mine, che lo ama e lo tradisce a seconda delle esigenze, però non è certo un gentleman, né tantomeno è afflitto dalla sindrome di Peter Pan che lo contraddistinguerà in seguito. Lo humor, però, non manca, anche se è nerissimo, né i suoi molteplici travestimenti. Jigen Daisuke, un ex-killer in nero col cappello calato sugli occhi e la sigaretta in bocca, è già suo amico, ma si tiene costantemente in allenamento con la sua 357 Magnum, in memoria dei "vecchi tempi". Detesta, da subito, Fujiko, anche se è attratto dal sesso femminile, ed è, praticamente, l'ombra di Lupin; lo segue, fedelmente, in ogni impresa. Il primo Goemon Hishikawa XIII, discendente di un ladro bollito vivo, è un samurai molto meno eroico di come sarà in seguito. Inizialmente è persino un avversario di Lupin, che viene addestrato da perfidi assassini che gli insegnano solo la disciplina della katana, la spada giapponese. Diverrà complice e amico di Lupin solo quando questi lo avrà umiliato, sconfiggendolo slealmente in duello. In questa prima serie, però, il samurai ammazza senza remore i criminali e ha più l'indole di un ronin, un samurai senza padrone, che di un amico fedele. E' usato in pochi, ma significativi, episodi. L'ispettore Zenigata, ispirato al poliziotto letterario Heiji Zenigata, creato nel 1930, che, nel Giappone dei samurai, affrontava i criminali lanciando delle monete è, inizialmente, un sorta di ispettore Ginko alla Diabolik, serio e deciso, che pur d'arrestare Lupin non esita ad usare pallottole anestestiche, anziché le classiche manette. Non viene spiegato il primo incontro con Lupin, si sa solo che è il suo antagonista già da molto tempo. E' sempre accompagnato da un esercito di poliziotti. Fujiko Mine, infine, pur restando una donna misteriosa, si mette con Lupin quasi sempre per ingannarlo e soffiargli il malloppo sul più bello. Di lei si sa solo che è una bellissima ragazza dai capelli lunghi e rossi, con misure da capogiro, e che è l'ex-amante di un criminale che le ha sparato contro da una scogliera, per salvarla da alcuni mafiosi. I personaggi sono avvincenti, ma la serie sembra destinata a chiudere dopo pochi episodi, se non fosse per l'arrivo di Hayao Miyazaki e Isao Takahata, che sostituiscono Masaaki Osumi alla regia e cambiano il pulp in commedia sofisticata. Interessati più all'Arsenio Lupin di Maurice Leblanc che al James Bond di Ian Fleming, ecco che fanno comparire, velocemente, il Lupin III più scanzonato dalle origini francesi, ma anche un ispettore Zenigata più "simpatico" ed ispirato all'ispettore Clouseau de La pantera rosa. Viene abbandonato, quasi del tutto, il Lupin che affronta criminali sanguinari, per mostrarcelo sempre ladro e inseguito dalla polizia. Quel che non cambia, però, è il suo sentirsi superiore a tutti, persino ai computer vecchia maniera. Se prima ci rimaneva anche un anno in prigione, pur d'umiliare Zenigata, adesso entra ed esce da ogni cella come se fosse un prestigiatore provetto. La sua passione per le automobili, poi, gli fa alternare un'elegante Mercedes SSK gialla del 1931, appartenuta a Adolf Hitler, a una moderna e rocambolesca Fiat 500 bianca, che Miyazaki stesso acquistò in quegli anni. Fujiko viene, per forza di cose, resa meno prosperosa, più donna alla Miyazaki (cioè con capelli corti) e, forse, anche "addomesticata", tanto che nelle ultime puntate la sua presenza è meno insidiosa. Indovinati la colonna sonora jazz-funky-rock spleen di Takeo Yamashita e le canzoni di Charlie Korsey. L'iniziale insuccesso giapponese di questa breve serie, che doveva essere di 26 e non 23 episodi, è dovuto al fatto che non si erano mai visti cinque personaggi così spregiudicati. Sono le successive repliche tv a decretarne il successo e a far mettere in cantiere la seconda serie del 1977. In Italia, invece, Lupin III sfonda immediatante, anche se il personaggio arriva nelle tv private nel 1979 assieme all'invasione dei robot animati. Non dispiace il primo Lupin assassino (ricorda il Diabolik dei fumetti neri delle sorelle Giussani), né tantomeno la succinta Fujiko (in quegli anni vanno di moda i film di genere e quelli della commedia sexy, che non sono quasi mai vietati). Quanto al Lupin scanzonato delle ultime puntate, fa a gara in simpatia con personaggi dei nostri fumetti come Alan Ford, e proprio con l'Arsenio Lupin della serie tv francese con Georges Descrières del 1971-1974 che, all'epoca, viene trasmessa con successo dai canali Rai. La canzone Planet 0, dei "Daisy Daze and the Bumble Bees", fa da sigla italiana all'anime. Il cartoon ha ben due doppiaggi italiani: uno del 1979 e l'altro del 1986 (il primo senza censure e l'altro no; il primo doppiato da soli quattro attori e con testi più "all'italiana" e l'altro più fedele alla versione giapponese), dove comunque Lupin III e l'ispettore Zenigata hanno sempre le voci degli attori Roberto del Giudice e Enzo Consoli. (124c)

 
01. TRAPPOLA SU QUATTRO RUOTE/LUPIN CONTRO TUTTI (Rupan wa moeteiru ka...?! = Lupin sta bruciando...?!) 
***** Si comincia con l'ottima introduzione di Lupin III, Jigen, Fujiko e dell'ispettore Zenigata (Goemon il samurai arriverà solo nella quinta puntata), protagonisti di una trama più vicina alle avventure di James Bond o di Simon Templar, che di Arsenio Lupin. Qui Lupin non ruba niente, ma viene coinvolto in una gara mortale di Formula 1 dal capo dell'organizzazione criminale Scorpion, un brutto ciccione bavoso che cattura la bella Fujiko e la sottopone a tortura. Ci si diverte e ci si ammazza che è un piacere, perché vedere Lupin in azione è subito una gioia per gli occhi, con o senza travestimenti. Fujiko è sia amante che traditrice, Zenigata, qui ancora furbo e serio, è un tenace mastino che si finge pilota che tallona la vettura di Lupin e Jigen (già amico e socio del ladro in giacca verde, è la fedele controfigura di Lupin nella corsa mortale, ma la sua abilità con la pistola non viene ancora rivelata). Tutta da godere la scena dell'ironica tortura sexy del solletico di Fujiko. Episodio eccezionale, con tanto di triplice finale! (124c)

