Buiomega71 • 19/01/13 10:56
Consigliere - 27109 interventiEra da tempo che le mie coronarie non sobbalzavano così impunemente davanti allo schermo della tv.
Era da tempo che non andavo in fibrillazione per tutta la durata di un film (e 121 minuti non sono mica bruscolette).
The Mist e uno dei fantahorror più feroci, spietati e angosciosi degli ultimi dieci anni, con un finale raggelante e crudelmente beffardo, che metto sullo stesso piano di quello della
Promessa di Sean Penn.
Darabont si riconferma regista assoluto e immenso, capace di coinvolgerti e non mollarti più, nemmeno per un nano secondo.
Inizia citando
Poltergeist (l'immenso albero che sfonda la finestra di casa Dreyton, dopo l'uragano alla
Mago di Oz). Poi sciorina (con intelligenza e arguzia) le tematiche romeriane/carpenteriane, inaffiandole con spruzzate alla James Cameron e orrori viscerali alla Stuart Gordon, per chiudere con un colpo di fucile che arriva dritto allo stomaco.
In mezzo la follia umana galoppante, tra invasate pazzoide bigotte alla Charles Manson (o alla mamma di Carrie White) dove manco i mostruosi tafani alieni vogliono avere a che fare (vedere la scena quando il moscone extraterrestre le si appoggia sul petto).
Chi si suicida , chi viene avvolto dalle fiamme, chi tenta l'ultima sortita in un mondo divenuto plumbeo e senza speranza (non per nulla Darabont voleva girare il film in B/N)
Zeppo di momenti da antologia (il mostro tentacolato alla serranda, le zanzarone che si appoggiano sulle vetrate, il raid in farmacia, il tiro alla fune con i mostri, la ragazza punta dai mosconi alieni che va in schock anafilattico gonfiandosi come un pallone, la fanatica signorina Carmody che sbraita sacrifici umani per placare l'ira di Dio, il soldato inquisito, accoltellato e poi sacrificato, l'emblematico gigantesco mostro nel finale), sino a...
ATTENZIONE SPOILER
Quando Toby Jones spara alla fanatica Gay Harden come se fosse uno zombi romeriano, scatta applauso e tifo da stadio!
FINE SPOILER
Questo e davvero GRAN CINEMA, che sembra uscito direttamente dagli anni 80, dove Darabont fà un operazione simile a quella di Bill Friedkin per
L'esorcista, cioè trattare gli eventi soprannaturali con inquietante realismo, come se davvero tutto ciò stesse succendo nella realtà, come un reportage dell'orrore.
A parte qualche effetto in CG parecchio bruttarello (ma si sa, la CG ha fatto più male che bene agli sxf) e sequenze che assomigliano di più a
Arachnid che non a
Aliens (i ragnazzi schifosissimi e imbozzolatori in farmacia, con corpi che si spatasciano e deformano), Darabont stimola l'encefalo e ci và giù di crudeltà.
C'è pure una simpatica citazione a
Mr. Crocodile Dundee (la gag dei coltelli) e una non poco larvata denuncia alla guerra in Iraq.
Straodinarie le musiche di Mark Isham (sopratutto nel finale, con la jeep di Jane nella nebbia) e qualche buon effetto splatter del duo Nicotero/Berger.
La guerra dei mondi di Darabont (molti i punti in comune con quella spielberghiana) mette davvero angoscia, più della nebbia di John Carpenter, con una spietatezza viscerale che lo accosta
30 giorni di buio ma con molto più livore.
Cit:
Quando vorrò un amica come te, mi siederò sul cesso e la cacherò (raffinatezze di una fanatica religiosa)
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 19/10/08
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