Preso in trappola - Film (1996)

Preso in trappola
Locandina Preso in trappola - Film (1996)
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Titolo originale: Undertow
Anno: 1996
Genere: drammatico (colore)
Regia: Eric Red

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Tutti i commenti e le recensioni di Preso in trappola

TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/08/15 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 17/08/15 00:30 - 3129 commenti

I gusti di Buiomega71

Robusto e ruvido kammerspiel "southern comfort"; con tre attori, un'atmosfera paludosa e claustrofobica, una spelonca in mezzo ai boschi, tuoni, pioggia insistente, fango e uragani all'orizzonte. Red miscela bene gli ingredienti (suspense, violenza, sesso) e non molla mai la presa della tensione. Notevoli le battute finali tra Dance e Phillips (dai sapori quasi horror), tra tagliole alla Cane di paglia, balestre, fucilate e sparatorie stile John Woo. Red omaggia pure Il salario della paura con il camion che arranca nel fango. Luciferino Dance, di incantevole bellezza Mia Sara.
MEMORABILE: Nelle violente battute finali tra Dance e Phillips salta fuori il miglior Red tra ralenti e colpi in arrivo; La doccia (e il seno) di Mia Sara; Il camion.

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  • Discussione Buiomega71 • 17/08/15 10:32
    Consigliere - 27323 interventi
    Buiomega71 presenta: La lunga estate del brivido dell'imprevisto- 23 Inediti non davinottabili-

    Da quando aveva scritto The Hitcher ( e pensare che all'epoca avevo puntato molto su Robert Harmon, poi rivelatosi un "bluff"), poi a dar man forte a Kathryn Bigelow (che quì ricambia il favore in sceneggiatura) con Il buio si Avvicina e Blue Steel (guarda caso i migliori dell'amazzone dell'action), fino al suo fulminante debutto dietro la MDP (giudico Le Strade della Paura un piccolo capolavoro, superiore anche a The Hitcher), per me il nome di Eric Red e sinonimo di robusto cinema di violenza e azione, un pò Walter Hill, un pò Peckinpah, con la stessa ruvidezza e il senso di certo cinema notturno e macho

    Red e stato (ed e ) un mio regista cult, sia dal suo elettrizzante esordio, dal'horror "sgangherato" di Body Parts (un mix tra La Mano, Re-Animator e follie on the road), al licantropico Bad Moon, fino ai perimetri di paura

    Autore viscerale, non sempre equilibrato, ma dispensatore di quel tosto cinema americano fatto di strade perdute, fango, sudore, sangue e polvere da sparo

    Questo Undertow è puro cinema rediano al cubo: una location (una spelonca in mezzo ai boschi battuti da una incessante tempesta e con un uragano sullo sfondo), tre attori chiusi in trappola, un camion, fango ovunque e il gioco al massacro ha inizio...

    Jack Ketchum (Lou Diamond Phillips) percorre in auto una strada tra i boschi di notte, per la fitta pioggia finisce fuori strada. Si risveglia in una spelonca sperduta in mezzo ai boschi nel bel mezzo del nulla, dove ad accoglierlo (non molto amorevolmente) c'è il padrone di casa Lyle Yates (Charles Dance), misantropo fissato con le armi (la sua "casa" e un museo di ogni tipo di fucili, pistole e tagliole) e la sua giovane e succube mogliettina Willie (Mia Sara). Un uragano si stà abbattendo su quella zona , e Yates non ha nessuna intenzione di lasciare la sua casa e tiene d'occhio costantemente il giovane Jack (con continue prove di "forza"), che nel frattempo si porta a letto sua moglie. Le tensioni salgono fino allo spasimo, e tra torture psicologiche e sospetti, si arriverà alla sanguinosa resa dei conti finale...