**** L'esordio di Lupin avviene con un episodio piuttosto insolito, rispetto a quello che diventerà lo standard. Nessuna impresa per accapparrarsi qualche gioiello, solo una strenua difesa dal suo nemico Scorpion, pronto ad acquistare il più grande autodromo d'Oriente e schierare centinaia di uomini solo per uccidere Lupin. Il quale s'iscrive con una Ferrari alla gara che diventerà centrale scoprendo che i grandi campioni partecipanti sono in realtà uomini di Scorpion, il quale ha nel frattempo catturato la splendida Fujiko per sottoporla a torture erotiche che han trasformato l'episodio in un assoluto cult (le manine elettroniche che straccinano le vesti...). Jigen osserva da lontano col binocolo (gli capiterà spesso, nel corso della serie), Zenigata partecipa pure lui alla gara (evidentemente non eran richiesti troppi requisiti...). Si segnalano subito le strardinarie musiche che accompagneranno la serie, uno dei valori aggiunti più evidenti, e la seducente ambiguità di Fujiko, uno dei personaggi femminili più riusciti nella storia dei cartoon giapponesi, autentica icona erotica di una generazione. Molti i segnali che indicano la nascita di una serie "adulta": il disegno ricco di malizia, l'attenzione originale al tratteggio di auto e orologi, il pelo sulle braccia, i molteplici ammazzamenti (che gradatamene spartiranno, ma qui Lupin elettrifica decine di scagnozzi di Scorpion a bagno nell'acqua. (Zender)


02. LA BARRIERA INVISIBILE/POTERI MAGICI (Majutsushi to yobareta otoko = L'uomo che tutti chiamano il mago) 
***** Episodio preso dal manga originale, quasi ispirato a un episodio del serial britannico Agente speciale, visto l'insolito nemico: Whisky (o Pycal il mago nella versione ridoppiata), apparentemente un uomo invulnerabile alle pallottole e ai colpi di bazooka che lancia fiamme dalle dita; sfida apertamente Lupin, il quale prova con tutti i mezzi a sua disposizione a farlo fuori. Jigen ovviamente l'aiuta, e se non l'aiuta si allena a sparare sui bersagli fissi con la sua 357 magnum. E la procace Fujiko? Sta fra Lupin e Whisky, facendo loro gli occhi dolci in attesa di vedere chi vince la sfida. Whisky, ciuffetto negli occhi e completo bianco, è un antagonista affascinante anche se, alla fine, il suo segreto è ben spiegato da Lupin. Non ci si accorge dell'assenza dell'ispettore Zenigata; l'episodio è un perfetto scontro fra bande rivali. E poi, qui si vede Fujiko sia in motocicletta che in versione sirena (in una visione/incubo di Lupin)... persino nuda... Whisky tornerà in vita nel revival del 2002 Il ritorno del mago. (124c)

***** Forse l'episodio che meglio simboleggia l'atmosfera della prima serie di Lupin, in cui l'ironia è spesso smorzata in favore di un romanticismo gangsteristico ben riassunto nel ghigno malizioso di Lupin. Whisky torna dal misterioso passato di Fujiko per riprendersela. Lei naturalmente non è d'accordo e lo mitraglia senza pietà appena questi varca la soglia della sua camera. Inutile: Whisky non viene scalfito dalle pallottole, sa camminare a quattro metri d'altezza nel vuoto e dall'indice fa uscire il fuoco come un vero lanciafiamme. Imbattibile? Forse, ma Lupin sa che il segreto sta in una formula segreta in mano a Fujiko, la quale viene catturata, semispogliata, appesa a una fune da una casa sulla cascata e si mostra perfino nuda sotto la doccia di spalle come una perfetta Edwige Fenech d'Oriente. Eros e thanatos, come sempre, con le splendide musiche della colonna sonora a regalare ulteriore spessore drammatico alla storia. Certo, poi si finisce ridendo, come sempre, ma prima c'è molto da vedere. Solo tre i personaggi storici in scena (mancano Zenigata e Goemon è ancora al di là dall'arrivare), ma bastano e avanzano. Culto assoluto, col ciuffo sugli occhi di Whisky che entra nella storia del cartoon. (Zender)


03. IL TERZO SOLE/DOLCE STREGA (Saraba itoshiki majo = Addio, amata strega) 
***** Lupin III s'innamora di una strana ragazza, Linda, segretaria di uno scienziato, che si è sottoposta a un esperimento che l'ha trasformata in una strega (infatti la sua vita è legata a uno strano fiore, chiamato il Terzo Sole, il cui segreto fa gola non solo alla "solita" Fujiko, ma anche a un gruppo di killer dal basco e dalla divisa blu). Avventura ingenua, ma ricca di colpi di scena e tipicamente hippie (vedi il look di Linda), dove Lupin viene salvato due volte da Jigen (un cecchino sopraffino) e una da Fujiko. La sorte di Linda è triste; rimane Fujiko, qui ritratta al massimo della sua bellezza animata (vedi soprattutto la scena iniziale in barca e l'agguato dei killer nel bosco). Divertente il finale in mare, simpatico il motto di Lupin: "Attacca il tuo nemico come un falco e poi sparisci come il vento". Anche qui Lupin non ruba nulla. (124c)

**** Sbarcato causa incidente col motoscafo assieme a Fujiko su un'isola sperduta, Lupin scopre che vi è coltivato il preziosissimo "Terzo sole", un fiore dalle proprietà "esplosive" (se combinato con altri elementi). Quel che più conta per lui è però che vive lì, nei campi, la bionda Linda, di cui subito s'innamora, una vera "figlia dei fiori" legata però indissolubilmente all'isola causa esperimento di un professore che le ha inoculato le proprietà del "Terzo sole" (ma la cosa è spiegata molto male) trasformandola in una sorta di strega. Sempre lì bazzicano poi i Chillers & Killers, gruppo di brigantoni baschi dal grilletto facile (e Lupin ne fa fuori parecchi, con la fiocina e la pistola, a dimostrazione di quanto nelle prime puntate si ammazzassero cristiani a grappoli senza troppi problemi), decisi a sfruttare le potenzialità belliche del fiore applicate addirittura al nucleare! Fujiko eroticissima (specialmente in muta aderente nel finale), Jigen pronto a salvare ripetutamente la vita al suo socio spuntando sempre al momento giusto. Atmosfere insolite per una puntata davvero particolare e intrisa di una magia ammaliante incarnata dalla figura di Linda, indimenticabile nelle sue corse gioiose tra i fiori. (Zender)


04. L'EVASIONE DI LUPIN III/PRIGIONIERO (Datsugoku no chansu wa ichido = Una sola chance di fuga) 
***** Lupin III viene catturato ed arrestato da Zenigata, ma la sua vendetta sarà spietata. Umiliato dal capo della polizia metropolitana giapponese (che gli ha sparato addosso delle pallottole anestetiche), il ladro lo tiene sulle spine per un anno intero, fingendosi pazzo. Che genio e che assassino di poliziotti (ne impicca tre all'inizio e ne manda uno sulla sedia elettrica, al posto suo)... una spietatezza che non si vedrà mai più negli anime a venire! Ottimi Fujiko e Jigen, specie il secondo che si traveste da prete buddista e fa il "vecchio saggio" (impedendo più volte alla ragazza - che vuole far evadere Lupin per impossessarsi di una chiave di un tesoro sepolto - di finire ammazzata o arrestata). Toccante il finale, in cui si vede Fujiko vestita di nero che piange la "morte" di Lupin (notevole anche la sua sequenza in motocicletta). Se qualcuno crede che l'ispettore Zenigata sia solo un personaggio comico guardi quest'episodio, dove le sue gag sono ridotte solo a due/tre, e si ricreda. Buone le musiche di Charlie Korsey. (124c)

