"La famiglia Mezil" stagione per stagione
8 Febbraio 2017
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STAGIONE 1 (1969)
*** Bizzarro cartone animato made in Pannonia. Nella prima serie la iellata famiglia è in contatto radio con un parente del futuro, che invia loro moderni marchingegni per risolvere i problemi quotidiani: gli esiti sono disastrosi! Nella prima puntata si cita il dottor K. Il tratto, semplice e povero, quasi uno schizzo,aumenta l'effetto anomalo e surreale delle storie. L'indimenticabile voce nasale di Sandor ("Aladar...!") è del grande Mimmo Palmara. (Homesick)
*** Animazione particolarissima, con sfondi spesso abbozzati, o senza colore (vedi la stanza dove si trova la radio in contatto col futuro, realizzata con un ombrello e collegata al cane), come se si trattasse di una prima stesura (ogni tanto sembra addirittura dipinto con l'acquarello). Eppure, proprio questo lo rende interessante, anche perchè il tratto è comunque piacevole e personalizzato, quindi differente da altre serie animate. Sembra quasi sperimentale, ma ha un indiscusso fascino, è piuttosto spiritoso e l'idea degli oggetti dal futuro è azzeccata e offre molti spunti interessanti. Buono. (Puppigallo)
***! Simpatico serial animato proposto, inizialmente, dalla Rai anni '80. Un appuntamento pomeridiano che, ricordo, non mi perdevo, anche perchè i personaggi principali erano assai buffi. Una famiglia ungherese vive avventure surreali e bizzarre grazie agli oggetti provenienti dal futuro, spediti, col teletrasporto, da un loro pronipote barbuto. Si ride e molto. Il mondo dei Mezil fiunzionerebbe anche senza trovate futuristiche, secondo me. Basti pensare al vicino di casa di Sandor e famiglia, il signor Maris, che li odia tutti a morte. Culto, per noi. (124c)
STAGIONE 2 (1972)
*** Nella seconda serie, dopo un breve prologo in famiglia, l'ormai adolescente Aladar (assurto a protagonista assoluto) e il fido cane Fofi compiono ogni notte viaggi interstellari tramite un'astronave gonfiabile nascosta nella custodia del violino. Visitano così i pianeti dalle usanze più strambe. I toni da commedia surreale si arricchiscono di elementi fantascientifici e non di rado innovativi. (Homesick)
***! Rispetto alla prima serie, qui si entra pienamente nella fantascienza interstellare, con i viaggi spaziali del figlio Aladar accompagnato dal cane Fofi. Il tratto è più curato, pur non dissociandosi molto dall'originale (più che altro, si tratta una maggiore omogeneità nella stesura dei colori, mantenendo però quella semplicità grafica che lo contraddistingueva) e gli spunti interessanti non mancano (ogni pianeta ha proprie caratteristiche che influenzano gli abitanti, fisicamente e mentalmente). Nota di merito per il pianeta rapido (tutti nascono crescono e muoiono in poche ore). Notevole. (Puppigallo)
***! Con la seconda serie dei Mezil, incentrata sopratutto sul figlio Aladar, non più bimbo prodigio ma adolescente, si fanno viaggi interstellari in compagnia di Fofi il cane parlante. Si visitano pianeti stravaganti e surreali, ma, nello stesso tempo, si ha anche un po' di nostalgia di quelle disavventure familiari della serie precedente. Perchè, diciamolo, Aladar va benissimo, ma Sandor, disastroso marito di Paola ma anche severo padre di Aladar, va anche meglio. Comunque, era una serie imperdibile. Oggi, solo i Simpson me la ricordano. (124c)
***! La migliore delle tre serie. Qui Aladar (disegnato meglio e più adolescente rispetto alla prima) visita con la sua astronave una serie di mondi bizzarri insieme al cane Fofi. Può sembrar solo un disegno animato ma c'è molto di più: idee, dialoghi arguti, mondi inventati e "tagliati" con intelligenza e situazioni paradossali che dopo più di quarant'anni divertono ancora. E' l'ultima serie davvero sci-fi: lascerà posto qualche anno dopo a una terza stagione dai contenuti decisamente più "terrestri" da giro del mondo. Grande doppiaggio. (Black hole)