    Red non molla mai la presa della tensione, il suo "kammerspiel southern comfort" mozza il fiato e regala gran pezzi di cinema (Dance, che in un attimo di follia, spara al cielo contro l'uragano, mentre Phillips e la Sara fanno l'amore sotto la doccia, la mano usata come martello per inchiodare le assi alla finestra, il gioco della sigaretta, tutte le battute finali tra tagliole, fucili a canne mozze, pistole, colpi in arrivo e echi quasi horror)

    Qualche scelta di script non felicissima (il film e stato scritto da Red stesso insieme a Kathryn Bigelow), come il finale un pò convenzionale (ma e peccato veniale, vista la robustezza registica del narrato fino alla fine)

    Red fà montare la tensione del singolare rapporto a tre (Dance , quando ne ha l'occasione, punta le armi addosso a Phillips o lo sfida in gare "machistiche" tipiche dei redneck), dona sensualità nella figura di Mia Sara (timida e oppressa creatura, che vive nell'ombra del dispotico marito, e non ha mai visto il mondo se non i boschi che circondano la capanna. Ma capace di slanci seduttivi e infino lascivi: apre la porta della stanza dove e recluso Phillips e si fà trovare nuda in doccia, sfoggiando un seno da palma d'oro) e sfocia nel pre finale di brutale e selvaggia violenza tra tagliole alla Cane di Paglia, fucilate, balestre che scoccano frecce, sparatorie alla John Woo (con uso di ralenti), colpi in arrivo, Dance che non muore mai stile Michael Myers e Red ha pure il tempo di citare Il Salario Della Paura, con il camion che arranca in mezzo al fango sotto la tempesta.

    Luciferino Dance, quintessenza dell'arroganza e della follia (cambia d'umore , con momenti di generosità, intercalati ad altri di belluina ferocia, un pò come lo era il Roy Schneider di Le Strade della Paura, e come Le Strade della paura c'è lo scontro generazionale-là Baldwin/Schneider, quì Phillips/Dance-), di incantevole bellezza Mia Sara (anche se "imbruttita" da un look montanaro) e sbruffone quanto basta Phillips (notevole la scena del camion, quando decide di passare all'attacco contro le angherie di Dance)

    Quella casa nel bosco e foriera di giochi al massacro a tre, dove l'uragano imminente rispecchia lo stato d'animo dei tre protagonisti, amplificato dall'ostile isolamento

    Red può anche contare sul robusto score di John Frizzell e sulla fotografia cupa di Geza Sinkovics, nonchè su location e atmosfere paludose e opprimenti

    Tassello che si incastra perfettamente nella filmografia di uno dei registi più cool degli anni '90 (che chissà perchè, da noi, e uscito quasi sempre in home video)

    Chi ama il suo cinema saprà apprezzare

    Momento cult: Dance prende con forza Mia Sara, e la loro camera da letto e sopra alla stanza/tugurio di Phillips. Mia Sara si lamenta, non vuole, ma viene soffocata dalle grida animali di Dance. Phillips, per non perdere la calma e sfogare la sua rabbia, si mette a fare le flessioni...
    Ultima modifica: 17/08/15 14:24 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 17/08/15 10:35
    Consigliere - 27323 interventi
    La terza opera rediana non e mai stata editata in italia in vhs (e, per ora, manca all'appello pure un edizione in dvd)

    Programmato poco anche in tv, io ho una registrazione da Rete 4 (ciclo I Bellissimi) datata novembre 2001.

    Durata effettiva (da considerare l'assenza dei titoli di coda, come al solito troncati) 1h, 26m e 39s
  • Discussione Digital • 17/08/15 11:05
    Portaborse - 4173 interventi
    Devo dire che Lou Diamond Phillips mi è sempre stato "sul gozzo", però non sembra un brutto film (anzi..). Bellissimo commento... :-)
  • Discussione Buiomega71 • 17/08/15 11:09
    Consigliere - 27323 interventi
    Digital ebbe a dire:
    Devo dire che Lou Diamond Phillips mi è sempre stato "sul gozzo", però non sembra un brutto film (anzi..). Bellissimo commento... :-)

    Devo dirti, Digital, che non e simpaticissimo nemmeno a me , ma quì e robusto cinema rediano ha farla da padrone

    Se ami il cinema dell'autore de Le Strade della Paura, un occhiata la merita...
  • Discussione Zender • 13/01/25 16:30
    Capo scrivano - 49182 interventi
    Spostata su Davibook la richiesta.
    Ultima modifica: 13/01/25 16:32 da Zender