***** Una delle puntate storiche, in cui l'ironia - pur presente, a tratti - è sostituita da una malinconia profonda che fa di Lupin un eroe romantico a tutto tondo. Dopo un inizio folgorante (soprattutto per le tre guardie brutalmente impiccate dall'alto dal nostro con del filo d'acciaio, che crudeltà!) comincia una guerra a distanza tra Lupin e Zenigata, che l'ha arrestato sparandogli addosso delle pallottole anestetiche per vederlo marcire in prigione. Lupin accetta la sfida e il suo compare Jigen, dall'esterno, si limita a impedire che Fujiko tenti di liberarlo scavalcando il muro, scavando tunnel e altro. Una sfida lunga un anno intero, in cui Lupin si limita a gridare dalla sua cella più volte "Non sono Lupin, vi ha preso in giro!". Perché? Cosa sta architettando? Zenigata non può credere che non cerchi di evadere, eppure... Finale a suo modo geniale e con sorpresa. Fujiko è some sempre seducente e bellissima (nonché dolce quando crede morto l'amico e getta la pistola in mare come ricordo), Jigen beffardo e fiducioso. Il ghigno di Lupin (che si fa crescere una lunga barba) una costante, unito però a un'aria sognante e profondamente matura che non sempre gli appartiene. Si capisce che sta sfidando la Morte quasi fossimo nel Settimo sigillo. (Zender)


05. GOEMON IL SAMURAI/UNA SINCERA AMICIZIA (Jksan dai Goemon tMjM = Appare Goemon XIII) 
***** Viene introdotto Goemon il samurai, ovviamente come avversario di Lupin III (non date retta al titolo della seconda edizione). Passa il suo tempo ad allenarsi con la sua katana, che si chiama Zantetsu e che taglia di tutto. Lo scopo del duro addestramento è quello d'uccidere Lupin. L'occasione si presenta presto ed è la bella Fujiko ad organizzare tutto. Infatti, istigati dalla ragazza (che fa credere ad uno d'essere stata violentata dall'altro, e viceversa), i due iniziano a lottare fra loro, Goemon con la sua spada e Lupin con delle boccette d'acido che s'incendiano a contatto con l'aria (un'ottima trovata). Notevole il duello finale, con i due avversari che saltano di macchina in macchina, una scena così iconica che viene citata pure nello special tv del 2002, C'era una volta Lupin - Episodio 0. Molto sexy Fujiko in kimono, che lavora per il vero antagonista della storia, Momochi il vecchio. Si potrebbero spendere fiumi d'inchiostro per questo maestro di Goemon, che vuole uccidere sia Lupin che il suo allievo; mi limito solo a dire che ha un look da hippie, con tanto di giacca di pelle alla Easy Rider, occhiali marroni e ciuffetto che gli copre un occhio. Un altro ottimo episodio, dove lo scontro si conclude alla pari e si vede Goemon che giura vendetta - e non leale amicizia - a Lupin. (124c)

***! Si parte subito con Goemon a spaccare di tutto con la sua spada nel bosco, avvicinato da Lupin e Jigen in incognito che gli propongono di lavorare per una fantomatica società. Quando capiscono (dopo aver notato che, in casa, Fujiko è lì accanto a lui con acconciatura raccolta e kimono) che Goemon si è dato come missione l'uccidere Lupin tentan di scappare; cosa che Lupin farà un po' per tutta la puntata, saltellando nel finale dal tetto di un auto all'altra causando un colossale incidente sull'autostrada (una delle scene più celebri della serie). Ci viene presentato anche il perfido maestro di Goemon ovvero Momochi, il killer che ha nel suo curriculum più delitti di chiunque altro e che non a caso voleva far fuori pure Goemon (destinato a succedergli) e Lupin. Una puntata insolita, di attesa, con l'introduzione di un personaggio fondamentale come Goemon e Fujiko che in un flashback vediamo spogliata a colpi di spada e che voltandosi nuda mostra per un istante il sedere. Jigen più in ombra. Finale che promette chiaramente di riportare in scena il silenzioso samurai. (Zender)


06. IL MISTERO DI VOLPE NERA/IL SEGRETO (Ame no gogo wa yabai-ze = Il pomeriggio piovoso è pericoloso) 
***** Volpe Nera, un boss della mala dalla faccia da babbuino, dopo aver fatto un grosso colpo, decide di perdere la memoria per qualche mese grazie a una macchina apposita. Prima di farlo, però, ordina al killer sfregiato Tatsu di uccidere chiunque voglia ricostruire il suo passato e scoprire il suo segreto. Per questa ragione Fujiko, che si finge infermiera del boss smemorato, chiede l'aiuto di Lupin che inizia ad investigare, assieme a Jigen. Episodio dai toni molto pulp, dove Lupin spedisce senza alcun rimpianto al creatore le spie travestite da complici, usando la tecnica della parola d'ordine e si circonda di strani personaggi che si dicono amici di Jigen (un ciccione super-veloce, un tizio occhialuto che pare un ragioniere e il sopracitato e infido Tatsu). L'ispettore Zenigata appare pochissimo, ma quando è in scena è descritto come un poliziotto serio e per nulla comico. Vengono poi forniti altri dettagli sul rapporto personale fra Lupin e Fujiko (si vede lui che le salta addesso come un lupo affamato e lei che, come una tigre, lo graffia e lo prende a calci). Interessante il segreto di Volpe Nera, che viene ucciso prima di ritrovare la memoria, e il duplice colpo di scena finale della storia. Bella la scena di Fujiko che si fa il bagno: non è come vederla fare la doccia, ma è comunque molto sexy. Altro episodio di culto. (124c)

*** Volpe Nera è un gangster che ha perso la memoria. Volutamente, però. Perché l'ha fatto? E com'è che Fujiko era la sua infermiera? Un tizio apparentemente mite e con gli occhialini chiamato "il magro" contatta Lupin per portarlo al cospetto del suo capo, dove questi troverà per l'appunto l'amata Fujiko. A spiegargli la storia di Volpe Nera, che morirà di lì a poco, è però quello che era il braccio destro del gangster, Tatsu, il più tipico dei "criminali anonimi" della serie, il quale si unirà a Lupin per capire cosa custodisca il corpo del suo ex capo defunto. Una storia spiegata non benissimo (la questione della memoria persa volontariamente non ha molto senso) e che ha nell'agguato "silenzioso" al furgone blindato che trasporta la bara di Volpe Nera il suo clou. Non è molto però. Per quanto una Fujiko molto sexy e ambigua sia figura importante dell'episodio (indimenticabile quando si passa un diamante sulla gamba mentre fa il bagno in vasca), il segreto di Volpe Nera non è niente di che. Interessante però il confronto tra Lupin e la sua "nuova banda", alla quale fa un interrogatorio molto singolare per capire se tra loro esiste un "infiltrato". Si spara per ammazzare, come capitava ancora nelle prime puntate, e Zenigata ha un piccolo ruolo del tutto marginale, quasi muto. (Zender)


