30 notti con il mio ex - Film (2025)

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30 notti con il mio ex
Locandina 30 notti con il mio ex - Film (2025)
Media utenti
MMJ Davinotti jr
Anno: 2025
Genere: commedia (colore)

Cast completo di 30 notti con il mio ex

Note: Aka "Trenta notti con il mio ex" ma non "Trenta notti col mio ex". Remake del film argentino "30 noches con mi ex" (2022).

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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La nostra recensione di 30 notti con il mio ex

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da tempo specializzatasi in rielaborazione di sceneggiature straniere da utilizzarsi in remake pronti all'uso, la Colorado Film fa suo un film argentino dallo stesso titolo e lo trasferisce a Roma, dove Bruno (Leo) vive con la figlia (Harvey) un rapporto difficile come tanti. Lei nell'età dell'adolescenza, lui ex arcigno difensore di serie C (lo chiamavano Terminator) datosi alla consulenza finanziaria. Alla moglie, Terry (Ramazzotti), manca da tempo qualche rotella e se ne sta in clinica, dove però la sua terapeuta (Bonaiuto) ha deciso sia arrivato il momento di reinserirla in società, visti i progressi. Naturale che la più grande ambizione di Terry sia quella...Leggi tutto di rivedere la figlia, così per un mese il suo ex, Bruno, dovrà ospitarla in casa per vedere se la donna è pronta a tornare a una vita (quasi) normale.

Da qui le trenta notti del titolo, che Bruno (affettuosamente chiamato "Termy" dall'ex moglie in ricordo dei suoi trascorsi da calciatore) vive fin da subito come un incubo. Emma, la loro figlia, al contrario non vede l'ora di riabbracciare mamma, con cui stabilisce una complicità lontanissima dalla freddezza paterna. Bruno se ne sente escluso, ma i suoi problemi sono ben altri. Perché hai voglia a dire che Terry si è ripresa: sente ancora le voci, sale sopra le righe, parla a sproposito in pubblico, disturba i vicini sbattendo i piatti di notte in improvvisate session "musicali" con i suoi amici della clinica collegati online...

Insomma, mantenere la calma con un'ospite del genere non è impresa di tutti i giorni; e da questo il film trae la sua forza, inevitabilmente. Con un Edoardo Leo perfettamente calato nella parte, che sa lavorare come sempre al meglio sulle sfumature di un carattere che deve poter contare su un estremo self control, la sceneggiatura, piuttosto ben calibrata, trova nella prima parte più di una scena riuscita, con alcuni scambi indubbiamente divertenti. La Ramazzotti, non certo nuova a ruoli in cui può esprimere un'instabile lunarità affiancandola al bel sorriso che conquista, assiste bene il protagonista pur trovandosi a recitare fasi spesso prevedibili; non era tuttavia facile galleggiare a metà tra sobrietà e follia senza eccedere in isterismi e trovando invece una dolce intesa - quando serve - con Leo. Più artificioso invece il rapporto con la figlia e il suo boyfriend, all'insegna di una più banale, istintiva comunione emozionale.

Specialmente in pubblico la coppia da tempo scoppiata trova bei momenti, in cui Leo ha modo di giocare bene di rimessa e la regia di Chiesa guida il tutto con sapienza. Poi però si tira troppo la corda e nella seconda parte il ritmo si allenta, le idee latitano e si sconta una ripetitività penalizzante, che finisce con lo sgonfiare il film accompagnandolo verso un'ultima parte in calando: subentrano come sempre la riflessione, l'auto analisi (Terry partecipa alle immancabili riunioni di un gruppo di supporto), l'indirizzamento verso una soluzione consolatoria che possa in qualche modo dare soddisfazione alle diverse anime tormentate secondo schemi collaudati quanto scontati. Un po' di concessione alla macchietta con i vicini del Nord regolarmente infastiditi dalla famiglia riunita, tratti "educativi" nell'evoluzione dell'amicizia tra Bruno e il suo socio in affari (Colica) e l'assenza di qualche tratto cinico o "cattivo" che avrebbe potuto rendere più sapido il tutto.

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Tutti i commenti e le recensioni di 30 notti con il mio ex

TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/04/25 DAL DAVINOTTI
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Markus 19/04/25 10:39 - 3765 commenti

I gusti di Markus

È deludente constatare che il cinema italiano continui a ricorrere ai remake. In questo caso si tratta di un film argentino e il regista apporta solo alcune modifiche alla sceneggiatura per adattarlo al contesto italiano. La tematica della malattia mentale e l'accettazione da parte di una famiglia moderna sono importanti, ma la narrazione di trenta giorni risulta poco originale. Nonostante ciò, le performance degli attori offrono un certo valore al film, che altrimenti sarebbe difficile da salvare per i motivi già espressi.

Pinhead80 20/04/25 11:51 - 5438 commenti

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Ancora una volta il cinema italiano deve andare a pescare altrove per raccontare una storia che in questo caso tocca le corde dello spettatore attraverso un percorso di reinserimento nella società da parte di una donna con disturbi mentali. Il cast degli adulti se la cava bene e regala buone interpretazioni che sono poi quelle che alla fin fine salvano un film che ha sicuramente dei contenuti ma non a sufficienza per reggere la durata del lungometraggio. L'ironia è presente a piccole dosi e dona qua e là qualche momento di leggerezza che arriva come una boccata di ossigeno.

Gabrius79 22/04/25 15:55 - 1516 commenti

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Remake di un film argentino che non riesce a essere coinvolgente, nonostante il tema trattato ossia quello dei malati di mente. Guido Chiesa alla regia non crea grossi sussulti e quando ci sono dei momenti buoni è grazie alle interpretazioni di Leo e della Ramazzotti, che fanno risalire la china. Ci sono sporadici momenti di ilarità, mentre per il resto non si cerca di trovare una quadra dignitosa a un argomento fondamentalmente serio.

124c 28/04/25 21:04 - 2996 commenti

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Remake italiano di un film argentino, con un lui che cerca di rifarsi una vita. Ha la figlia adolescente, un posto fisso, un amico e una nuova fidanzata nonché una ex che è stata rinchiusa in un istituto psichiatrico perché sente le voci in testa. Commedia agrodolce, con un pizzico di follia, che nasconde la classica tematica dell'unità familiare, nonostante tutto, con l'aggiunta di simpatici disabili/amici di lei, che allietano certi momenti di crisi.

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