Holland - Film (2025)

In una fantomatica provincia americana fondata da coloni olandesi (si immagina), Kidman dà vita a un'altra perfetta casalinga, ma stavolta il mistero riguarderà il suo amato maritino... Thriller-mappazzone di elementi disomogenei che straniscono: tulipani in ogni dove, ambientazione primi anni 2000, sogni premonitori improvvisi e soprattutto tensione inesistente che per un thriller non è proprio il massimo. Come se si volesse dire qualcosa usando decine di aggettivi differenti giusto per voler stupire, quando sarebbe bastato usarne un paio di giusti. Sufficienza risicatissima.

Un lavoro che non si capisce cosa voglia essere; un thriller "light"? Una dramedy grottesca sulla vita di provincia? L'ennesimo film di empowerment femminile? E' forse un po' di tutto questo e lo script è piuttosto prevedibile; chi è un minimo scafato capirà da subito dove si vuole andare a parare, ma il gioco regge tutto sommato bene, anche se il finale è abbastanza deludente. Si lascia vedere grazie a una buona regia, alle location particolari della cittadina e alla prova della Kidman, sempre convincente; superflua l'ambientazione nei primi 2000, pur abbastanza curiosa.

Un po' thriller, un po' horror, un po' commedia, un po' dramma familiare, ma l’impasto non riesce e Holland sprofonda anche in ognuno dei singoli filoni che avrebbe voluto intrecciare. Non si salva praticamente nulla e l’apporto della Kidman non incide. Più piatto della regione che dà il titolo alla pellicola, anche se il riferimento è a una cittadina del Michigan. Opera di rara insipienza, al limite della molestia. Meno male che c’è un bel plastico, quantunque sinistro, che non è il volto della Nicole.

Sospettando che il marito la tradisca, una donna inizia a svolgere indagini con l'aiuto di un collega, scoprendo che si tratta di qualcosa di inaspettato... Film multi-faccia: godibile come satira della vita di provincia ambientata in una cittadina fondata da coloni olandesi che sembra finta, zoppicante come commedia nera per la scarsa cattiveria, poco riuscito come thriller per la prevedibilità e l'assenza di tensione. Nel cast Kidman replica altre casalinghe disperate, Bernal appare spaesato mentre Macfadyen risulta ambiguo come il ruolo richiede. Finale poco convincente.

Una famiglia apparentemente felice vive nella cittadina di Holland nel Michigan. Le giornate sembrano scorrere tutte uguali e la monotonia viene rotta solo dall'atteggiamento sospettoso della moglie nei confronti del marito. Un film difficile da inquadrare, anche perché la sceneggiatura non riesce quasi mai a prendere una direzione ben precisa se non nella parte finale, che è anche quella più avvincente. Il senso di incompiutezza però aleggia sempre nell'aria. Nonostante questo il film rimane comunque godibile, anche se la storia avrebbe potuto dire sicuramente qualcosa di più.

Oltre il mescolamento di generi (mal riuscito), qui il film serve solo a mostrare tristemente quanto sia vero ciò di cui parla invece "The substance"... il grande palco, il cinema, la TV che fagocitano impunemente e mostruosamente attrici e donne che nell'ansia di continuare a rivivere in eterno la giovinezza che le ha coperte di gloria, vengono distrutte da bisturi strapagati e da uno show-business antropofago che non sconta la più piccola ruga. L'unica cosa che rimane di questo film è il dolore per la Kidman.

L’orrore di una vita perfettamente adeguata a un modello uniformato, in cui tutto deve rispondere a una società ideale, è il vero delitto che emerge in questa storia. Ancora una volta Nicole Kidman graffia la scorza di uno stereotipo che, però, sembra imprigionarla per prima, nella finzione e non. Si penetra così nella logica, anche banale, di un serial killer, a patto però di non aderire troppo alla logica del racconto.

Belli i colori, l'ambientazione di provincia, particolari le musiche, sempre in parte la Kidman (antipatica come sempre) e - nel loro ruolo - bene anche il resto della ciurma... ma il film dov'è? Indeciso sul tono (mistery? Commedia? Thriller?), il registro galleggia senza prendere posizione e la trama, o quel che dovrebbe esserlo, si perde in dettagli inutili, inspiegabili, ripetitivi. Evitabile, da guardare solo per sapere se è vero che, quando nel primo atto compare una pistola, allora nel terzo deve sparare.