07. IL SEGRETO DELLE TRE PERGAMENE/LA SPADA INVINCIBILE (Ookami wa ookami o yobu = Lupo chiama lupo) 
***** Continua e, purtroppo, finisce la rivalità fra Lupin III e Goemon il samurai. Stavolta il ladro punta al furto di tre pergamene, custodite in un tempio sorvegliato dal samurai e dal suo nuovo maestro, che ce l'ha a morte con i Lupin, perché umiliato in gioventù dal padre del protagonista. Anche Fujiko è interessata al segreto della spada Zantetsu e, assieme a tre bruti-brutti, partecipa a un torneo d'arti marziali indetto da Goemon per rubare i tre rotoli, davanti agli occhi di Lupin travestito anch'egli da allievo. Peccato che la sua importanza si esaurisca a metà episodio, visto che al centro di tutto c'è lo scontro fra Lupin e il sopracitato maestro di Goemon per il possesso del tesoro. "La musica" sta decisamente cambiando; i "capoccia" della TMS ci danno un taglio alla rivalità fra i due ladri, anche perché Lupin inizia ad addolcirsi e non combatte più i samurai armato di bottigliette d'acido, ma usando il suo umorismo (si presenta al duello con mezza armatura medioevale e scava buche profonde per farci finire dentro i suoi avversari). Eppure Goemon è ancora spietato con gli assassini e i traditori. Infatti, pur risparmiando la vita a Fujiko perché è una donna, nel corso del raid della ragazza al tempio ammazza senza pietà i suoi tre complici. La rivalità trasformata in amicizia, però, lo cambia, ma prima d'arrivare all'eroe quasi zen che conosciamo bene ancora ce ne vuole. Curiosità: Fujiko si presenta al tempio come Ginko Fujinami, lo stesso nome della donna che incastra Lupin nell'episodio Una trappola per Lupin. Diverso dai precedenti episodi, ma ugualmente riuscito. (124c)

***! Lupin si annoia, Jigen non lo aiuta a svagarsi e allora decide di presentarsi al concorso per entrare nel corpo di sorveglianza delle tre pergamene in cui è svelato il segreto della spada più resistente del mondo. A scegliere i candidati c'è Goemon, che dopo aver ridotto a mal partito i primi tre, si lascia sedurre da Fujiko travestita e seleziona pure Lupin, che ha sostituito uno dei prescelti per il provino. Ma Fujiko ha altre mire e nottetempo entra nelle caverne dove sono nascoste le tre pergamene. In un bagno di sangue accoppa coi suoi uomini tutti i sorveglianti e si ferma solo davanti a Goemon, che sventra quelli con lei e le risparmia la vita solo perché è una donna. Arriverà sul posto anche Lupin, in questa occasione sempre più guascone e dalla risata incontenibile. E' proprio con questa che nel finale conquisterà l'algido samurai dando il via a un'amicizia tanto imprevedibile quanto duratura. Ma era meglio quando i sue si sfidavano tra gustose carneficine. Vale quindi qui soprattutto il finale, che entra nella storia della serie, ma anche la spietatezza della sempre splendida Fujiko lascia il segno, così come il colpo di spada splatter che trancia in due uno dei killer. Più in ombra Jigen. (Zender)


08. LE CARTE DA GIOCO DI NAPOLEONE/IL SEGRETO DELLA FORTUNA  (Zenin shkgM toranpu sakusen = Tutti gli uomini si radunino, lo stratagemma delle carte da gioco) 
***** Devono essere passati molti mesi dalla faccenda delle tre pergamene (o almeno un anno), perché qui i quattro ladri non solo fanno squadra ma sono anche ben affiatati. Si nota Lupin che va a rubare per compiacere Fujiko e Goemon ormai amico inseparabile di Lupin e Jigen. Quanto a Fujiko, sempre bella e sensuale, è la vera protagonista dell'episodio, perché l'unica a credere al potere magico e fotunato delle carte da gioco di Napoleone, rubate da Lupin davanti agli occhi dell'ispettore Zenigata e del perfido mister Gold. A proposito del riccastro; è uno dei miei antagonisti preferiti, perché ha le mani in pasta dappertutto ed impartisce ordini persino a Zenigata e ai suoi uomini. Mister Gold fisicamente è una via di mezzo fra il Goldfinger di Gert Frobe e l'Emilio Largo di Adolfo Celi: a mio parere è l'avversario ideale per un Lupin III che tende al Robin Hood per conto terzi. Quanto al ladro, qui ci fa conoscere, per la prima volta, la sua tecnica. Come suo nonno Arsenio, avverte l'ispettore Zenigata del furto e poi agisce travestito, facendosi beffe di poliziotti e guardie del corpo. Interessante l'aneddoto di Napoleone e delle sue carte fortunate, con tanto di jolly che appare in visione a Fujiko. Il finale nella villa dove si rifugiano Fujiko e Jigen è identico a quello visto in Lupin III - Pilot Film, ma siccome nel filmino del 1969 non è che abbia molto senso, qui acquista tridimensionalità. Goemon ammazza ancora diversi killer, mentre Jigen si mette a scazzottare i poliziotti privati di Gold. Capolavoro, con diversi colpi di scena. (124c)

**** Il mazzo di carte col jolly che s'inchina prima di volarsene via salutando in francese fa parte della storia delle immagini indelebili della prima indimenticata serie di Lupin (assieme ad alcune delle scene prelevate da qui per comporre la sigla). E' il primo episodio in cui i tre criminali e Fujiko agiscono in team come una vera banda e l'obiettivo è rubare, per l'appunto, le preziose carte appartenute a Napoleone ora in mano a mister Gold, uno dei nemici di Lupin più caratteristici, col suo crapone a pera pelato. Lo stratagemma usato per il furto è notevole ma la storia non finisce qui, perché l'appuntamento tra i quattro è alla Casa della Morte Nera, un edificio nel bosco dove convergerà un intero esercito. Si ammazza ancora (Goemon in particolare, che ne sbudella due all'ospedale e continua pure dopo) ma il tutto appare un po' troppo lineare per convincere in pieno. Resta comunque di grande fascino l'idea del mazzo di carte che porta immensa fortuna a chi ce l'ha (per questo Fujiko chiede a Lupin di rubarlo), con tanto di flashback "napoleonici" disegnati in stile fumetto. Zenigata particolarmente inconcludente e superfluo, anche se la sua ossessione per Lupin, che si scontra con l'unica volontà del potentissimo mr. Gold di recuperare le carte, qualche simpatica gag la genera. (Zender)


