Buiomega71 • 25/11/23 10:03
Consigliere - 27111 interventiCosa si cela dietro il quartiere residenziale di Yoder (che ha tutta l'aria del nome di un pianeta pronto a invadere silentemente e subdolamente la terra) dove tutto è diabolicamente idilliaco e innaturalmente fittizio? (le fragole che non sanno di niente) come insegna David Lynch nell' intro di
Velluto bluLorcan Finnegan, che viene dall'Irlanda di Neil Jordan carica di fiabe oscure e inquiete, non dà risposte concrete, ma lascia nel limbo delle supposizioni. Metafora sulla maternità? Cospirazioni aliene? Denuncia sull'alienazione della società moderna sotto forma di racconto raybradburyano?
Un pò
Ai confini della realtà, ma molto più simile all'episodio de
L'ora del mistero Un gioco da bambini, con il nido di uccelli e gli uccellini schiantati al suolo all'inizio, che sembrano citare la natura crudele dell'
Antichrist vontreieriano, per poi omaggiare
Christine (la villetta data alle fiamme di sera, si ripresenta nuova e in tutto il suo splendore, come in una scena clou dell'opera carpenteriana/kinghiana), per passare al tema dell'infanzia dannata e mostruosa (il bimbetto mutante che imita le voci, grida come un'ossesso, cresce a vista d'occhio, si piazza davanti al teleschermo della televisione che proietta solo segnali indecifrabili e disturbanti, parente non troppo alla lontana dell'Anthony dantiano, che spia i genitori acquisiti fare all'amore sotto una luce morbosa che ricorda il nostro cinema di genere con protagonisti sporcaccioni in erba e, in uno dei momenti più terrificanti, si muta in un essere alieno dal gozzo scanneriano pulsante), fino al prefinale a incubotiche scatole cinesi, passando da una stanza all'altra che stanno in dimensioni parallele, come se fosse uno dei capitoli di
Nightmare.
Lo smarrimento mette angoscia (la perdita dell'orientamento della coppia che gira intorno alle villette, smarrendo del tutto l'uscita, per ritrovarsi sempre al civico numero 9), l'asfissiante claustrofobia della villetta/prigione è un'ansia continua, Martin, l'agente immobiliare, è la quintessenza dell'inquietudine e del disagio, le nuvole perfette come se fossero dipinte, il sole innaturale, la fossa ossessivamente scavata in giardino, la perdita della ragione causa isolamento, i misteriosi pacchi lasciati sulla strada, i sacchi mortuari "pressurizzati". Tutti tasselli di un puzzle infernale color pastello, di un incubo circolare che porta sempre al punto d'origine senza possibili vie di fuga, come se
Pleasantville si fosse amalgamato ai racconti inquieti di Ray Bradbury, dove il fantastico entra prepotentemente nel quotidiano. In quella che può essere anche letta come una diversa rappresentazione del mito degli Ultracorpi (il bambino, lo stesso bambino ormai cresciuto) o della
Fabbrica delle mogli (il quartiere residenziale ingannevolmente incantevole che nasconde subdole pianificazioni e esperimenti distopici).
Un pizzico di humor nero (
A message to you suonata dall'autoradio della macchina mentre la coppietta, ignara del pericolo incombente, si reca alla visita del quartiere residenziale) e un'inquietudine che , spesso, mette davvero i brividi (non solo il piccolo e insopportabile mostro, ma anche tutta l'impronta farlocca della riproduzione aliena di un'ipotetica e fasulla realtà, di un non luogo che potrebbe benissimo essere un'altro pianeta parallelo al nostro).
Straordinario tour de force attoriale per una Imogen Potts sempre più brava e intensa.
Non sono tua madre, bastardo!Da confrontare col coevo, e altrettanto destabilizzante,
The room-La stanza del desiderio.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 28/02/24
Bubobubo, Schramm
Kinodrop, Daniela, Anthonyvm
Hackett, Galbo, Pumpkh75, Pinhead80, Pigro, Buiomega71
Herrkinski, Cotola, Capannelle, Fromell, Xamini, Magerehein, Marcel M.J. Davinotti jr.
Gestarsh99, Lupus73
Didda23, Jdelarge, Dr.mabuse, Luluke