16/10/22 ore 21:10 su Iris "L'uso del termine "sindrome di Stoccolma" per indicare una complicità che si instaura fra criminali e loro vittime deriva dal fatto di cronaca a cui il film si ispira, dandone una versione americanizzante che lo priva di ogni connotazione ambientale, né serve in tal senso l'inserimento nel cast della nordica Rapace, espressiva quanto un ciocco. Il Capitan America di Hawke, rapinatore improvvisato e pasticcione, può anche suscitare simpatia ma, per soggetto e toni adottati, risulta inevitabile il confronto con il bel film di Lumet, che fa apparire questo scolorito e poco interessante. MEMORABILE: L'impiegata ostaggio spiega al marito come cucinare il pranzo." Daniela
Xamini • 12/11/22 21:31 Call center Davinotti - 559 interventi
13/11/22 ore 23:50 su Iris "Basato sul rapporto tra rapinatori e ostaggi che diede vita alla cosiddetta "sindrome di Stoccolma", è una ricostruzione abbastanza fedele della rapina; grazie a un cast di attori in parte, anche abbastanza somiglianti ai veri protagonisti del fatto, nonché all'utilizzo di toni vicini alla commedia, il film risulta un lavoro godibile che riesce a non annoiare nonostante la monolocation e che finisce inevitabilmente per rendere simpatico il maldestro rapinatore. Da vedere idealmente in double-bill con Finding Steve McQueen per lo stile similare." Herrkinski
Xamini • 12/11/22 22:56 Call center Davinotti - 559 interventi
14/11/22 ore 17:15 su Iris "Una riuscita ricostruzione della famosa rapina per la quale si è coniato il termine di sindrome di Stoccolma. Il taglio ironico dato alla sceneggiatura è la carta vincente, che permette subito di empatizzare con i rapinatori, mentre la polizia è tratteggiata in modo antipatico e urticante. Molto bravo Hawke, vero mattatore, ben sospeso tra ingenuità e cialtroneria. Brava anche la Rapace, più in ombra Strong. Ultima mezz'ora abbastanza tesa." Rambo90
Herrkinski, Digital, Rambo90
Enzus79
Daniela, Galbo
Didda23