09. IL DOCUMENTO DEL CALCOLATORE ELETTRONICO/IL PASSATO RITORNA (Koroshiya wa burksu o utau = L'assassino canta il Blues) 
***** Viene rivelato il passato alla "Bonnie e Clyde" di Fujiko, perché rispunta fuori il suo vecchio complice, Punk o Pon, che atterra a Tokyo per aiutare un suo amico in un'impresa contro Lupin III. Nella contesa, Fujiko viene ferita e rapita dal suo ex. Lupin, Jigen a Goemon (che porta la borsa dei ferri medici sterlizzati e poi se ne va a suonare il flauto tutto da solo) inseguono e raggiungono i rapitori nel loro covo, ingaggiando una lotta disperata. Episodio bello e struggente, sembra quasi uno dei nostri albi a fumetti alla Diabolik, o alla Kriminal, grazie alla sequenza-flashback della falsa esecuzione dalla scogliera di Fujiko da parte del suo ex di fronte a diversi killer. Curiosità: Punk è la fotopocopia di Lupin tranne che per i baffi e i capelli castani. Entrambi i ladri spasimano per le sorti della ragazza e vengono rimproverati dai loro rispettivi complici che li invitano a fuggire via, anziché rimanere con la ferita. Questa storia deve svolgersi quasi a ridosso della faccenda delle tre pergamene, visto che si vede Goemon adirato con Fujiko. I sentimenti di Lupin verso la ragazza sono romantici a 360°, ma Fujiko continua a restare un'enigma, sia prima che dopo il colpo. Quanto a Lupin, che nell'episodio delle carte magiche di Napoleone stordiva mister Gold con una pietra lanciata da una catapulta fatta a mano, qui si fabbrica un arco con rami di bambù per lanciare frecce e sassi verso la finestra del covo di Punk. Bello il finale in discoteca. (124c)

**** Una delle puntate in cui Fujiko, pur spesso in scena priva di sensi in seguito a un colpo di pistola, è più centrale. Perché si parla del suo ex, Punk, con cui faceva coppia fissa fino a tre anni prima e che avrebbe dovuto ucciderla dopo che la donna aveva tradito la loro banda. Tornato per ritrovarla, Punk di fatto la rapisce e se la porta, protetto dal suo braccio destro, in una casa in collina, dove la ragazza viene messa a letto febbricitante. Lupin, assistito un po' controvoglia da Jigen e non da Goemon, che con Fujiko ha un conto in sospeso e quando sente che tocca partire per liberarla pianta tutti in asso (salvo tornare brevemente per la consegna dei medicinali), sa che deve salvare la sua amata ad ogni costo. Ma l'episodio è fitto di flashback (la finta esecuzione sulla scogliera, i momenti in cui Punk e Fujiko conducevano insieme la loro bella vita da gangster), momenti cupamente romantici, silenzi evocativi, musiche splendide (come tutte quelle della prima serie, davvero meravogliose) e si chiude in un divertente epilogo ambientato in una discoteca all'aperto nel quale è possibile rivedere i look tipici dei Settanta: una scena iconica della serie con Lupin e Fujiko scatenati in pista! Erano ancora le puntate migliori, quelle che qualsiasi appassionato della serie non può che ricordare con nostalgia. Punk, con i suoi piccoli occhiali da sole con montatura bianca e i baffetti è un personaggio a suo modo indimenticabile e che tutti invidierebbero, visto che si è goduto la Fujiko degli anni migliori. (Zender)


10. MICROFINGER IL RE DEI FALSARI/LA PRINCIPESSA DELLA NEVE (Nise satsu tsukuri o nerae! = Insegui il falsario) 
**** Lupin e il suo avversario di puntata, il biondo Barone, si contendono lo spaccio di banconote false e quindi entrambi si recano nei nevosi Carpazi per rapire un abile falsario in pensione, soprannominato Microfinger, che abita da tempo nel castello della zia del Barone, la Volpe Bianca (o Principessa della neve). Non sarà facile; non solo per le intromissioni di Fujiko, ma anche perché il diretto interessato non ne vuole proprio sapere di tornare in attività, perché fissato con gli orologi e perché, forse, invaghito della vecchietta. Capisco che voglia fare uno sgarbo al Barone, ma mi sono sempre chiesto che cosa se ne farebbe di un falsario nella sua banda Lupin. Se vuole del contante, vero o falso che sia, gli basta andare alla zecca e stamparlo lui stesso, come in uno degli episodi successivi, Una trappola per Lupin. E poi, come complici fissi gli bastano il fido Jigen e il qui assente Goemon. Ergo, il ladro si fa solo del male quasi inutilmente, perché scacciato sia da Microfinger che dalla vecchietta. Comunque l'episodio è ottimo perché, a parte il rapporto di rivalità romantica con Fujiko, ci sono scene davvero esilaranti come la scazzottata con lo sgherro del Barone (i due hanno certi bubboni in faccia che sono degni dei cartoon americani). L'ispettore Zenigata che gironzola nei Carpazi è solo Lupin travestito. Bella puntata, giocata sul filo dell'ironia, ma con qualche ombra qua e là. (124c)

**** Baron è falsario di poche speranze e Lupin lo dileggia: da un aereo getta le sue banconote malamente falsificate ricordando come esista un'unica persona al mondo in grado di stampare banconote praticamente identiche a quelle vere: è Microfinger, rifugiatosi sui Carpazi assieme alla signora per cui lavorava, detta la Volpe Bianca. Toccherà andare a stanarlo, proprio come decide di fare Baron assoldando Fujiko per eliminare Lupin: lei ci prova bombardandogli l'aereo, ma lui e Jigen si salvano. Tutti sui Carpazi quindi, sotto la neve e dentro una finta montagna che contiene uno dei mille orologi di cui Microfinger è appassionato. Una puntata dal vago sapore malinconico, soprattutto nelle fugure dell'anziana Volpe Bianca e di Microfinger, tra cui esiste una sorta di strana simbiosi. Trama semplice, non troppe idee ma scenari suggestivi. Con Zenigata presente solo in quanto Lupin travestito e senza Goemon è una puntata dal sapore antico e anche per questo riuscita. Qualche ammazzamento durante un inseguimento, una Fujiko sexy come sempre e personaggi azzeccati (inconfondibile il ghigno di Baron, tipico dei disegni della prima serie). Si ricordano soprattutto la montagna con l'orologio, Microfinger nascosto all'interno del grande numero 10 (beccato osservando da vicino una foto) e Lupin a scalare le grandi lancette col gelo. Finale quasi apocalittico. (Zender)


11. FURTO ALLA CASSA DELLA BANCA CENTRALE/IL SETTIMO PONTE (Nana-banme no hashi ga ochiru toki = È tempo che il settimo ponte cada) 
**** Primo episodio di Lupin III senza Fujiko, anche se c'è comunque una ragazza, Lisa, rapita dal distruttore di ponti del titolo, che, però, è poca cosa. Lupin e Jigen, costetti dall'avversario (un vecchio con tanto di farfallino, una perfida intelligenza e l'hobby dei modellini di automobile) a rapinare un blindato della polizia farcito di contanti, ci mostrano la loro sublime tecnica ladronesca, già vista ne Il mistero di Volpe Nera, e ci emozionano. La scena di tortura di Lisa fa veramente paura (è legata a una poltrona mentre sopra alla sua testa c'è una sega circolare che può tranciarla a metà) e fa a pugni con quella del solletico di Fuijiko vista nel primo episodio, che era invece sexy ed ironica. Eppure questo è un anime 100% alla Miyazaki: dalla storia, al cattivo e alle animazioni, visto che in azione c'è già il ladro che sterza verso i temi di Arsenio Lupin e Simon Templar (cade troppo facilmente nelle mani del vecchio, assieme all'amico Jigen). Un ottimo episodio, con diversi colpi di scena e un ispettore Zenigata che inizia simpaticamente a mostrare la sua vena comica (seppur involontariamente). (124c)

