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Discussioni su Whiplash - Film (2014) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

47 post
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  • Matalo! • 19/01/15 10:23
    Call center Davinotti - 613 interventi
    Cara Daniela hai visto bene nel tuo comento. Da baterista ti poso asicurare che anche in italia questa forma mentis militaresca competitiva ha preso il sopravvento. Non  un caso che l idolo del protagonista sia buddy rich....
  • Daniela • 19/01/15 14:12
    Gran Burattinaio - 5956 interventi
    Beh, Matalo, io di musica non ci capisco una cippa, e di jazz o batteria men che meno, pensavo che quella mostrata nel film fosse una forma di esasperazione "didattica" legata ai soli ambienti anglosassoni... scoprire che invece ha preso campo anche in Italia non è una bella notizia.
    Chissà, con metodi simili magari su cento ragazzi massacrati ne viene fuori uno che sfonda, ma gli altri 99 possono anche perdere il piacere di suonare, almeno credo.
    E poi, suonare uno strumento è soprattutto/solo una performance fisica? Non potrebbe essere invece emozione, poesia, leggerezza?
    J.K. Simmons è mostruosamente bravo (non è una novità), il film è ben fatto (a parte alcuni passaggi troppo forzati, come la sequenza post incidente stradale), dal punto di vista musicale lo capisce anche un ignorante che è realizzato con competenza, però ho trovato il "messaggio" proprio esecrabile.
    Ultima modifica: 19/01/15 14:13 da Daniela
  • Brainiac • 19/01/15 19:33
    Call center Davinotti - 1464 interventi
    Premettendo che il film non mi è dispiaciuto affatto, che i due protagonisti sono calzanti e che ci sta tutto che il fenomeno professore-bullo possa aver tranquillamente preso piede, diffido sempre dalle sceneggiature incentrate su professori-elitari-meschini-ma-fascinosi. Nell'ottica di un discorso più ampio sulla società rimuginata dall'immaginario cine-tv posso assicurarvi che odio visceralmente le serie tv alla Dr_House, che a mio modesto avviso propongono il simulacro d'una struttura piramidale in cui solo determinate professioni "alte" meritano il rispetto sociale. Stesso discorso applicabile al "pericolosissimo" Scrubs, che sottilmente, con malcelato sarcasmo propongono gli stessi modelli denigratori per i lavori riconoscibili come "bassi" (il dottorone è un figo da seguire fino alla morte, l'inserviente un pazzo scriteriato e vendicativo). Quindi tornando a Whiplash: quando vedo queste tipologie di film mi crolla clamorosamente la sospensione d'incredulità, pur apprezzandone il valore "musicale".
  • Matalo! • 19/01/15 20:35
    Call center Davinotti - 613 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Beh, Matalo, io di musica non ci capisco una cippa, e di jazz o batteria men che meno, pensavo che quella mostrata nel film fosse una forma di esasperazione "didattica" legata ai soli ambienti anglosassoni... scoprire che invece ha preso campo anche in Italia non è una bella notizia.
    Chissà, con metodi simili magari su cento ragazzi massacrati ne viene fuori uno che sfonda, ma gli altri 99 possono anche perdere il piacere di suonare, almeno credo.
    E poi, suonare uno strumento è soprattutto/solo una performance fisica? Non potrebbe essere invece emozione, poesia, leggerezza?
    J.K. Simmons è mostruosamente bravo (non è una novità), il film è ben fatto (a parte alcuni passaggi troppo forzati, come la sequenza post incidente stradale), dal punto di vista musicale lo capisce anche un ignorante che è realizzato con competenza, però ho trovato il "messaggio" proprio esecrabile.


