Space Dandy - Serie animata (2014)

Shinichiro Watanabe non è un mangaka: è un artista, in senso totale. Solo un artista poteva tirare fuori qualcosa di così anarcoide, balordo e astratto. Space Dandy è visionarietà all'ennesima potenza, qualcosa che pare uscito fuori dalle teste di Asimov e Gilliam messi insieme. Riferimenti al cinema, alla letteratura, alla musica, per ogni dove. Torna prepotente il leitmotiv di un destino beffardo di cui stupidamente Dandy e i suoi due compari si sentono padroni. Ogni episodio è un coacervo a sé stante di sottintesi e suggestioni. Assoluto.

Si riconosce subito l'impronta di Shin'ichiro Watanabe. Ancora un trio di cacciatori spaziali (di alieni in questo caso), il cui frontman è Dandy (solo di nome, ma lui è convinto di esserlo anche di fatto). Fusioni di riuscitissimi momenti dolci e malinconici, tipici del regista, con disegni bellissimi di più mani e stili (a seconda anche delle storie). Il tutto in chiave prevalentemente demenziale. Particolare e accurata selezione musicale che crea spessore nell'atmosfera surreale, straripante di ispirazioni (tra cui Douglas Adams).