****! Un autentico classico, con Fujiko sostituita dalla giovanissima Lisa, bionda dagli occhi di smeraldo rapita dal perfido organizzatore solitario di un furto al furgone blindato della Banca Centrale. La tiene quasi sempre legata e la sfrutta per ricattare Lupin, che alla vista della sega circolare che scendendo potrebbe squartarla in due accetta di aiutare l'infame soggetto e di rapinare (ma a modo suo) il furgone. Si ricorda forse di più il titolo alternativo, perché tutta la prima parte dell'episodio è occupata da Zenigata che tenta invano di non far esplodere i ponti della cittadina, che il cattivone fa saltare per costringere il furgone a un percorso obbligato. Perdura l'assenza di Goemon e anche per questo l'episodio si fa amare, facendoci ricordare i tempi in cui l'unico amico di Lupin era l'inseparabile Jigen. Una trama molto ben articolata, splendidi disegni della città sul fiume dominata dal castello-covo e un finale indimenticabile, costruito in perfetto stile Sergio Leone (con tanto di ralenti e tema musicale fischiato) e anticipato da uno spettacolare arrivo in massa delle auto di Zenigata sul molo (una delle scene giustamente utilizzata nell'indimenticabile sigla con "Planet O"). Lupin eroe romantico soggiogato dallo strabismo di Venere di Lisa (lo stesso di Fujiko) scalda il cuore degli appassionati. (Zender)


12. LE DUE STATUINE GEMELLE/IL VILLAGGIO ASSEDIATO (Dare ga saigo ni watta ka = Chi riderà per ultimo?) 
**** Episodio che non solo vede il ritorno di Fujiko, ma anche la comparsa di un'organizzazione criminale non bene identificata che sembra la "Spectre" dei personaggi di Hayao Miyazaki. Il capo sezione di questi killer pare uno dei tanti montanari alla Heidi, a causa della sua inseparabile ascia e della faccia scavata. Persino il vecchio hippie con la fascia in testa, preso in ostaggio dai terroristi, è molto rozzo, anche se divertente. E sì che, prima di quest'episodio, Lupin affrontava avversari più blasonati... Eppure ci si diverte lo stesso. Sarà per l'ambientazione nevosa, i soliti battibecchi fra Lupin e Fujiko, Jigen che ha l'insolito ruolo di narratore, il mistero delle due statuine e Lupin che bombarda il capo nemico standosene in panciolle, accanto all'amico pistolero. Belle le scene dove Lupin e Fujiko si ritrovano accanto ad un focolare. (124c)

13. UNA SFIDA DAL FUTURO/LA STATUA D'ORO (aimu mashin ni ki o tsukeru! = Fa' attenzione alla macchina del tempo!) 
****! Compare il viaggiatore del tempo Kyosuke Mamok (Mamoo nel secondo doppiaggio), che predice a Lupin la sua morte entro quattro giorni. Mamok è un personaggio davvero singolare (dall'aspetto sembra un Goemon impazzito con mantello nero), che riesce a far scomparire ogni cosa, dalle statuette dorate ai castelli medioevali ("Basta tornare indietro nel tempo e uccidere chi li ha fabbricati", dice lui). Lupin può contare sull'aiuto degli amici di sempre, Jigen e Goemon e, incredibile ma vero, sulla bella Fujiko che, per la prima e unica volta, acconsente a sposarlo (forse per soddisfare il desiderio di un condannato a morte). Ovviamente, il matrimonio non si riesce a celebrare completamente, perché interviene Mamok che fa scomparire la ragazza (la rapisce, ma non la uccide). Altra bella puntata, dove si ride molto e ci si spaventa allo stesso tempo. Lupin si apre un po' di più al pubblico, tanto che scopriamo che, fra un colpo e un altro, gli piace scommettere ai cavalli e andare al cinema (naturalmente con la bella Fujiko). L'ispettore Zenigata appare solo all'inizio, in una simpatica scenetta di furto in casa, con tanto di sigari a gas. Kyosuke Mamok tornerà a vendicarsi del suo nemico nello special tv Lupin III - L'elusività della nebbia, del 2007, dove, sempre con la sua macchina del tempo, spedirà Lupin, Jigen, Goemon e l'ispettore Zenigata - ma non Fujiko! - addirittura nel medioevo giapponese! (124c)

14. CACCIA ALLO SMERALDO/LA FUGA (Emerarudo no himitsu = Il segreto dello smeraldo) 
***** In una nave da crociera l'attrice di Hollywood Cathy, proprietaria di uno smeraldo che porta sempre sul petto, sta per sposarsi con un riccone. Lupin III e Fujiko decidono di rubare la pietra preziosa, appartenuta alla regina Cleopatra d'Egitto, cercando di farla in barba anche all'ispettore Zenigata. Ci siamo! Ecco l'episodio dove si passa dalle storie pulp americane al brillante fullietton di stampo francese e inglese. Persino Fujiko cambia e, ahinoi, si sgonfia il petto; ma stavolta il suo taglio a caschetto, tipico delle donne di Hayao Miyazaki, risulta adeguato al ruolo che interpreta, quello di cameriera personale di Cathy. Zenigata è un mastino che sospetta di tutto e di tutti e Cathy è una ragazza che si diverte a raggirare i due ladri mentre accarezza il suo spaventoso gatto siamese. Simpatica la scena dove Lupin balla con l'attrice, nelle vesti del conte Nipple, con tanto di parrucca e baffoni bianchi posticci. Anche Fujiko lo fa con l'ispettore Zenigata, solo per allontanarlo dalla camera dell'attrice (che la stessa ladra stava rovistando da cima a fondo). Jigen e Goemon appaiono solo all'inizio nelle vesti di pasticceri, perché Lupin penetra dentro la nave di Cathy nascondendosi dentro una gigantesca torta nunziale. Nel primo doppiaggio, per la prima volta, qui Lupin chiama il suo avversario "papà Zenigata". Avventura sensazionale, che sembra davvero ispirarsi all'Arsenio Lupin di Maurice le Blanc e all'omonimo telefilm francese con Georges Descrières, prodotto anch'esso nel 1971. (124c)

15. IL BUSTO DEL SIGNOR KIMMAN/IL DUBBIO (Rupan o tomaete Ykroppa e ikM = Cattura Lupin per andare in Europa) 
**** L'ispettore Zenigata riceve una lettera di sfida da Lupin III, che gli annuncia che ruberà un busto dorato pentrendo nella villa di un riccone. Mentre sta facendo gli ultimi preparativi, il detective viene chiamato dal suo superiore, che gli chiede di presenziare ad una convention di polizia in Europa. Zenigata, così, raddoppia i suoi sforzi, poiché vuole sia catturare Lupin che andare alla convention. Altro episodio ben fatto, benché il clima delle storie sia cambiato dalle prime puntate. Lupin, Jigen, Goemon e Fujiko - ancora con i capelli lunghi! - vengono messi davvero in difficoltà dalle contromosse del poliziotto (viene addirittura eretto un muro con corrente elettrica), tanto che Lupin è costretto a cambiare i suoi piani più d'una volta (si traveste anche da ubriaco). Viene qui introdotto il capo della polizia metropolitana, un ometto con baffoni e divisa che, da quest'episodio in poi, diventa il sesto componente fisso del cast. Viene anche ribadito qualcosa sulla puntualità di Lupin nel fare i suoi colpi, com'era già successo negli episodi Le carte da gioco di Napoleone e Caccia allo smeraldo. Pre-finale e finale tutti da gustare. (124c)