    Io faccio il musicista e la mia esperienza musicale esula da questo tipo di metodologie. Ma ho avuto modo di sfiorare questa mentalità. Innanzitutto c'è una questione. Si parla di big band jazz con arrangiamenti strutturati in maniera ferrea, dove l'improvvisazione ha un minor spazio che nelle piccole formazioni. Le big band devono essere una macchina e avere musicisti di ferro, specie quelle legate al periodo dello swing. Il batterista modello per il protagonista, Buddy Rich, è ancor oggi il vertice di una piramide che vede come massima espressione del batterismo il virtuosismo. Rich aveva tecnica, swing, energia da vendere; basta fare una ricerca a suo nome su youtube per assistere a delle performance così spettacolari che ancor oggi non han rivali. Come uomo riassumeva in toto la filsofia machista del batterismo, con bene e male. Come direttore d'orchestra era uguale al personaggio di Simmons (solo che Rich, miracolo!, non sapeva leggere una nota). Molte scuole americane devono sfornare dei mostri allevandoli con i sistemi di Full Metal Jacket; vi assicuro che non si esagera in questo film, insegnante permettendo. Non puoi sbagliare: il prezzo è anche perdere cospicui finanziamenti. Nel film fanno un concorso per il Lincoln Center, la gloriosa istituzione che è un po' il Louvre del jazz. Il concetto è: poche pippe con emozioni, poesia, sentimenti; si deve produrre soldati. Certo, èin contrasto con la musica ma qui si devono costruire macchine performanti. Anche in Italia molte scuole cominciano avederla così, specie quelle che sfornano turnisti. Il mondo del pop, che io ho sfiorato è fatto di grossi nomi che a vlte risultano essere anche delle persone squisite e strumentisti, ahinoi, scafati, incalliti, spoetizzati, vittime di competitività, specie i medi (chi suona più veloce? chi è più furbo?). Ultima osservazione ma importantissima: ancora oggi è un mondo al maschile. Troppo.
    Questo film è un'occasione mancata. Poteva diventare un film sull'insegnamento e sui danni di certi sistemi. Ad un certo punto c'è una deviazione lgata allo stress da prestazione. Poteva essere un film esemplare. Invece alla fine c'è un legame ambiguo tra allievo e docente. Quest'ultimo, vincendo la partita (ma la musica non è una gara) alla fine sembra ammettere che se lui è diventato così bravo è forse grazie alle torture e ai ricatti psichici del suo docente. Certo si dovrebbe trovare un equilibrio, dirigere una formazione con 10, 15, 20 elementi o più, significa lavorare duro e non tollerare lassismi. Ma da questo a far svegliare uno alle 6 per poi farlo aspettare tre ore a vuoto o schiaffeggiarlo perché non marca un double swing a 400 bpm ce ne passa un oceano!
    Ultima modifica: 19/01/15 20:41 da Matalo!
  • Daniela • 19/01/15 21:42
    Gran Burattinaio - 5956 interventi
    grazie Matalo per le tue interessanti osservazioni, mi hanno fatto inquadrare meglio il film
  • Matalo! • 19/01/15 22:37
    Call center Davinotti - 613 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    grazie Matalo per le tue interessanti osservazioni, mi hanno fatto inquadrare meglio il film

    Di nulla, scherzi
  • Matalo! • 12/03/15 09:01
    Call center Davinotti - 613 interventi
    Aal, volevo complimentarmi per la citazione di Davis, poichè esaurisce completamente la vera logica del jazz. Un errore è anche una possibilità, una strada che si apre. Questo film è indegnamente anti jazz
  • Aal • 12/03/15 14:25
    Pulizia ai piani - 33 interventi
    Matalo! ebbe a dire:
    Questo film è indegnamente anti jazz

    Grazie di cuore Matalo! E' esattamente come dici tu. Avrei voluto citare Monk ma la frase di Davis ha una forza enorme, in poche parole mostra l'anima del jazz!
  • Didda23 • 12/03/15 14:39
    Compilatore d’emergenza - 5806 interventi
    Matalo! ebbe a dire:


    Questo film è indegnamente anti jazz


    Allora potrebbe piacermi. Gli darò certamente una opportunità.
    Ultima modifica: 12/03/15 14:40 da Didda23
  • Matalo! • 12/03/15 18:52
    Call center Davinotti - 613 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Matalo! ebbe a dire:


    Questo film è indegnamente anti jazz


    Allora potrebbe piacermi. Gli darò certamente una opportunità.


    Povero jazz, musica da cui han rubato tutti e nessuno ha saputo prenderne la libertà
  • Capannelle • 12/01/16 23:49
    Scrivano - 4013 interventi
    Bel film, certo colpisce vedere applicata la logica militaresca all'arte musicale e realizzare che Chazelle non è partito per la tangente.

