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Passaggi tv di Taj Mahal - Film (2015)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/07/20 DAL DAVINOTTI
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  • Non male, dopotutto:
    Marcel M.J. Davinotti jr.

IN TV/SATELLITE

1 post
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  • Gestarsh99 • 3/09/22 22:18
    Scrivano - 21543 interventi
    6/09/22 ore 23:45 su Rai Movie
    Arrivata con i genitori in India, dove dovrà vivere per un paio d'anni, la diciottenne Louise (Martin) alloggia in un hotel di lusso a Mumbai e passa le giornate a bighellonare in città, sempre sola in una terra che per quanto non ostile non sembra comunque favorire l'integrazione. La prima parte del film, ben poco parlata, fa tornare alla mente per le silenziose passeggiate turistiche e le soste in albergo LOST IN TRANSLATION; ma è solo una'impressione, perché la storia che si vuole raccontare è tutt'altra e...Leggi tutto si ispira a fatti realmente accaduti nel Novembre del 2008, quando un commando di terroristi islamici pakistani mise a ferro e fuoco la città provocando centinaia di vittime. Louise, chiusa nelle camere della suite "Dolphin", ha salutato i genitori usciti per cena preferendo restare in albergo a vedersi HIROSHIMA, MON AMOUR, ma non passa molto prima che boati sordi rimbombino fuori della porta allarmandola. Sono i primi segni dell'attacco, percepito da Louise solo alla lontana. Non è in grado di capire cosa stia succedendo esternamente alla suite né la regia ha intenzione di perdere di vista lei. Esclusi gli stacchi sui preoccupatissimi genitori, costantemente in contatto telefonico via cellulare con la figlia, l'attenzione è tutta rivolta alla protagonista nell'evidente tentativo di far salire la tensione e mantenerla comunque alta: l'apprensione mirabilmente lucida di papà e mamma si tramuta in ansia nella suite, dove a Louise è stato detto di spegnere tutte le luci e di nascondersi. Diversi quanto prevedibili eventi si succederanno, compreso l'incontro a distanza - da una finestra all'altra â?? con un'ospite italiana (Rohrwacher) lì in luna di miele. Buona l'idea di contenere sempre e comunque le grida e l'azione. Differentemente da quanto siamo abituati a vedere in questi casi, il film sceglie di non mostrare praticamente mai i terroristi lasciando che la storia sia vissuta esclusivamente nell'ottica di chi la subisce: ascoltando rumori distanti, colpi di mitragliatrice ed esplosioni senza sapere cosa stia realmente accadendo al di là della fragile barriera rappresentata dalla porta sul corridoio. Non esiste quindi una vera storia quanto piuttosto una progressione di momenti in cui la tensione d'improvviso sale, con il costante uso del telefonino che permette a Louise di restare in contatto col padre o l'amico di famiglia, anch'egli nascosto all'interno dell'albergo. Lasciando tuttavia l'azione fuori campo e a un solo vero personaggio il centro della scena (la stessa filiforme Stacy Martin che due anni prima aveva interpretato la giovane Joe in NYMPHOMANIAC) è naturale che la noia faccia spesso capolino e che il regista Nicolas Saada (anche sceneggiatore unico) fatichi ad eluderla annaspando tristemente nel lungo finale, che dice poco (in ogni senso) nelle sue azzardate velleità da cinema d'autore. Unico personaggio extra-familiare di buon peso è Alba Rohrwacher, con la quale Luise stabilisce un rapporto di vicinanza virtuale che le dona quei connotati di umanità fin lì scarsamente messi in luce, fin troppo distaccata anche negli istanti in cui la paura serpeggia inquietante. Si nota il desiderio lodevole di uscire dai canoni del genere, ma la gestione del ritmo spesso non si rivela all'altezza e il film sconta una certa piattezza cui contribuisce anche la serafica calma con cui padre e madre affontano il dramma. Ad ogni modo una produzione francese complessivamente curiosa e non disprezzabile, per quanto inevitabilmente monotona. Chiudi
    Marcel M.J. Davinotti jr.