16. RAPINA IN GIOIELLERIA/UN GIOCO DA RAGAZZI (HMseki yokodori sakusen = Intercetta quei gioielli!) 
****! Devono essere passati molti mesi da Il busto del signor Kimman, perché Fujiko ha un taglio di capelli diverso e castigato (evidentemente Caccia allo smeraldo, trasmesso in precedenza, cronologicamente è successivo a quest'episodio) e Lupin guida una Fiat 500 bianca al posto dell'elegante Mercedes Benz SSK gialla. I due ladri, con l'aiuto di Jigen, stavolta, pianificano di svaligiare una gioielleria di una specie di boss del crimine da operetta, il signor Bivar (ciccione, capelli stempiati neri, baffetti alla francese e falsi modi cortesi). Lupin, però, vorrebbe tirarsi indietro; è Fujiko che lo stuzzica mettendolo a confronto con l'abilità dell'originale Arsenio Lupin; a quel punto il ladro è costretto a fare il colpo per forza. L'ispettore Zenigata continua, pure qui, la caccia ai tre, che nel frattempo imbastiscono una simpatica scenetta in gioielleria (Fujiko si finge una cliente mentre Lupin e Jigen fanno gli addetti alle pulizie dei gabinetti, combinandone di tutti i colori). La Fiat 500 si rivela subito utile nelle scene d'inseguimento, mentre l'idrovolante che usa Fujiko è il segno che il regista Miyazaki, che ha la passione per il volo, si è "impossessato" della serie e ne fa ciò che vuole. Fra sparatorie, voltagabbana e montagne di gioielli aspirati da un tubo collegato ad un camion-cisterna, i tre ladri protagonisti si ritrovano, loro malgrado, a fare comunella contro criminali e poliziotti. Insomma, il tutto è una farsa a 360°, dove si ride di gusto. (124c)

17. UNA TRAPPOLA PER LUPIN/CORSA COTRO IL TEMPO (Wana ni kakatta Rupan = Lupin cade nella trappola) 
****! Fujiko invita Lupin, Jigen e Goemon nel night club della misteriosa Ginko Fujinami, una dark lady dal vestito nero e dai capelli verdi e ricci, per una serata di baldoria. Solo il samurai rifiuta, andandosene via stizzito. La festa costa cara a Lupin, Fujiko e Jigen, che si ritrovano ai polsi degli orologi esplosivi mentre una ghignante Ginko chiede loro un riscatto di 3 miliardi di yen da consegnare in meno di 24 ore, altrimenti le tre mini-bombe esploderanno. I tre ladri penetrano, così, nella Zecca di Stato con l'intento di stamparsi il denaro per conto proprio, addormentando i guardiani con del sonnifero. Primo di alcuni episodi, sparsi fra le varie serie, in cui vediamo Lupin costretto a compiere un furto entro un tempo preciso per salvarsi la vita. Dopo gli orologi esplosivi si passerà a cinture, collari e veleni vari. Non deve stupire l'atteggiamento menefreghista di Goemon: il quasi eroe zen che tutti conosciamo compare davvero solo dalla seconda serie, perché nella prima il è molto più ronin di quanto lo sarà in futuro (e poi, in questa serie, persino Lupin si comporta più da americano ed europeo che nelle altre due). Resta, comunque, agghiacciante la proposta del samurai di mutilare i tre amici. Divertente la sortita alla Zecca, specie quando Lupin e Jigen devono intrattenere al telefono i guardiani rimasti a pian terreno. Pre-finale e finale tutti da gustare. (124c)

18. IL CONCORSO DI BELLEZZA/TRAFFICANTI D'ARTE (Bijin kontesuto o mku se yo = Attenzione al concorso di bellezza) 
***! Mister Smith, un trafficante d'arte che ha sottratto capolavori in tutto il mondo, per vendere i quadri a dei gangsters straricchi organizza il concorso di "Miss Mondo 1972" a Tokyo. I ricconi dovranno solo votare una delle miss e tirar fuori i loro miliardi per avere il quadro che a loro interessa. Un piano astuto, se non fosse per Lupin, Jigen e Fujiko, travestiti da giornalisti tv. Anche Goemon e Zenigata sono della partita: il primo provoca panico nel salone con la sua spada atterrando all'improvviso col paracadute, il secondo viene sfruttato da Lupin per creare disagio fra i gangster e confondere le idee allo stesso poliziotto. Goemon sfoggia la sua abiltà nei travestimenti (si spaccia per un poliziotto), dote che aveva già mostrato in Una sfida dal futuro. Strano vedere Fujiko nel ruolo di una cameramen tv e non di miss Giappone, ma in quest'episodio ciò che conta non sono le ragazze bensì i dialoghi fra Lupin e Jigen. Curiosità: fra i ricconi riuniti da Smith si riconosce quel mister Gold di Le carte da gioco di Napoleone, solo che qui si chiama mister Morgan. Evidentemente Miyazaki e Takahata non usano il personaggio dell'ottavo episodio ma solo la sua figura, per risparmiare sui costi. Colpo interessante per un episodio nella media. (124c)

19. I CIMELI DELLA FAMIGLIA LUPIN/NEMICI PER LA PELLE (Docchi ga katsu ka sandaime = Quale terza generazione vincerà?)
***** L'ispettore francese Garimard III (Ghirimard III, nel primo doppiaggio) ha l'incarico di sorvegliare, in una fiera giapponese, i cimeli appartenuti a Arsenio Lupin. Subito si rende antipatico sia a Lupin III (in un'intervista tv definisce i gioielli roba di poco valore) che all'ispettore Zenigata, il quale non vuole affatto collaborare col collega. L'ispettore Garimard (uomo sulla cinquantina, con barbetta senza baffi e pipa in bocca) è un altro omaggio di Hayao Miyazaki alle opere di Maurice LeBlanc di Arsenio Lupin, visto che proprio un Garimard era l'acerrimo inseguitore di Lupin I (che l'ispettore Guerchard della serie tv con Georges Descrières fosse Garimard sotto falso nome? Mah!). Lupin III, aiutato da Jigen e Fujiko, decide non solo di riprendersi ciò che è suo, ma anche di umiliare i due litigiosi poliziotti. Fra gioielli veri spacciati per falsi, due ispettori idioti in un episodio solo, Lupin III che per la seconda volta si traveste da ispettore Zenigata (ma che viene smascherato, per la prima volta, da quello vero) e una trovata finale geniale, assistiamo a un vero e proprio gioiellino. Curiosità: L'ispettore Garimard, a inizio puntata, tira fuori la pistola e spara al ladro, ma è Lupin stesso a dirgli di accantonare la violenza per usare solo l'astuzia e l'intelligenza; segno che il ladro i poliziotti non li ammazza più come faceva nel quarto episodio. Seconda curiosità: La statua di Arsenio Lupin - con barba, cappello a cilindro, mantello e bastone - rubata dal nipote è praticamente Lupin II, personaggio intravisto nel flashback de Il segreto delle tre pergamene. Risate a volontà. (124c)