    Matalo non capita spesso di avere un esperto a tiro, posso rivolgerti alcune domande?
    1) la scena in cui si alternano all'infinito 3 batteristi è verosimile?
    2) in un orchestra jazz la batteria ha un ruolo più importante rispetto agli altri strumenti?
    3) come giudichi la tecnica di Teller che ho letto essere un batterista ma rock e non jazz?
  • Matalo! • 22/01/16 13:32
    Call center Davinotti - 613 interventi
    La scena è verosimile
    In un'orchestra jazz la batteria ha un ruolo fondamentale. Non so dire: Forse é più importante perché deve guidare la band col suo drive e sottolineare gli accenti e i cambi con una fermezza implacabile. Diciamo che meglio una sezione fiati non eccelsa che un batterista scadente
    Teller da suonare ma bon come quello che suona al posto suo nel soundtrack. Le mani non son così agili
  • Herrkinski • 22/01/16 14:06
    Consigliere avanzato - 2665 interventi
    Matalo! ebbe a dire:
    La scena è verosimile
    In un'orchestra jazz la batteria ha un ruolo fondamentale. Non so dire: Forse é più importante perché deve guidare la band col suo drive e sottolineare gli accenti e i cambi con una fermezza implacabile. Diciamo che meglio una sezione fiati non eccelsa che un batterista scadente

    Vale un po' per tutta la musica: un batterista scadente, impreciso o "senza tiro" inevitabilmente rende l'intera band approssimativa e poco solida.
  • Raremirko • 5/10/17 03:02
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Il film mi è piaciuo molto, anche se capisco chi dice che, tutto sommato, dia anche messaggi negativi (non complimentarsi mai, usare violenza fisica e piscologica, ecc.) e comunque, si, il prof bullo a volte fa più danni che altro.

    Notevolissimo Simmons (che credo prese l'Oscar),che qui imita il sergente Hartman, mentre Teller ci mette un pò per farsi apprezzare.

    Fa piacere vedere anche il Reiser di Alien 2 e Beverly hills cop 2.

    Chazelle è rispettabilissimo anche tecnicamente (pure La la land sta lì a testmoniarlo) ed il suo film è personale (per sua stessa ammissione), originale, unico.
  • Raremirko • 5/10/17 03:02
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Premettendo che il film non mi è dispiaciuto affatto, che i due protagonisti sono calzanti e che ci sta tutto che il fenomeno professore-bullo possa aver tranquillamente preso piede, diffido sempre dalle sceneggiature incentrate su professori-elitari-meschini-ma-fascinosi. Nell'ottica di un discorso più ampio sulla società rimuginata dall'immaginario cine-tv posso assicurarvi che odio visceralmente le serie tv alla Dr_House, che a mio modesto avviso propongono il simulacro d'una struttura piramidale in cui solo determinate professioni "alte" meritano il rispetto sociale. Stesso discorso applicabile al "pericolosissimo" Scrubs, che sottilmente, con malcelato sarcasmo propongono gli stessi modelli denigratori per i lavori riconoscibili come "bassi" (il dottorone è un figo da seguire fino alla morte, l'inserviente un pazzo scriteriato e vendicativo). Quindi tornando a Whiplash: quando vedo queste tipologie di film mi crolla clamorosamente la sospensione d'incredulità, pur apprezzandone il valore "musicale".

    Intervento notevole, mi complimento.
  • Schramm • 9/01/18 18:41
    Scrivano - 7845 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    grazie Matalo per le tue interessanti osservazioni, mi hanno fatto inquadrare meglio il film

    per inquadrarlo meglio ancora, però, e senza nulla togliere alla sacrosanta analisi di matalo della quale capisco e appoggio ogni riga e ragione, occorrerebbe tenere da conto che il film è autobiografico e segue passo passo l'esperienza da docente dello stesso regista (in tal senso seguiranno nutrite curiosità a breve). del mio per ora posso solo dire che il fulcro "se sei solo bravo, non è abbastanza barra un vero neo-parker non abbandona mai" propugnato come forza motrice dell'insegnamento di simmons a me non solo pare il non plus ultra del romanticismo artistico ma non è neanche l'esacerbazione di una stereotipia: non posso ovviamente fare nomi, ma sia in musica che in campo teatrale mi sono ritrovato grandiosi insegnanti che vedono nell'allievo un'oliva, ovvero qualcosa che dà il meglio della propria essenza e della propria techné solo se frantoiata (la cosa si eleva al cubo se vedono nell'allievo qualcuno potenzialmente in grado di superare di lunghe distanze il maestro). persone umanamente eccellenti, ma capaci di crudeltà indescrivibile (e la cui spietatezza non badava a età o sensibilità) se si scazzava tecnicamente di un micron.
    Ultima modifica: 10/01/18 14:00 da Schramm
  • Daniela • 10/01/18 14:32
    Gran Burattinaio - 5956 interventi
    Schramm, un breve commento a quanto argomenti: bah!
    Il valore "formativo" del sadismo mi lascia perplessa in ogni campo e come esempio di bravo maestro preferisco Platone, che, almeno a quanto ne sappiamo, non prendeva ceffoni e calci nel didietro Aristotele fanciullo ;o)
    Ultima modifica: 10/01/18 14:33 da Daniela
  • Schramm • 10/01/18 15:29
    Scrivano - 7845 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Schramm, un breve commento a quanto argomenti: bah!
    Il valore "formativo" del sadismo mi lascia perplessa in ogni campo e come esempio di bravo maestro preferisco Platone, che, almeno a quanto ne sappiamo, non prendeva ceffoni e calci nel didietro Aristotele fanciullo ;o)


    non credo proprio sia veicolato dal sadismo o dal risentimento o da un fanatismo oltranzista da parà incursore (anche se modi e metodi possono certamente richiamare la legione straniera), e neanche per plagiare l'allievo o renderlo a immagine e somiglianza di ciò che non sono diventati loro, ma per una chiamiamola stizza nel vedere sperperato o inumato dalla pigrizia un enorme potenziale creativo. e tanto più vedono in te un ricchissimo giacimento aurifero tanto più trivellano e fanno saltare le cave con cariche triplicate. è anche ovvio che non tutti sono così (personalmente ne ho avuti anche di segno e metodo diametralmente opposto, e devo dire che se mi divertivo/rilassavo di più durante le lezioni, parimenti non mi invogliavano a dare di più proprio perché mi lasciavano sguazzare nel take-it-easy; meno mal di fegato, indubbiamente, ma anche meno progressi), e che se così fosse nessuno frequenterebbe più scuola alcuna e quello della didattica e della scienza educativa sarebbe un settore oltre lo sfascio da quel dì, ma non è un caso se l'arte, quale che sia, ha il suo sinonimo denominativo in disciplina. richiede durezza, severità, spirito sacrificale e celibatario, è una passione che vuole tutto e vampirizza tutto e ha imperativi crudeli. l'ottimizzazione continua di una tecnica richiede, di per sé, ostinata e forsennata dedizione. tolta quella, parliamo di passatempo o cazzeggio. è in tal caso che andrebbe a mio avviso inteso l'atteggiamento di simmons e il "messaggio" dell'opera. il sospetto del sadismo -che pure c'è, è legittimo, ma che resta sempre ambiguo, ed è questo il bello del personaggio: quando gli scodella a tradimento l'esecuzione di un pezzo non previsto è vendetta o messa prova della sua grinta? non si può dire quale peso della bilancia penda maggiormente. fantastico trick registico- si stempera peraltro nello scambio di sguardi finale, in quel sorriso invisibile ma captabile di simmons, dove ci viene detto che il maestro ha smesso di essere maestro e l'allievo non è più allievo.
    Ultima modifica: 10/01/18 15:44 da Schramm
  • Schramm • 10/01/18 17:17
    Scrivano - 7845 interventi
    Lythops ebbe a commentare:
    La parte del sergente Hartman tocca s J. K. Simmons, eccellente attore utilizzato in un film che con la musica, il "jazz" e le percussioni (nella fattispecie la batteria) c'entra ben poco.

    il background di quest'attore è eminentemente musicale: oltre ad avere trascorsi canori (che gli hanno permesso di modulare le urla senza incorrere nella totale afonia ma solo rasentandola), ha avuto un padre direttore d'orchestra grazie al quale si è laureato in musica e sul quale ha modellato la propria gestualità per il film.
  • Matalo! • 10/01/18 17:36
    Call center Davinotti - 613 interventi
    Schramm, io conosco bene la routine per imparare lo strumento. Ti assicuro che i peggiori insegnanti sono quelli alla Simmons; un allievo funziona solo se è stimolato a impegnarsi e non con i testa a testa o le prese di mira o i fantomatici sistemi nazi fatti di sangue e dolore. La musica è gioia anche quando chiede impegno. Inoltre, da batterista jazz, nel film c'è un tale cattivo gusto musicale e un'arcadia del jazz che supera il ridicolo. Al film interessa il testa a testa tra i due protagonisti; Simmons è solo un malato di mente e il ragazzo cade nella trappola. Il modesto Chazelle gioca su questa ambiguità per creare spettacolo di mediocre lega