20. LA CORONA DI GENGIS KHAN/L'ONORE IN PERICOLO (Nise Rupan o taero! = Arresta il falso Lupin!) 
***** Un gruppo di ladri che vive su di un'isola solitaria compie dei furti usando lo stile dei Lupin e mettendo sull'avviso l'ispettore Zenigata, che non sa che pesci pigliare. Anche Lupin III s'interessa ai furti e, spacciandosi per un ladruncolo alle prime armi, si reca sull'isola dei rapinatori per indagare. Episodio più unico che raro: qui in azione ci sono solo Lupin e Zenigata, perché i tre complici del ladro dalla giacca verde non compaiono (ma la cosa non pesa affatto). Quanto ai veri rapinatori, che usano i trucchi del manuale del ladro perfetto di Arsenio Lupin, non sono certo terrificanti come Whisky o Mister Gold. Al contrario i capofamiglia sono due simpatici vecchietti che ispirano simpatia; specie la nonna, che si dice ancora innamorata di Arsenio Lupin. Certo, fra di loro ci sono delle canaglie come il sospettoso Jimbe, che sfida Lupin alla prova dei sassi che rotolano giù dalla montagna (una sequenza tutta da godere!), però quale famiglia non conta delle simpatiche canaglie? Interessante la trovata ninja, visto che gli isolani possono trasformare le loro abitazioni in capanne preistoriche saltando sopra il soffitto e tirando giù dei grossi cordoni. Curiosità: è strano che gli abitanti del villaggio, che usano il manuale di Arsenio Lupin, non siano a conoscenza dell'esistenza del nipote e che solo Zenigata riveli l'identità del ladro mostrando loro una foto di Lupin III. Inoltre è strano che Lupin III, informatissimo sulla famiglia Lupin, non conosca il manuale di suo nonno. Questa è la terza volta che Lupin III si traveste da Zenigata, ma è la prima dove difende l'onore dei Lupin dai ladri imitatori. (124c)

21. IL RAPIMENTO DI JENNI/UN AMICO FEDELE (Jaja uma musume o tasuke da se – Salva la ragazza bisbetica!)
 *****
Salvare una ragazzina bisbetica e viziata dalle mani di un cattivo, che lei crede buono, non è certo un'impresa facile per Lupin, Jigen e la Fiat 500, specie se la rossa in questione è la figlia del tutore di Lupin che, in gioventù, era stato il socio di Lupin II, padre del protagonista. Sorvolando sui nomi dei tre co-protagonisti che cambiano a seconda dei due doppiaggi, qui Lupin è chiamato a fare le veci non solo di suo nonno Arsenio, ma anche del Simon Templar di Roger Moore. Ma come può davvero piacere un Lupin senza Fujiko, anche se sempre con una ragazza da proteggere? Il fatto è che, anche se la donna di Lupin non c'è in quest'episodio, è come se fosse presente lo stesso, perché qui non abbiamo una figura quasi inutile come Lisa, vista in Furto alla cassa della banca centrale, ma una vera e propria baby Fujiko. Certo, ingenua e non con il vizio di derubare il suo ladro preferito, ma pur sempre Fujiko, perché le somiglia fisicamente. Lo dimostra il fatto che non appena Lupin e Jigen la schiaffano dentro la Fiat 500, la ragazza inizia a prenderli a calci, a graffi e a tirar loro i capelli, facendo cappottare la macchina! E poi è lei che avverte l'ispettore Zenigata, non certo il cattivo grassoccio e baffuto, che insegue i tre fuggiaschi e che ricatta il padre di lei. Certo, c'è il fatto che il padre l'ha fatta vivere al di fuori del crimine e che lei detesta i ladri e i malfattori, ma questo non cambia la mia tesi. Decisamente riuscita la fuga in treno, con Zenigata e i suoi poliziotti alle calcagna. Jigen, molto più attivo nella prima parte, riprende il ruolo di narratore/commentatore che aveva sostenuto già ne Le due statuine gemelle. Episodio molto bello e poetico, anche se, ormai, questo Lupin i cattivi non li ammazza più (forse per non spaventare l'"innocente piccina"). (124c)

22. LUPIN CONTRO IL COMPUTER/LA MACCHINA INFERNALE (Sente hisshori kompykt sakusen! = La strategia premonitrice del computer!) 
*** La polizia metropolitana giapponese, per prevenire i furti di Lupin ed arrestarlo, si allea con l'FBI americana, che le fornisce un computer e un esperto informatico di nome Gordon (uomo robusto sulla quarantina, dai capelli castani, vestito in doppiopetto e cravatta marrone). Lupin, Jigen e Goemon ovviamente accettano la sfida, cercando di usare l'astuzia anziché la logica prevedibile della macchina. Nonostante gli ordini ricevuti dal suo superiore (quindi di obbedire alle strategie del calcolatore elettronico), l'ispettore Zenigata fa di testa sua, perché vede in Gordon un altro rivale nella corsa all'arresto del "suo" ladro. Gli episodi delle serie principali di Lupin III sono ormai tutti simpaticamente vintage, ma questo sembra invecchiato davvero troppo, poiché il computer in dotazione alla polizia è uno di quegli ingombranti calcolatori elettronici degli anni '60. La prima messa in onda di quest'avventura è del 1972, mancano solo una decina d'anni all'arrivo nelle nostre case dei primi personal computer con tastiera e schermo, ma le tesi esposte qui sembrano davvero preistoriche. L'idea di base, però, è interessante e si potebbe aggiornare. Peccato sia assente Fujiko. Storia simpatica, ma al di sotto degli standard. (124c)

23. L'ISOLA DEI SOGNI PERDUTI/ANTICHE MONETE D'ORO (Lgon no dai shMbu = La grande gara dell'oro) 
***** Il ritrovamento di antiche monete d'oro in una miniera giapponese risveglia l'interesse di Lupin III e dell'ispettore Zenigata. Siamo giunti all'episodio conclusivo della serie in giacca verde, che verte sulla sfida finale fra il ladro e il poliziotto, che sembrano ingaggiare un'ipotetica partita a scacchi la quale, verso la fine, sembra arridere all'ispettore (ottimo lo stratagemma dei micro-trasmettotori nascosti in alcune monete). Il personaggio di Monkey Punch in tv è passato velocemente dal pulp violento alla commedia sofisticata, restando sempre nelle zone alte della qualità narrativa (se non artistica) grazie ai registi Miyazaki e Takahata, che hanno addolcito il ladro rendendolo più simpatico. Da notare che anche in quest'ultima puntata ci sono i classici inseguimenti improbabili della Fiat 500 di Lupin, a cui si aggiungono quelli della Mini Innocenti di Fujiko. Jigen fa ridere travestito da inserviente di un ristorante giapponese che porta scatole di cibo drogato ai poliziotti, mentre Goemon riprende ad usare la sua spada (non lo faceva da Il concorso di bellezza) per tagliare una sezione del pavimento del caveau della banca dov'è custodito il denaro. Episodio ricco di colpi di scena, che si rifà alla conclusione del manga di Monkey Punch ma non troppo. (124c)

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